Il verdetto è stato finalmente annunciato, l’uomo dovrà trascorrere il resto della sua vita in carcere. È questo l’esito finale del processo che ha visto protagonista il 35enne Aleksandr Georgievsky, il pedofilo condannato all’ergastolo per aver violentato e fatto a pezzi il corpo del piccolo Ruslan Korolev.
Pedofilo condannato: atti brutali su un bimbo di 10 anni.
I fatti di questa orrenda e tragica vicenda risalgono all’ottobre del 2017 quando, il giorno 29, la famiglia denuncia la scomparsa del loro primogenito, Ruslan. Il bambino, che all’epoca dei fatti aveva 10 anni, era uscito il giorno precedente, ossia il 28 ottobre, alle ore 15:00 per fare una passeggiata ma non ha più fatto ritorno a casa.
Inizialmente trattato come un caso di scomparsa, la vicenda ha poi assunto i contorni di un crudele e brutale omicidio.
Le indagini hanno infatti portato gli agenti a sospettare di Aleksandr Georgievsky, il 35enne pedofilo condannato oggi all’ergastolo, persona già nota alle forze dell’ordine per aver commesso diversi reati tra cui rapina, violenza sessuale su minore e rissa.
Ad incastrare l’uomo alcuni filmati catturati dalle telecamere di sorveglianza che mostravano gli ultimi momenti di vita del piccolo Ruslan.
Nel video, diffuso attraverso il canale YouTube “Fontanka Ru” (il filmato è posto in calce a questo scritto – ndr), si vede inizialmente il pedofilo condannato impegnato in una conversazione con un compagno e sullo sfondo Ruslan che cammina per la strada. Il filmato successivo mostra Georgievsky che entra in un negozio per acquistare della vodka e nell’ultimo è possibile vedere l’uomo in compagnia di Ruslan in una zona situata a soli due isolati dalla casa del 35enne.
Arrestato ed interrogato nel dicembre del 2017, a quasi due mesi dalla scomparsa del bambino, il pedofilo condannato, dopo un iniziale silenzio, ha confessato il crimine commesso.
La sua confessione verrà poi resa nota nelle prime ore del mattino del 21 dicembre 2017 attraverso un comunicato pubblico ufficiale:
“È stabilito che in quel giorno un uomo incontrò alla stazione ferroviaria un ragazzo, lo invitò a visitare l’appartamento dei suoi parenti a Otradnoye, nella regione di Leningrado, dove iniziò a bere alcolici in presenza del bambino. L’uomo ha poi cercato di avere un rapporto intimo con la sua vittima che lo ha rifiutato. La vittima è stata in seguito violentata, strangolata e il suo corpo fatto a pezzi. Le parti sono state poi gettate in luoghi diversi nel territorio della regione di Leningrado e nella città di San Pietroburgo”.
Aleksandr Georgievsky, il pedofilo condannato, ha poi indicato agli agenti i vari luoghi nei quali aveva gettato e nascosto le varie parti del corpo del piccolo Ruslan, affermazioni risultate poi veritiere.
Messo sotto processo, che si è svolto a porte chiuse, l’uomo ha ricevuto la sua definitiva condanna lo scorso giovedì 6 settembre dalla corte regionale di Leningrado.
Il pedofilo condannato all’ergastolo si è detto pentito per il crimine commesso ed ha successivamente chiesto scusa ai genitori di Ruslan che, ancora oggi, faticano ad elaborare quanto accaduto a loro bambino.
Questa immane tragedia ci dimostra ancora una volta quanto sia facile per un malintenzionato poter adescare un bambino. Il pedofilo condannato infatti era riuscito a guadagnarsi la fiducia e l’attenzione di Ruslan offrendogli semplicemente dei dolciumi, un regalo per il quale il bambino non aveva esitato a seguirlo fino a casa.
Inoltre il 10enne era stato avvistato da solo sulla panchina della stazione ferroviaria di Otradnoye, città russa nel distretto di Kirovsky, nell’Oblast di Leningrado Oblast, ma il testimone non lo ha avvicinato, al contrario si è limitato a scattargli una foto che ha poi consegnato alla polizia.
Vita da mamma ha trattato diverse volte l’argomento pedofilia, e a tal proposito vi invita a leggere l’articolo e guardare il video che spiega come si può riconoscere un pedofilo che tenta di adescare un bambino.
Qui di seguito il video nel quale sono raccolti i filmati che hanno incastrato il pedofilo condannato.