“Sento di essere una dei fortunati, sarebbe potuta andarmi molto peggio. Ma sono molto arrabbiata”.
Queste le parole di Jules Rose, la maratoneta 50enne, mamma di due bambine, che insieme a molte altre persone ha deciso di denunciare il sistema sanitario ma soprattutto il dottor Sam Eljamel, ex capo del reparto di neurochirurgia del NHS Tayside, oggi neurochirurgo sotto accusa.
A riportare i fatti così come raccontati da alcuni dei protagonisti di questo sconvolgente caso di malasanità è un documentario della BBC Scotland Disclosure, uno speciale intitolato “Harmed by My Surgeon” (danneggiato dal mio chirurgo) andato in onda lo scorso lunedì 3 settembre.
Neurochirurgo sotto accusa: testimonianza di una mamma.
Era l’agosto del 2013 quando Jules Rose, maratoneta di Kinross, cittadina scozzese situata nell’area conciliare di Perth and Kinross, fu operata per la prima volta dal neurochirurgo sotto accusa. I controlli medici effettuati nel mese precedente infatti avevano rilevato la presenza di un tumore al cervello.
Venne così ricoverata presso il Ninewells Hospital di Dundee ma non era timorosa, al contrario si sentiva al sicuro perché affidata alle cure del dottor Eljamel, considerato il miglior neurochirurgo in quanto ricopriva il ruolo di capo del reparto di neurochirurgia del NHS Tayside, facente parte dell’NHS Scotland, ossia il sistema sanitario pubblico scozzese.
“Dopo la prima operazione, mi disse che aveva rimosso il 99% del tumore – ha raccontato Rose ai microfoni della BBC – Sono stata felice e gli ho detto che era il mio eroe. Gli ho mandato un biglietto di ringraziamento e pensavo di essere nelle mani migliori”.
Purtroppo per la donna, che non era a conoscenza delle precedenti denunce contro il neurochirurgo sotto accusa, le cose si complicarono successivamente.
Alcuni mesi dopo quel primo intervento, fu lo stesso medico a dirle che avrebbe dovuto sottoporsi ad una seconda craniotomia per rimuovere una parte di tumore che in precedenza non era stata notata in quanto nascosta dietro la ghiandola lacrimale.
Il 9 dicembre del 2013 Jules Rose fu nuovamente operata dal dottor Eljamel che sparì il giorno successivo senza dare alcuna spiegazione alla paziente.
Dopo il secondo intervento, ed insospettita dalla mancata reperibilità del medico, la maratoneta chiese le sue cartelle cliniche grazie alle quali riuscì a scoprire cose le era realmente accaduto.
In breve, nel corso della prima operazione il neurochirurgo sotto accusa non le aveva rimosso la massa tumorale bensì le aveva tolto erroneamente la ghiandola lacrimale sana.
Ma non è tutto!
La signora Rose ha inoltre appreso che nel periodo in cui si era affidata alle cure del dottor Eljamel, questi era sotto osservazione dell’NHS Tayside, azione intrapresa a seguito di alcune denunce da parte di pazienti rimasti gravemente danneggiati dopo gli interventi del neurochirurgo sotto accusa.
“Nessuno mi ha detto che era sotto inchiesta in quel momento. È atroce. È impensabile che l’NHS Tayside abbia permesso a questo chirurgo, che aveva commesso un errore evidente la prima volta, di eseguire un’altra operazione così complessa. Non è accettabile”.
La donna, che a causa dell’operazione oggi soffre di dolori e problemi agli occhi, ha in seguito fatto causa al sistema sanitario nazionale ma, unitamente agli altri pazienti danneggiati, chiede che vengano presi seri provvedimenti nei confronti del dottor Eljamel.
Ma chi è Muftah Salem Eljamel, il neurochirurgo sotto accusa?
Ex primario del reparto di neurochirurgia di Ninewells, il dottor Eljamel lavorava anche come consulente del governo scozzese e come specialista presso l’ospedale privato Fernbrae di Dundee.
Secondo i dati raccolti nel corso dell’inchiesta effettuata dalla BBC, il medico si è laureato a Tripoli, in Libia, prima di andare a vivere a Liverpool, in Inghilterra. Si è successivamente trasferito a Dublino, dove ha lavorato come neurochirurgo.
Nel suo curriculum sarebbe inoltre riportato il conseguimento di una borsa di studio presso l’Hartford Hospital, nel Connecticut (USA), ma gli investigatori della BBC rivelano che nell’ospedale non vi è traccia di ciò.
Ma, come detto in precedenza, a sconcertare maggiormente i pazienti danneggiati è stato il mancato tempestivo intervento da parte del sistema sanitario nazionale.
Intervistati dagli investigatori della BBC, i capi dell’NHS Tayside hanno infatti dichiarato di aver ricevuto le prime segnalazioni sul neurochirurgo sotto accusa nel giugno del 2013, ossia due mesi prima del primo intervento di Jules Rose avvenuto nell’agosto di quell’anno.
Nonostante le denunce infatti, Eljamel ha continuato a lavorare indisturbato senza alcuna supervisione, fino al 10 dicembre 2013, giorno della sua sospensione.
Ecco le tappe più importanti e significative di questa vicenda riassunte dalla BBC:
- Giugno 2013: Sam Eljamel viene messo sotto inchiesta e sotto controllo;
- Agosto 2013: Eljamel opera per la prima volta Jules Rose;
- Ottobre 2013: il consiglio di amministrazione chiede al Royal College of Surgeons (organizzazione che rappresenta i chirurghi nel Regno Unito) di indagare su Eljamel inviando loro una relazione intermedia;
- 6 dicembre 2013: il Royal College of Surgeons redige una relazione finale su Sam Eljamel, nella quale si riferisce che, sebbene i colleghi del neurochirurgo sotto accusa fossero consapevoli e preoccupati per gli errori da lui commessi, i dipendenti dell’ospedale hanno preferito non parlare di ciò che stava accadendo perché intimoriti dal loro superiore;
- 9 dicembre 2013: Eljamel opera per la seconda volta Jules Rose;
- 10 dicembre 2013: Eljamel viene sospeso;
- Maggio 2014: Eljamel viene lasciato libero di ritirarsi autonomamente dall’NHS Tayside.
Cosa è successo in seguito al neurochirurgo sotto accusa?
È questa la domanda che si pongono gli investigatori della BBC, nonché i pazienti da lui operati e che oggi chiedono giustizia.
Il medico infatti non ha subito alcuna ulteriore indagine, non ha ricevuto alcuna sanzione, ne il Consiglio Medico Generale (GMC) ha adottato alcuna azione disciplinare nei suoi confronti. In breve l’uomo che avrebbe aggravato le condizioni di molti pazienti gode ora della totale libertà.
A tal proposito il GMC ha dichiarato di aver agito in questo modo per tutelare i pazienti perché la loro priorità era per l’appunto proteggerli e non punire i medici.
Il direttore sanitario di NHS Tayside, il prof Andrew Russell, ha inoltre dichiarato:
“Abbiamo ascoltato un numero di pazienti che dal 2012 al 2016 hanno mostrato preoccupazione e ci siamo assicurati di aver ascoltato i loro reclami ed intrapreso azioni appropriate per supportare i pazienti secondo il nostro dovere di cura”.
Rassicurazioni che non accontentano coloro che hanno deciso di denunciare il neurochirurgo sotto accusa, fermi e decisi ad avere giustizia.
“Dobbiamo arrivare fino in fondo se vogliamo avere fiducia nel sistema” ha dichiarato uno degli ex pazienti di Eljamel. Impossibile dargli torto.
Fonte: BBC – TheScottishSun