Con l’approvazione in parlamento del decreto legge del giugno 2017, oltre 12 milioni di studenti ieri, lunedì 3 settembre, hanno iniziato il nuovo anno scolastico inaugurando la settimana corta a scuola.
In pratica gli alunni delle scuole materne e delle elementari frequenteranno le lezioni 4 giorni su 6, avendo di riposo il mercoledì ed il sabato. Una scelta adottata da circa l’85% dei comuni del territorio francese.
Settimana corta a scuola: niente lezioni di mercoledì.
Per i francesi la settimana corta a scuola non rappresenta una vera e propria novità. L’articolo 2 della legge del 28 marzo 1882, le così dette leggi sull’istruzione primaria di Jules Ferry, chiariva che
“Le scuole primarie pubbliche cesseranno le attività per un giorno alla settimana, oltre alla domenica, al fine di permettere ai genitori di dare, se lo desiderano, ai loro figli, un’istruzione religiosa, fuori dagli edifici scolastici”.
Per diversi anni il giorno designato al catechismo familiare fu il mercoledì, salvo poi essere abolito in seguito.
A reintrodurre la settimana corta a scuola fu il presidente Nicolas Sarkozy nel 2008. In quegli anni i piccoli alunni poterono frequentare la lezioni solo ed esclusivamente di lunedì, martedì, giovedì e venerdì, per un totale di 144 giorni in un anno scolastico, un tempo considerevolmente breve rispetto alla media europea (basti pensare che in Italia i giorni di lezione obbligatori sono circa 200 all’anno).
Una scelta fortemente discussa dai cronobiologi e specialisti dei ritmi per bambini che consideravano le poche ma lunghe giornate di studio eccessive per i piccoli alunni che, al contrario, necessitavano di una più equa ripartizione delle ore su più giorni della settimana, concentrando le ore di studio al mattino.
La settimana corta a scuola fu dunque nuovamente abolita nel 2013 dal ministro dell’Educazione francese Vincent Peillon, uno stop nuovamente ribaltato dal ministro della Pubblica istruzione Jean-Michel Blanquer.
Con il decreto n° 2017-1108 del 27 giugno 2017, dell’articolo D.521-12 del codice dell’educazione, sono state introdotte diverse novità nel sistema scolastico, molte delle quali entrate in vigore a partire proprio da ieri, lunedì 3 settembre, primo giorno di lezione.
Oltre alla reintroduzione della settimana corta a scuola – che non risulta essere un’imposizione ma una libera scelta che ben l’85% dei comuni francesi ha adottato – vi è anche il divieto dell’uso di cellulari, tablet e laptop in classe.
Come riportato sul quotidiani Le Figaro, la nuova legge
“vieta l’uso di qualsiasi oggetto connesso (laptop, tablet, orologio …) nelle scuole e nelle università, con le possibili eccezioni “a scopo didattico” lasciate alla discrezione di ciascuna istituzione nei suoi regolamenti interni o per i bambini disabili”.
In questo modo sarà più facile per i dirigenti degli istituti poter redigere un regolamento scolastico che indichi dove e quando sia concesso l’uso di un dispositivo elettronico che prevede la connessione internet, o dove poter tenere il proprio cellulare, tablet o laptop (in borsa o negli armadietti ad esempio).
Tale scelta è stata adottata per stimolare l’interazione, il dialogo ed il confronto tra gli alunni, troppo spesso isolati dal resto del mondo reale perché eccessivamente concentrati sul quello virtuale.
Insomma, quella avvenuta in Francia è una vera e propria rivoluzione scolastica.
Mamme cosa ne pensate? Sarebbe per voi, e per i vostri figli, proficua un’eventuale introduzione della settimana corta a scuola anche in Italia?
Fonte: LeFigaro – EtudiantLeFigaro – OuestFrance – Legifrance
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