Divenuta celebre in tutto il mondo dopo aver ricevuto un bacio da Papa Francesco, che in quel periodo non era a conoscenza della malattia della bambina, la piccola Gianna Masciantonio è riuscita a sconfiggere il tumore cerebrale che la stava uccidendo.
Un importante traguardo che i suoi genitori Kristen e Joey hanno attribuito alla loro fede e all’equipe medica del Children’s Hospital of Philadelphia (CHOP), al quale di recente hanno donato 50mila dollari.
Gianna Masciantonio: bimba baciata dal papa sconfigge tumore.
Durante i suoi primi 8 mesi di vita Gianna Masciantonio – nome completo Gianna Grace, soprannominata Gigi – ha vissuto come una malata terminale, supportata dalle cure palliative di due infermiere professionali che l’assistevano nella sua casa di Warrington, cittadina americana situata nella contea di Bucks, in Pennsylvania.
In questo periodo, su suggerimento dei medici, secondo i quali la piccola non sarebbe riuscita a festeggiare il suo primo compleanno, i suoi genitori iniziarono a pianificare il suo funerale pur continuando a sperare in un miracolo.
La famiglia infatti non si arrese dinnanzi alla nefasta diagnosi di tumore cerebrale inperabile e continuò ad inviare la documentazione medica della loro bambina a tutti gli ospedali pediatrici che riuscirono a raggiungere, augurandosi di trovare anche un solo medico che desse loro un motivo per sperare in una cura o in una guarigione.
Tutto ciò accadeva prima che si compissero i due miracoli che hanno caratterizzato la vita di Gianna Masciantonio.
Il 26 settembre del 2015 i genitori della piccola Gianna Masciantonio si recarono a Philadelphia, la più grande città della Pennsylvania, per assistere alla sfilata che Papa Francesco aveva in programma in Market Street, a pochi isolati dall’Independence Hall.
Dopo aver conquistato alcuni dei posti migliori, Kristen e Joey vennero aiutati dall’agente speciale dell’FBI Don Asper che, dopo aver attirato l’attenzione del Santo Padre, riuscì a fare in modo che una delle guardie a lui vicine scegliesse proprio Gianna Masciantonio e la portasse al cospetto di Bergoglio.
“Nessuno per strada sapeva che c’era qualcosa che non andava in Gianna – ha raccontato Asper – Non conoscevano le sue condizioni. Il Papa certamente non sapeva che lei aveva un tumore cerebrale inoperabile”.
La foto di Papa Francesco che bacia il capo della piccola fece in breve tempo il giro del mondo, favorendo così la diffusione della storia di Gigi. Quello fu per Kristen e Joey un vero e proprio segno divino.
“A quel tempo non c’era alcuna speranza per noi – raccontava la donna nel novembre del 2017 – Stavamo pregando per un miracolo perché questa era l’unica speranza che avevamo. Il miracolo fu il bacio del papa. Dio ci ha mostrato che era con noi”.
Alcuni mesi dopo tale incredibile evento, avvenne il secondo miracolo che determinò il destino di Gianna Masciantonio.
Durante la vigilia di Natale, mentre tutta la famiglia si stava preparando alla rappresentazione in chiesa della nascita di Gesù, i Masciantonio ricevettero la telefonata di Ira J. Dunkel, oncologo specializzato in tumori cerebrali pediatrici che operava presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York.
Lo specialista spiegò loro che le cisti che si formavano dentro ed attorno al tumore della bambina erano qualcosa che non aveva mai visto e per tale motivo voleva avere il permesso di effettuare una biopsia del tumore del tronco cerebrale di Gianna Masciantonio.
Grazie alla suddetta analisi, effettuata con una craniotomia di 10 ore presso il Children’s Hospital di Philadelphia (CHOP), i medici poterono fare una diagnosi certa e precisa.
“Finì per essere una forma molto rara di istiocitosi – dichiarò Masciantonio – una malattia del sangue in cui le cellule del sangue di Gianna stavano attaccando il suo organo più vitale, il suo tronco cerebrale”.
In breve, venne appurato che la natura del tumore cerebrale di Gianna Masciantonio non era maligna, la piccola era affetta da Juvenile xanthogranuloma (JXG, Xantogranuloma giovanile), una rarissima malattia del sangue dovuta ad un eccesso di globuli bianchi (istiociti) responsabili della formazione di ammassi e danneggiamento degli organi più importanti. Si stima che tale patologia colpisca 1 bambino su 10 milioni.
Questa incredibile scoperta si tramutò ben presto in una speranza di vita per la piccola.
Gianna Masciantonio fu così affidata alle cure di Kenneth McClain, direttrice del programma di istiocitosi del Texas Children’s Hospital di Houston, che fornì la propria consulenza all’equipe medica del dottor Phillip B. Storm, capo di neurochirurgia del Children’s Hospital di Philadelphia (CHOP), che eseguì un totale di 18 interventi chirurgici su Gianna Masciantonio.
Per Kristen, Joey e il piccolo Dominic, fratello maggiore di Gigi, quelli a seguire furono due anni tutti in salita, ma soprattutto ricchi di speranza, durante i quali la loro adorata principessina fu sottoposta ad un trattamento intensivo di chemioterapia di 15 mesi che fu interrotto nel 2016, ossia quando la massa tumorale presente sulla radice celebrale di Gianna si ridusse al punto tale che la piccola fu in grado di trascorrere l’intero successivo anno senza aver bisogno di alcun trattamento.
“È incredibilmente intelligente. Affronta tutto a testa alta e mette tutto il suo cuore in ciò che fa. Mi viene da ridere mentre parlo di lei. Quando indosso la mia maglietta “Team Gianna Grace: Faith Over Fear”, sento di avere poteri magici”.
Sono le parole di Debbie Saffren, terapista di Gianna Masciantonio che, dall’agosto 2017, ha iniziato a lavorare con lei per riuscire a rafforzare il braccio, la mano e la gamba sinistra, ossia la parte più debole del suo corpo.
Ma perché a distanza di oltre un anno dalla sua annunciata guarigione si torna a parlare di Gianna Masciantonio?
Durante il periodo di ripresa della loro bambina, consapevoli del miracolo medico e di fede al quale avevano assistito, Kristen e Joey si sono prodigati nella creazione della “For The Love Of Grace Foundation” i cui obiettivi sono:
- sensibilizzare le persone circa i tumori cerebrali;
- raccogliere fondi per la ricerca che si occupa dei tumori cerebrali pediatrici;
- fornire assistenza religiosa alle famiglie che cercano conforto e speranza.
Lo scorso 17 agosto i Masciantonio hanno donato una cifra pari a 50mila dollari al CHOP.
“Se, quando l’ho operata, mi avessi detto che oggi sarebbe stata pronta per andare all’asilo, ti avrei dato del pazzo”.
È quanto dichiarato dal dottor Storm, capo di neurochirurgia pediatrica al CHOP, ai microfoni della CBS. Incredulo ma soprattutto lieto di aver sbagliato nel prevedere la prematura fine della bambina, il dottore si è detto entusiasta dei grandi progressi compiuti dalla piccola Gianna Masciantonio che il prossimo 17 settembre spegnerà 4 candeline.
Come racconta sua madre Kristen all’emittente televisiva, il prossimo autunno Gigi potrà frequentare l’asilo, un traguardo che, poco più di due anni fa, tutti consideravano impossibile da raggiungere.
“Sta andando alla grande. Sta per andare all’asilo in autunno. È così eccitata. Vedere tua figlia correre in giro e vederla fare le cose che sta facendo ora ripensando a quello che ci hanno detto all’inizio è sorprendente” ha aggiunto Joey.
Per la famiglia Masciantonio la guarigione della loro bambina va attribuita sia all’eccellente lavoro dei medici del CHOP che alla loro fede, quest’ultima testimoniata da quel bacio dato da Papa Francesco, un gesto d’amore che ha rappresentato per loro un punto di risalita.
Fonte: CBS – Philly – FTLOGF – NCBI – Facebook