Sono circa 600 i genovesi sfollati dopo il crollo del ponte Morandi; anche se non sono stati direttamente coinvolti nella rovinosa caduta del viadotto, le loro case si trovano, adesso, sotto il moncone est del ponte. E proprio quella porzione di ponte è ora un pericolo: non è sostenuta e dopo il crollo è rimasta come sospesa a 90metri dal suolo (questa l’altezza del ponte Morandi).
Al momento della tragedia, l’onda d’urto si è avvertita come un terremoto e ora pericolosi scricchiolii sono presagio nefasto che fa interrompere le operazioni di recupero beni nelle case dei Genovesi sfollati.
Sono stati uditi, proprio nelle ultime ore, pericolosi scricchiolio provenienti dal moncone est del ponte e i vigili del fuoco hanno precauzionalmente sospeso le operazioni di recupero dei beni personali all’interno delle abitazioni evacuate.
Nei giorni scorsi, i proprietari, accompagnati dai vigili, stavano recuperando beni di prima necessità. Sarà impossibile recuperare tutto e soprattutto è quasi escluso che si possano effettuare veri e propri traslochi della mobilia.
I genovesi sfollati sono vittime indirette del crollo del Morandi.
Sono stati fortunati perché la porzione precipitata del ponte è caduta appena dopo le loro abitazioni, ciononostante questi cittadini rischiano di perdere le loro case:
la Procura ha fatto sapere di essere pronta, in caso di pericolo, ad autorizzare l’abbattimento del moncone del ponte.
Gli scricchiolii sospetti non sono rumori causati dal vento, lo hanno appurato le verifiche tecniche mentre ulteriori accertamenti sono in corso.
Un algoritmo, basato sulla presenza in famiglia di disabili e minori, servirà a stabilire l’ordine di assegnazione degli alloggi per i genovesi sfollati dopo il crollo del Morandi.
Sono state consegnate le prime cinque case agli sfollati, i nuovi appartamenti siti in tre diverse palazzine di via San Biagio, quartiere di Bolzaneto, distano pochi chilometri dall’area del crollo.
Grazie a queste prime 5 case, 21 persone di cinque diverse famiglie hanno trovato una collocazione abitativa.
Per oggi è prevista la consegna di altre 6 case, tutte nella medesima zona.
Genovesi sfollati – chi di loro volesse provvedere all’auto-sistemazione potrà godere di un contributo per l’affitto fino ad un importo pari a 900 euro mensili.
Il comune di Genova ha disposto l’erogazione di contributi familiari per il pagamento dell’affitto: le famiglie che intendano provvedere da sole alla loro nuova sistemazione avranno diritto ad una somma di danaro per pagarsi l’affitto di una casa. L’ammontare del sostegno comunale può arrivare sino a 900 euro mensili.
Il presidente della regione Liguria ha aperto la strada anche alla possibilità di fornire alle famiglie un contributo economico per equipaggiare le nuove abitazioni: 10 mila euro a famiglia, per arredare le case di destinazione. Questa misura di sostegno potrebbe essere di grande conforto non potendo, almeno allo stato attuale, traslocare i mobili dalle case sotto il moncone.