La mamma del neonato abbandonato in un sacchetto di plastica a Terni è stata arrestata.
Nei giorni scorsi la donna era stata interrogata, poi indagata a piede libero per infanticidio. Ha confessato di aver agito per ragioni economiche e di aver fatto tutto da sola. Ma quel figlio rifiutato è morto.
Il folle gesto, ovvero l’abbandono dinnanzi al supermercato, rappresenterebbe l’apice di un escalation di menzogne:
la mamma del neonato abbandonato ha tenuto nascosta la sua gravidanza, non ne ha fatto parola né col compagno né con la famiglia; allo stesso modo ha tenuto nascosto il parto, che, stando al suo racconto sarebbe avvenuto ,in assoluta solitudine, nel bagno di casa.
Una volta partorito il bimbo e tagliato il cordone ombelicale nel bidè, questa donna disperata e sola avrebbe avvolto suo figlio in un asciugano e lo avrebbe adagiato, ancora vivo, in una busta di plastica.
Mamma del neonato abbandonato a Terni: temeva di non poter mantenere un altro figlio, per questo lo avrebbe abbandonato.
Poco dopo il parto, la donna sarebbe uscita di casa insieme al compagno portando con sé quella busta con dentro il bebè e la sua placenta. Senza svelare nulla all’inconsapevole neo papà, avrebbe caricato la busta in macchina.
Il compagno avrebbe guidato sino al supermercato, una volta lì, su richiesta della donna, l’avrebbe preceduta nel negozio.
La mamma del neonato abbandonato avrebbe, dunque, fatto tutto da sola. E, presa la busta dal portabagagli, come ultimo atto insano avrebbe lasciato suo figlio accanto ad un’aiuola.
Quando questa madre ha depositato suo figlio appena nato nel parcheggio del supermercato, erano circa le 12:00 di un rovente giorno d’agosto. Eppure, malgrado il luogo e la dinamica dell’abbandono, durante tutto l’interrogatorio, la mamma ha sostenuto che avrebbe desiderato che il bambino fosse rinvenuto vivo.
Ieri, la donna è stata arrestata e dedotta nel carcere di Perugia.
Il suo legale ha già annunciato che ne chiederà il trasferimento in una struttura protetta.
A fronte di un movente che può apparire relativo (la donna aveva paura di non poter sostenere economicamente l’arrivo di un altro figlio), lo scenario di questo abbandono sembra crudele. Il bimbo, nato sano e abbandonato vivo, è morto in una busta di plastica al caldo e in solitudine. La sua fine potrebbe essere stata dolorosa e certamente lenta. Le cause della morte, individuate dall’esame autoptico, parlano chiaro: asfissia e ipertermia.
Sono ancora in corso indagini per accertare eventuali complicità.
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