Giulia Michelini, classe 1985, ha compiuto 33 anni il 2 Giugno. La celebre interprete di Rosy Abate non ha mai fatto mistero della sua verità di mamma “salvata dal figlio”, è del giugno 2015 l’intervista a Vanity Fair in cui la Michileni rivela che all’età di 19 anni, quando scoprì l’inaspettata gravidanza, avrebbe voluto abortire.
Cosimo Giulio, questo il nome del figlio di Giulia Michelini, oggi è la sua scelta migliore, la sua ragione di vita, il suo equilibrio e la sua forza. Allora, quando da poco aveva superato la maggiore età, avere un figlio fu una scommessa e un’avventura dai rischi imprevedibili.
Figlia di due magistrati, Giulia Michelini ha mosso i primi passi come attrice a 18 anni, a notarla un membro dello staff di Muccino che la vide fuori dalla palestra dove praticava ginnastica artistica e la convinse a fare un provino.
Cosimo Giulio è figlio di una di quelle storie adolescenziali, passionali e difficili: all’epoca l’attrice era da tempo legata ad un ragazzo più grande di lei di otto anni, ma le differenze tra i due erano tante, anagrafiche e sociali, ed erano distanti per stile di vita e ambizioni.
Giulia sentì chiaramente, sin dal momento esatto in cui scelse di avere suo figlio, che sarebbe rimasta sola. Questo non la distolse dal suo intento, se possibile rappresentò una spinta ulteriore.
Giulia Michelini ha raccontato a Vanity Fair l’esatto momento in cui ha deciso di tenere suo figlio, o meglio l’esatto momento in cui ha deciso di non abortire:
“Quando ho scoperto di essere incinta, onestamente non pensavo di tenerlo. Tutti, i miei genitori in testa, mi dicevano che mi sarei rovinata la vita. Ho preso l’appuntamento per interrompere la gravidanza, ma una volta lì, in quella stanza, ho cambiato idea. È una decisione che prendi in una frazione di secondo – tenerlo o non tenerlo -, dalla quale però parte un percorso a lungo termine, mille conseguenze che non puoi prevedere in quel momento.
Ero nel panico totale. Una volta uscita, sono entrata in una cabina telefonica per chiamare mia madre. Sull’apparecchio c’era un elastichetto da bambina, non ricordo se con due cubetti o due ciliegine. Lo so, è stupido, ma vedendolo mi sono detta: va bene così, sto facendo la cosa giusta. Detto questo, ero dilaniata, e se oggi penso alla cosa grande che è uscita dalla persona piccola che ero – non solo fisicamente, ma perché all’epoca ero veramente una bambina da formare, senza un minimo di coscienza di sé –, se ci penso, be’, non saprei spiegare che cosa mi ha fatto dire: lo tengo.“
Giulia Michelini, il no all’aborto di quel giorno ha ridisegnato i confini di una nuova donna:
“Sentivo che questa decisione dava una definizione ai miei contorni, mi consentiva di vedermi, di esserci. In quel momento forse avevo bisogno di sentirmi viva. A quell’età non desideravo un figlio, volevo indipendenza, sentirmi libera di andare come un treno, ma questo bambino, dandomi un peso specifico, credo che mi abbia salvato la vita. Ha allontanato la mia parte autolesionista, senza di lui è probabile che mi sarei persa. Il padre, che era molto diverso da me, per età ma anche per condizioni sociali, mi aveva portato a una grossa deviazione: con lui ho conosciuto la borgata romana, ambienti non proprio puliti.“
Nello scegliere per la vita Giulia Michelini ha deciso da sola, contro la sua famiglia e contro ogni aspettativa altrui. Nell’aperto contrasto con i genitori la Michelini si allontanò da casa per sei mesi, per tutto quel tempo non parlò né con sua madre né con suo padre. Fu il pancione a intenerire i nonni e a fare da richiamo d’amore.
L’attrice lo racconta così:
“È stata la prima grande decisione della mia vita. Sono andata via di casa e per sei mesi non ci siamo parlati. Poi, quando ha iniziato a spuntarmi la pancia, si sono riavvicinati.“
In quel periodo Giulia si iscrisse anche a Giurisprudenza, lo fece per assecondare i suoi genitori ma non ha mai sostenuto nemmeno un esame.
Storie di tenacia come questa devono essere di ispirazione per tutti! Più che le giovani mamme, devono ispirare le neo-nonne e i neo-nonni:
tal volta la famiglia per prima legge nell’aborto una soluzione immediata che “elimina in radice un problema”.
In realtà così non è, quantomeno non sempre e comunque. Giulia Michelini dimostra che non è l’età a fare una mamma quanto piuttosto il cuore!