Drammi come quello di Melissa Dereani possono aprire il cuore e gli occhi di noi genitori “fortunati”: malgrado il quotidiano ci assalga di impegni e, in qualche modo, ci fagociti, la stressante normalità di ogni giorno è un vero dono.
Sono passati due anni dalla morte di Melissa Dereani, stroncata da un cancro a soli 8 anni: era una piccola ballerina.
La diagnosi scioccante arrivò a turbare la tranquillità familiare un anno e mezzo prima del decesso, la morte se l’è portata via per sempre nel maggio 2016. Il papà ha raccontato alla stampa di come vennero a conoscenza del cancro che stava divorando la loro bimba:
Ad accorgersi che c’era qualcosa che non andava, nel dicembre 2014, sono stati gli insegnanti, perché mia figlia non riusciva a leggere bene alla lavagna.
Nello stesso periodo “Melissa aveva anche cominciato a manifestare qualche problema di equilibrio – ricorda il padre –, la risonanza magnetica alla testa evidenziò la presenza di una macchia scura, un tumore che lasciava poche speranze a nostra figlia.“
Melissa, di Paularo (Friuli Venezia Giulia), era una studentessa bravissima, la sua voglia di conoscere l’ha sostenuta sino all’ultimo. Come il papà racconta, per molti e lunghi mesi ha svolto a casa i compiti scolastici, persino quando era completamente allettata; i genitori con una encomiabile costanza portavano sul banco della figlia la sua cartella ogni giorno e ogni giorno la ritiravano con un grande carico di schede e lavoro da eseguire a casa.
Nessun angelo va dimenticato, ciascun bambino stroncato da un tumore merita di essere l’emblema di un costante bisogno sociale di investire sulla ricerca.
Per un anno e mezzo Melissa Dereani ha combattuto contro la malattia con la speranza di ballare sulle punte e diventare una ballerina professionista. 2 anni fa la fine. ogni giorno bisognerebbe ricordare lei e tutti gli angeli che ci ricordano quanto bella è la vita!
La risposta della piccola al primo ciclo di cure produsse effetti benefici, lo ha raccontato il papà. Le condizioni di Melissa migliorarono a tal punto da permetterle di tornare a casa, a scuola e in sala di danza. Una speranza svanita presto perché il male si ripresentò in fretta e senza lasciare scampo.
Dal mese di febbraio del 2016 le condizioni della piccola andarono via via peggiorando sino al maggio dello stesso anno, il cancro le aveva tolto persino la facoltà di parlare e con i suoi cari comunicava attraverso lo sguardo. Nella fase finale della sua vita, la bimba è stata assistita a casa con terapia domiciliare e così si è spenta nel suo nido d’amore.
La famiglia profondamente credente riporta i racconti delle preghiere della piccola che a Dio e alla Mamma Celeste rivolgeva la sua speranza di salvarsi, di veder svanire quella macchia nera dal cervello.
Melissa aveva incontrato anche Papa Francesco, dal Pontefice era stata condotta dai genitori e il Santo Padre l’aveva benedetta. L’incontro col Papa è stato un ultima gioia per un angelo volato in cielo troppo presto.
Il pensiero va alla famiglia che ha detto addio alla sua meravigliosa creatura. La speranza è che nessun angelo venga dimenticato nemmeno quando i mesi passano e le morti diventano notizie lontane. La ricerca ha bisogno di sostegno!
Guardando quest’angelo ogni madre e ogni padre dovrebbe riflettere su quanto grande sia il dono della vita.