Evie-Mai è una bambina di sei anni, probabilmente ha subito attirato la vostra attenzione nella foto che accompagna questo articolo, malgrado la giovanissima età ha appena finito il suo ultimo ciclo di chemioterapie. Per lungo tempo – nessuno sa dire per quanto – questa piccolina ha convissuto con un tumore nella pancia.
Un carcinoma infantile annidato e cresciuto nel ventre, al momento della diagnosi, i medici hanno definito il tumore nella pancia della piccola come una bomba ad orologeria.
Malgrado la mamma sappia di non avere colpa alcuna, in qualche modo i genitori si sono sentiti avviliti dall’assenza di sintomi che ha accompagnato quasi tutto il progresso della malattia.
Mancando una sintomatologia allarmante sono mancate avvisaglie e il male è progredito indisturbato, il tempo lo ha reso pericolosissimo.
Il tumore nella pancia di Evie-Mai si è nascosto senza dare mai spazio a dubbi, almeno non fino a una tragica e determinante notte. Allora qualcosa deviò il corso della normale vita di questa bimba e della sua famiglia: lei si svegliò urlando per il mal di pancia. La madre le somministrò un medicinale blando e la mise a riposo, il giorno dopo la piccola era solo stanca.
Il malessere si ripresentò qualche tempo più tardi, in occasione di un pigiama party a casa della nonna. Fu allora che la mamma pretese l’attenzione dei medici ospedalieri opponendosi a un superficiale giudizio di stitichezza.
Quello di cui la madre era certa era che Evie-Mai non fosse stitica, forse era malata o quantomeno interessata da una condizione fisica preoccupante.
La sua deambulazione sembrava risentire di un peso tra ventre e fianco perché si piegava su un lato; accusava mal di pancia; si era svegliata nel cuore della notte; era stanca e apatica e tutto questo stava accadendo improvvisamente e inspiegabilmente.
Evie-Mai aveva un tumore nella pancia, pericoloso e paragonato dai medici ad una bomba ad orologeria, è salva per un anomalo mal di pancia e per la tenacia della madre che ha chiesto e ottenuto accertamenti.
La mamma di Evie-Mai ha quattro figli, al momento della manifestazione del cancro – se così possiamo chiamare quel tremendo mal di pancia – la bambina aveva 5 anni e godeva di una apparente buona salute.
Dietro le insistenti richieste della mamma, la piccola Evie-Mai fu spostata per accertamenti presso la struttura ospedaliera di Whiston (Inghilterra), lì venne sottoposta a test dettagliati, esami radiografici ed ecografie addominali.
“Quando ha iniziato l’esame ad ultrasuoni, il medico si è ammutolito mentre esaminava il suo lato destro. Mi fu detto di attendere nella sala d’aspetto e mi ricordo di aver visto il dottore passare a testa bassa. Ora guardo indietro, so che non voleva incontrare il mio sguardo perché, in quel momento, sapeva già ciò che ci avrebbero dovuto dire“, questo il ricordo di mamma Rebecca, era il momento della verità quello dell’inizio di una battaglia.
“Sono andata nel corridoio e sono caduta sul pavimento. Questa cosa stava crescendo dentro di lei e si stava ingrandendo e non me ne ero accorta.
I medici mi dissero che era come una bomba a orologeria che poteva essere rimasta nascosta e in sospeso sin dalla nascita“, racconta la mamma.
l tumore nella pancia di Evie-Mai pretese un immediato ciclo di chemioterapie, il trattamento durò quattro settimane e la bambina perse i capelli, cosa difficile da spiegare e dolorosa da accettare per una piccola creatura.
Più tardi fu operata, l’intervento chirurgico di rimozione della massa tumorale durò cinque ore. In sede operatoria il tumore si presentò lacerato e la sua rottura spiegò i mal di pancia della piccola, i risvegli in preda al dolore e quei primi sintomi che le hanno salvato la vita.
I medici hanno ipotizzato un tumore di Wilms, ovvero un cosiddetto nefroblastoma, un tumore maligno discendente dal primitivo abbozzo renale. Da un punto di vista medico, le fonti identificano questo tumore come la neoplasia renale primitiva più frequente in età infantile. Ma in definitiva i medici non potranno mai dire per quanto tempo Evie-Mai ha effettivamente avuto questo intruso nel suo corpo”.
La morale è avere cura di osservare da vicino i propri bambini indagando con attenzione i sintomi che manifestano, ascoltandoli e senza giungere a conclusioni affrettate.