Daniel Joseph Fitzpatrick, da tutti chiamato Danny, è purtroppo noto alla cronaca come il 13enne vittima di bullismo, un giovanissimo ragazzo preso di mira dai suoi compagni che da amici si sono trasformati nei suoi aguzzini.
Una violenza fisica e psicologica che ha lentamente distrutto l’anima di Danny che non ha visto altra via d’uscita se non la morte.
13enne vittima di bullismo: la storia di Danny Fitzpatrick.
Daniel Joseph Fitzpatrick, 13enne vittima di bullismo, era poco più che un bambino, un ragazzo che si apprestava ad intraprendere il suo cammino nell’adolescenza anche se non si sentiva ancora pronto per la maturità.
Chi lo amava lo ho sempre descritto come un ragazzo gentile, empatico e solare, qualità che i suoi compagni non sono stati in grado di vedere ed apprezzare, troppo impegnati a prenderlo di mira per quelli che loro definivano difetti: il suo peso, i suoi voti e la sua mancata “durezza”.
Seppur circondato dall’affetto dei suoi cari – mamma Maureen, papà Daniel e le sue 3 sorelle maggiori – a scuola Danny si sentiva solo contro tutti, vittima di quei compagni, che lo deridevano e picchiavano, e dei suoi insegnati che, come denunciano i suoi familiari, non hanno fatto nulla per fermare quelle persecuzioni.
Danny, 13enne vittima di bullismo, è deceduto l’11 agosto del 2016 nella sua casa a Staten Island, uno dei 5 borghi di New York, nella Contea di Richmond, USA.
Sopraffatto da quell’odio immotivato e da quell’ingiustificabile aggressione verbale e fisica alla quale lo sottoponevano i suoi compagni, il giovane ha deciso di privarsi del suo bene più prezioso, la vita.
A trovare il suo corpo esanime in soffitta la 17enne Kristen, la più piccola delle sorelle maggiori del 13enne vittima di bullismo, che, vedendo il fratello immobile appeso con una cintura al collo, ha chiamato immediatamente aiuto. Ma era già troppo tardi.
13enne vittima di bullismo: la lettera denuncia.
Con la morte nel cuore per quel figlio perduto che nessuno potrà più restituire loro, Maureen e Daniel hanno voluto diffondere la lettera che Danny, in procinto di cambiar scuola, aveva iniziato a scrivere un mese prima su suggerimento della madre.
“Mamma voglio che sappiano cosa mi hanno fatto e come mi sento. Voglio che ascoltino la mia storia”.
Queste le parole del 13enne vittima di bullismo ricordate dalla signora Fitzpatrick. La famiglia infatti era a conoscenza delle violenze fisiche e verbali subite da Danny e ha lottato a lungo, seppur invano, per cercare di mettere la parola fine a tutto ciò.
“Danny ha detto che aveva paura dei suoi insegnanti – ha rivelato Maureen – Si sentiva come se tutta la scuola sapesse cosa stesse succedendo e ridesse alle sue spalle, lo hanno umiliato”.
Pochi giorni dopo la morte del loro bambino, i Fitzpatrick hanno deciso di rendere pubblica attraverso le pagine del NY Daily News quella missiva, seppur incompiuta, con la speranza che questa potesse salvare altri ragazzi dai bulli che, sempre più numerosi, riescono ad avere il sopravvento sulle anime più sensibili, diventando i loro carnefici.
Nella sua lettera il 13enne vittima di bullismo rivela di aver chiesto aiuto ai suoi insegnati ma solo una aveva compreso la situazione e aveva cercato di aiutarlo. Troppo poco per poter fermare i suoi aguzzini. Anche la sua famiglia rivela di aver manifestato le proprie preoccupazioni agli insegnati, al preside e all’amministrazione scolastica ma di non aver ottenuto i riscontri sperati.
“Abbiamo provato tutto il possibile come genitori – racconta la madre di Danny – siamo andati al preside più volte, lo abbiamo portato da un terapista privato, uno psichiatra, il suo pediatra, e anche la polizia alla fine. Come genitori, non avevamo modo di proteggere nostro figlio”.
Ben più dure invece le parole che il padre del 13enne vittima di bullismo ha rivolto ai genitori dei ragazzi che avevano preso di mira Danny:
“Per i genitori dei ragazzi che hanno tormentato mio figlio, tutto quello che ho da dire è che spero che voi non dobbiate mai provare quello che sta vivendo la mia famiglia in questo momento. Potete abbracciare i vostri figli ogni notte e ogni giorno per il resto delle vostre e delle loro vite. Io non avrò più questa possibilità perché i vostri piccoli mostri lo hanno portato via da me, da mia moglie e dalle sue sorelle”.
13enne vittima di bullismo: la causa e la Danny’s law.
Nel gennaio del 2017 i genitori del 13enne vittima di bullismo annunciavano una causa contro la scuola cattolica di Brooklyn frequentata da Danny, accusando l’istituto di aver ignorato gli atti di persecuzione denunciati e di non aver fatto rispettare il loro programma anti-bullismo.
Nel contempo, i Fitzpatrick hanno portato avanti la battaglia di Danny dando vita alla fondazione DANNY Inc la cui missione è quella di creare “una piattaforma che educa e protegge i nostri giovani da tutte le sfumature del bullismo”.
La fondazione inoltre si batte per l’approvazione della Danny’s Law, letteralmente tradotto ne la legge di Danny, una proposta di legge dello Stato di New York n. 6438 con la quale si chiede che tutti gli studenti abbiano il diritto civile di frequentare la scuola senza paura, abuso o discriminazione.
“Credo che se questa legge fosse stata applicata alla scuola di mio figlio, Danny sarebbe ancora vivo oggi – scrive la mamma del 13enne vittima di bullismo – Quando falliamo nel fornire ai nostri giovani un ambiente educativo sicuro, diventiamo responsabili di un disservizio e un danno incommensurabili, impedendo loro di raggiungere il loro pieno potenziale come futuri membri contribuenti della società. Il bullismo è un’epidemia che affligge il nostro paese e prende le vite della nostra gioventù”.
Mai parole furono più vere.
Fonte: Daily News – Danny’s law –