Pietro Taricone è venuto tragicamente a mancare nel 2010, ha lasciato su questa terra la traccia di un grande amore, esempi di solidarietà e l’impronta di un artista nato semplicemente e formatosi con grande dignità. Kasia Smutniak e Sofia, la figlia di Pietro, sono il grande amore lasciato su questa terra da Taricone. Quotidianamente ricordano al pubblico l’attore scomparso, infatti incontrare le loro immagini, i loro nomi, le loro storie non può non evocare la memoria di Pietro Taricone.
Qualcuno sostiene che anche uno dei tatuaggi di Kasia Smutniak sia evocazione di Pietro e memoria del loro amore, si tratterebbe di una lettera impressa tra dorso e fianco, il cui contenuto sembra illeggibile attraverso le foto rubate dai paparazzi.
I tatuaggi di Kasia Smutniak e l’incognita della lettera tatuata sulla sua pelle.
Ha le ali sul collo Kasia: un piccolo ed elegante tribale proprio dietro al collo che sembra disegnare su di lei ali aperte, ma il tatuaggio che colpisce per valore e significato non è questo! L’osservatore comune è attratto da una lettera scritta sul busto dell’attrice.
I tatuaggi di Kasia Smutniak e la misteriosa lettera impressa con inchiostro indelebile – nessuno ne pubblica il contenuto, potrebbe essere una dedica a Pietro Taricone?
Il tatuaggio copre una parte del busto, si estende lateralmente e si spinge verso il fianco, sotto le parole scritte in corsivo, a chiusura del tatuaggio, una grossa farfalla che vola.
Le foto dei paparazzi che hanno provato a soffermarsi sul tatuaggio non consentono di leggerne bene le parole, quello che si distingue è l’incipit: “Se Dio mi regalasse“. Secondo molti, si tratterebbe di una dedica a Pietro Taricone.
E’ impossibile immedesimarsi nella vita di chi sopravvive ad un amore tanto grande, per di più col peso di essere genitore dal doppio ruolo, padre e madre insieme.
Sono emblematiche le parole di Kasia durante un’intervista a Vanity Fair, la giornalista le chiese dell’amore dopo Pietro:
È un lavoro quotidiano. Tenere insieme il ricordo e l’amore di chi c’era con quello per chi c’è. Certi giorni viene meglio, certi giorni è più difficile. Rimane tutto del passato, ma la vita apre spiragli in cui le cose entrano e ti danno la forza di andare avanti. Non è un lavoro solo mio, ma anche di Domenico e di Sophie. È un grande sforzo che ha i suoi lati difficili e anche quelli belli, naturalmente. È un flusso, non un lieto fine.
Pietro Taricone aveva un sogno che si sta realizzando dopo la sua morte