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Vermi nei pasti dei bambini: la denuncia

di Maria Corbisiero

16 Aprile 2018

Nelle ultime settimane sono state diverse le segnalazioni effettuate dai genitori indignati che hanno denunciato la presenza di vermi nei pasti dei bambini serviti nelle mense scolastiche, avvenimenti che hanno riacceso il dibattito sull’introduzione del “pranzo da casa” nelle scuole.

 

Vermi nei pasti dei bambini: la denuncia.

 
Vermi nei pasti dei bambini: la denuncia
 

Le foto che vedete qui di seguito ritraggono due diversi vasetti di marmellata, entrambi oggetto dell’ultima denuncia in merito alla presenza di vermi nei pasti dei bambini serviti nelle mense di alcune scuole comunali della Lombardia.

In questo caso specifico, si tratta della scuola Bottego sita in via S. Mamete a Milano, dove è stato servito il barattolo di destra, e di un istituto per bambini speciali con gravi handicap, dove è stato trovato il barattolo di sinistra.

 

Il ritrovamento dei vermi nei pasti dei bambini delle due scuole milanesi risale allo scorso 4 aprile ma la notizia è trapelata solo alcuni giorni dopo, ossia il 10 Aprile scorso, attraverso la pagina Facebook “Pranzo da casa”, piattaforma social che, per l’appunto, rivendica il diritto di scelta dei genitori di poter preparare personalmente il pranzo che i propri figli portano a scuola.

 

 

Il titolo del post, Milano batte Treviglio 2-1, mira a fare dell’ironia amara sul ritrovamento dei vermi nei pasti dei bambini delle scuole del capoluogo lombardo, preceduto dalla denuncia di due scuole del bergamasco.

“Solo ieri vi abbiamo dato la notizia di Treviglio di vermi vivi in due scuole nei piatti dei bambini – si legge nel post Facebook – però Milano fa di meglio e raddoppia: due diversi animali stecchiti, nei piatti di due utenze diverse! […] Gli ultimi episodi di cui siamo venuti a conoscenza risalgono al 4 aprile scorso. Si tratta di due ritrovamenti diversi nella confettura di marmellata (prodotto acquistato da Mi.Ri.): quella a destra è stata servita a un bambino della scuola Bottego in via S. Mamete, quella a sinistra in un istituto per bambini speciali con gravi handicap”.

La risposta a tale segnalazione è arrivata venerdì 13 Aprile attraverso una nota stampa pubblicata dalla Milano Ristorazione S.p.A., società che gestisce il servizio di ristorazione scolastica:

“A seguito della presenza di corpi estranei in due confezioni di confettura di albicocca, rilevati rispettivamente presso la scuola Primaria San Mamete e presso la scuola speciale Stefanardo, Milano Ristorazione fa sapere che non appena giunte le segnalazioni, mercoledì 5 aprile, è stato disposto il blocco relativo al lotto del prodotto ed i ritrovamenti sono stati tempestivamente comunicati al fornitore. In contemporanea sono state recuperate le confezioni non conformi che sono state inviate al laboratorio di entomologia, per l’identificazione della non conformità”.

Come riportato nella nota, le contaminazioni sarebbero avvenute in due luoghi diversi:

“In un caso la contaminazione è proveniente dal pieno campo e si è trasferita al prodotto finito. Nell’altro caso, invece, la contaminazione è avvenuta probabilmente in fase di stoccaggio del prodotto e si è poi trasferita, durante la lavorazione, al prodotto finito”.

 

Vermi nei pasti dei bambini di Treviglio: le foto.

 

Come detto in precedenza, la denuncia dei vasetti di marmellata contaminati era stata preceduta dalla segnalazione di vermi nei pasti dei bambini di due scuole di Treviglio (BG):

 

  • la scuola materna “Marta”, situata nella frazione di Geromina. Due i casi denunciati qui, una larva trovata nel piatto di fagiolini nel mese di Febbraio ma denunciata solo a Marzo, e un verme vivo nell’insalata di ceci segnalato nei primi giorni di Aprile;
  • la scuola dell’infanzia “Rodari”, sita in via Bignamini, dove è stato trovato un verme vivo nell’insalata di ceci.

 

I casi denunciati sono stati immediatamente segnalati all’Ats, al Comune e alla Gemeaz, la società che gestisce il servizio mensa scolastica, mentre sul web hanno iniziato a circolare le immagini dei vermi nei pasti dei bambini.

 


 

E intanto c’è chi chiede a gran voce il diritto al “pranzo da casa”.

 
 

Fonte: CorriereMilanoRistorazioneGiornalediTreviglio

 



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