Avere una casa sembra esser diventato un lusso, soprattutto nelle grandi città o metropoli dove i prezzi degli immobili diventano quasi proibitivi per coloro che hanno un reddito molto basso.
Il progetto Tiny Homes è nato proprio con lo scopo di fornire una soluzione abitativa confortevole ed unica nel suo genere per tutte le persone che non possono permettersi di pagare affitti o mutui costosi.
Tiny Homes: piccole case a basso reddito.
A portare avanti il progetto Tiny Homes è la Cass Community Social Services (CCSS), un’associazione no-profit nata nel 2002 con sede a Detroit (USA). L’attività della CCSS, di cui il reverendo Faith Fowler è direttore esecutivo, consiste nel fornire cibo, assistenza sanitaria, alloggi e lavoro ai senzatetto e alle persone povere o con disabilità.
Alcuni anni fa, il reverendo Fowler ha pensato di sfruttare al meglio un’area situata vicino al campus della Cass Community decidendo di costruire sulla stessa 25 tiny homes, ossia piccole case che sarebbero state poi assegnate a persone con un reddito basso, anche al di sotto dei 10mila dollari annui (circa 8mila euro l’anno).
Un progetto ambizioso che, nel corso di questi anni, è stato supportato dalla generosità di coloro che hanno voluto contribuire attraverso donazioni in denaro (solo nel 2006 sono stati raccolti più di 700mila dollari) o con il materiale edilizio (pietre, ripiani in granito, materiali per coperture, etc.) necessario a rendere le tiny homes una solida realtà.
Ma quanto costano e a chi vengono assegnate le Tiny Homes?
Le porte della prima Cass Community Tiny Home sono state ufficialmente aperte al pubblico, alla stampa e ai finanziatori l’8 settembre 2016 mentre i primi assegnatari hanno preso possesso delle loro piccole case ad ottobre del 2017.
Come detto in precedenza, queste soluzioni abitative, case completamente diverse tra loro che variano dai 250 ai 400 sq ft (piedi quadri) – corrispondenti agli oltre 23 e gli oltre 37 metri quadri – si trovano nella parte nord del campus della CCSS, su Elmhurst Street, nella parte occidentale di Detroit.
“Io credo che avendo una casa diversa, una casa unica, una casa distinta, rende orgogliosi – ha spiegato il reverendo Fowler – In un certo senso non ti sentiresti così se tutti vivessero nello stesso rettangolo e tu sapresti dire dove si trovano il divano ed il bagno di ognuno. Volevamo davvero che fosse unico”.
Tiny Houses Detroit: 25 homes (250-400 sq ft) built by Cass Comm'ty Social Svcs, Rev. Faith Fowler, for low-income rent-to-own. More @WWJ950 pic.twitter.com/izXTOzW0jA
— Mike Campbell (@reportermikec) 17 maggio 2017
Le tiny homes, costruite da una ditta specializzata che si avvale anche dell’aiuto di volontari, avranno un costo d’affitto mensile pari a 1 dollaro al metro quadro (poco più di 0,80 centesimi di euro), ossia un’abitazione di 250 sq ft costerà 250 dollari al mese, poco più di 200 euro.
Ma non è tutto, coloro che affitteranno la tiny homes per 7 anni ne diventeranno automaticamente proprietari decidendo a loro volta se affittarla, venderla o lasciarla ad un proprio familiare.
Unica spesa “extra” all’affitto che gli inquilini dovranno sostenere è il costo dell’elettricità (anche il riscaldamento è elettrico) stimato sui 30 dollari al mese.
Ovviamente le 25 case appartenenti a questo progetto non sono destinate a tutti, andranno infatti assegnate ad ex senzatetto, studenti e/o anziani che hanno un reddito troppo basso per potersi permettere una casa più costosa.
Nel corso della selezione dei candidati alle tiny homes, la CCSS approfondirà e valuterà gli stessi controllando i loro precedenti penali, la nazionalità, la situazione sanitaria o benefici per l’invalidità e diversi altri particolari. Non ultimo, l’associazione si riserverà di avere un colloquio diretto con ognuno di loro.
Un progetto sì ambizioso – il costo di costruzione di ogni casa è di circa 40mila dollari – che tuttavia apre la strada a nuove idee e nuove possibilità per coloro che, ancora oggi, sognano di poter avere una casa, anche se in versione “tiny”.
Fonte: DetroitNews – DailyDetroit – CCSS