Svegliarsi nella notte è una reazione del corpo fisiologica che può dipendere da diverse condizioni fisiche o emotive.
La prima causa del sonno interrotto, cattivo e discontinuo è lo stress.
Pertanto se vi capita di svegliarvi durante la notte, la prima cosa che dovete esaminare è la vostra giornata e le vostre condizioni di vita.
Svegliarvi nella notte, lo stress
L’orologio biologico del corpo umano pretenderebbe fasi di riposo anche durante la giornata. In opposizione alla costante tensione fisica ed emotiva che subiamo, il nostro corpo avrebbe bisogno di momenti di pausa. Il sistema biochimico del fisico va in tilt quando l’equilibrio biologico viene alterato, teso, sforzato, corrotto e indotto in disequilibrio.
Svegliarvi nella notte è un campanello di allarme dello stress.
Considerate se riuscite a ritagliare momenti di pace emotiva nella routine caotica delle vostre giornate;
valutate se il vostro cuore e la vostra mente sono aggravati da condizioni di paura, affaticamento o tensione;
allo stesso modo abbiate cura di non sottovalutare i cambiamenti che intervengono nelle vostre vite e se sono onerosi e imponenti sforzatevi di alleggerirne il peso.
In linea generale nessuno dovrebbe mai accettare condizioni di vita eccessivamente gravose, sia fisicamente che psicologicamente.
Svegliarvi nella notte dipende dallo stress quando l’ansia innalza i livelli di adrenalina.
L’adrenalina scatena una reazione fisica perché ha una funzionalità fisiologica: è un ormone. Un disequilibrio ormonale determina sempre una reazione del corpo, in questo caso specifico il cattivo sonno è la risposta negativa con la quale il corpo ammette il malessere.
Svegliarvi nella notte, l’alimentazione
Una cattiva alimentazione aggrava il riposo notturno, spesso anche la digestione ha un peso sul sonno. La cena dovrebbe essere leggera e digeribile e bisognerebbe mangiare almeno un’ora e mezza prima del riposo notturno.
All’antica medicina cinese del feng shui si fa risalire un assunto sul rapporto risveglio notturno – benessere o malessere fisico:
i risvegli notturni (o comunque la condizione di svegliarsi prima del suono della sveglia – cioè prima di quanto non si vorrebbe – e con regolarità, quindi sempre alla stessa ora) sarebbero condizionati da uno stimolo fisico.
In altre parole il corpo cercherebbe di informare la mente su un malessere destandola proprio nel momento in cui l’organo interessato “entra in crisi”.
I risvegli nelle prime ore della veglia – tra le 23:00 e l’1:00 – sarebbero considerati dalla medicina cinese come sintomi di cattiva digestione o cattivo assorbimento del cibo. L’organo che entrerebbe in crisi potrebbe essere la cistifellea.
I risvegli notturni che interrompono la fase più profonda del sonno sarebbero invece causati da un carico troppo elevato di scorie e tossine nell’organismo. Svegliarsi nel cuore della notte potrebbe, quindi indicare un affaticamento del fegato.
In tal caso gli imputati principali sono la caffeina, l’alcol, il fumo e la cattiva alimentazione.
Svegliarsi nella notte tra le 5:00 e le 7:00, ovvero prima che la sveglia ci allerti, può indicare uno stato ansiogeno o un carico di stress.
Il sonno ha una funzione rigeneratrice, dormire serve infatti a riparare i tessuti, resettare il pensiero e scaricare le tossine, contribuisce al rilassamento muscolare e funziona da momento di accumulo di energie. Tutti questi benefici effetti del sonno vengono meno quando la mente non riposa perché rimane intrappolata in un “dolore”.
Svegliarsi nella notte, questione di testa
I risvegli “imprevisti”, non voluti ma ripetuti con sistematicità, sono un campanello d’allarme dell’ansia. L’ansia tende a insistere sul nostro animo sino a farci destare dal sonno.
E’ come se, nelle prime ore del giorno, il cervello anticipasse il carico di preoccupazione da cui si sente “addolorato”.
Potreste essere vittime dell’ansia se il risveglio è accompagnato da mal di pancia, bisogno immediato di evacuare l’intestino, sensazione di stanchezza non lenita dal riposo.
Svegliarsi forzosamente (cioè sotto la pressione del suono della sveglia) e sempre alla stessa ora può nuocere alla salute, rappresenta una costante forzatura dei naturali ritmi biologici
Sarebbe sempre buona norma testare il proprio orologio biologico sforzandosi di organizzare le proprie giornata e i propri ritmi di vita sulla base delle nostre personalissime esigenze fisiche.
Provare a non puntare la sveglia per qualche giorno aiuterebbe chiunque a valutare la stanchezza del corpo, oltre ai personali ritmi di sonno e veglia. Se questo non è sempre possibile, resta però indispensabile cercare di ridurre il carico fisico ed emotivo se il riposo notturno risulta discontinuo, alterato o non soddisfacente.
Prima di ricorrere a medicine per favorire il riposo, fossero anche rimedi omeopatici, è indispensabile esaminare e riequilibrare il proprio stile di vita. Sopratutto se la condizione è tale da spingere verso l’ausilio di farmaci o rimedi naturali, è indispensabile consultare il medico quando il carico della stanchezza altera e corrompe il buon sonno.
Fonte immagini: Ingimage con licenza d’uso