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Funerali di Fabrizio Frizzi: l’ultimo saluto al conduttore

di Maria Corbisiero

28 Marzo 2018

Durante i funerali di Fabrizio Frizzi la commozione è stata davvero tanta, le lacrime sono scese copiose sui volti di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, di esser stato suo amico, collega, fratello, ma anche di chi l’ho ha sempre solo visto attraverso lo schermo della televisione.

A rendergli omaggio a nome di tutti Carlo Conti e Antonella Clerici che hanno letto, poco prima del termine della messa, la preghiera degli artisti, e Flavio Insinna che, con voce rotta dal dolore, gli ha dedicato la poesia “Amicizia” di Jorge Luis Borges.

 

Funerali di Fabrizio Frizzi: l’ultimo saluto.

 
Funerali di Fabrizio Frizzi: l’ultimo saluto
 

Sono state migliaia le persone presenti in piazza del Popolo a Roma, riunitisi in rigoroso silenzio di fronte la Chiesa degli Artisti dove, alle ore 12:00, si sono svolti i funerali di Fabrizio Frizzi.

A raccontare di Fabrizio Frizzi è stato don Walter Insero che, durante l’omelia, ha ricordato il garbo, la generosità e l’animo nobile del conduttore che ha saputo conquistare tutti con la sua semplicità e il suo essere sempre se stesso, un uomo perbene ed incredibilmente buono.

 

“Tanto è stato detto di lui, io vorrei mettere in evidenza due aspetti. La cifra dell’esistenza di Fabrizio è stata la generosità […] Abbiamo apprezzato di lui la sua spontaneità, la sua genuinità. Questa generosità che a volte a chi era chiamato anche a gestire la sua immagina aveva creato dei problemi. Diceva: “Fabrizio ma forse dovresti centellinare un po’ di più la tua presenza. Fabrizio partecipava a tutte le manifestazioni di beneficenza […] Oggi questa chiesa è assediata all’esterno dall’affetto di tutte le persone che vogliono ricambiare l’amore che hanno ricevuto […]

Lui non faceva un calcolo, non era stratega su questo ma, sentendosi fortunato, voleva aiutare, mettersi a disposizione. Non lo faceva perché era un grande filantropo, no, lui amava la persona e voleva una relazione[…]

Fabrizio è stato capace di donarsi. Molte persone, vedendo questo tripudio di affetto, si sono chieste perché. Perché Fabrizio sta raccogliendo quello che ha seminato. Non ci sono cose che avvengono a sorpresa, Fabrizio ha potuto mietere e questo amore adesso si riversa su Carlotta e su Stellina».

 
Funerali di Fabrizio Frizzi: l’ultimo saluto
 
Funerali di Fabrizio Frizzi: l’ultimo saluto
 

L’omelia di don Walter durante i funerali di Fabrizio Frizzi ha ripercorso sia la vita del personaggio televisivo che dell’uomo, due aspetti della sua esistenza che il conduttore non ha mai separato, al contrario andavano di pari passo.

“Fabrizio non è stato un personaggio, è stato una persona” ha ripetuto don Walter.

Una persona che ha dato ed ha donato senza pensarci due volte, senza mai tirarsi indietro come dimostra la storia di Valeria, anche lei presente alla funzione, che deve la sua vita al suo fratellone di sangue.

 
Funerali di Fabrizio Frizzi: l’ultimo saluto
 
Fabrizio Frizzi e Valeria: fratelli di sangue
 

Funerali di Fabrizio Frizzi: l’addio degli amici.

 
Funerali di Fabrizio Frizzi: l’ultimo saluto
 

Come detto in apertura di articolo, i funerali di Fabrizio Frizzi si sono conclusi con due commoventi omaggi, la preghiera degli artisti, letta da Carlo Conti e Antonella Clerici, e la poesia “Amicizia” di Jorge Luis Borges, letta da Flavio Insinna.

Proprio quest’ultimo ha ricordato che, durante un incontro tra amici, alcuni di loro avevano deciso di dedicare quelle parole al conduttore, per sottolineare quanto fosse preziosa ed importante la sua presenza.

“Era un piccolo grazie a lui che ringraziava sempre tutti – ha dichiarato Insinna – Provo a leggerla di nuovo per ringraziarlo un’altra volta, e non per l’ultima volta”.

 

Amicizia di Jorge Luis Borges

 

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita,

Non ho risposte per i tuoi dubbi o i tuoi timori,

però posso ascoltarli e dividerli con te.

Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro,

però quando serve starò vicino a te.

Non posso evitarti di precipitare, ma posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e tu non cada.

La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei,

però io gioisco sinceramente quando ti vedo felice.

Non giudico le decisioni che prendi nella vita,

mi limito ad appoggiarti, a stimolarti e ad aiutarti se me lo chiederai.

Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,

però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.

Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore,

però posso piangere con te e raccogliere i pezzi del tuo cuore per rimetterlo a nuovo.

Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere,

solamente posso volerti come sei e soprattutto posso essere tuo amico.

In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico,

in quel momento sei apparso tu…

Non sei né sopra né sotto né in mezzo, non sei né in testa né alla fine della lista.

Non sei né il numero uno né il numero finale e tanto meno io ho la pretesa

di essere io il primo, il secondo o il terzo della tua lista.

Basta che tu mi voglia come amico.

E qui allora ho capito che siamo veramente amici.

Ho fatto quello che farebbe qualsiasi amico:

ho pregato e ho ringraziato Dio per te.

E soprattutto ringrazio te per essermi amico.

 



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