E’ stata ricostruita la morte di Nicole Di Pietro: ad operare il riesame degli accadimenti, ridisegnando i fatti secondo le risultanze medico legali, sono stati i periti dell’accusa.
Gli esperti hanno raccontato in aula la morte di Nicole, la figlia di Tania Egitto e Andrea Di Pietro. La parola giustizia attende ancora di essere scritta per chiudere la tragica vicenda della difficile nascita e della quasi subitanea morte della piccola.
Nicole venne alla luce il 12 febbraio 2015, i suoi piccoli occhi si chiusero poco dopo essere venuta al mondo.
Mamma Tania fu “vittima” di un parto difficile, travagliato e doloroso maspontaneo (sebbene dopo un lungo e complicato lavoro).
I periti che hanno ricostruito le circostanze della morte di Nicole Di Pietro si soffermami proprio sulla spontaneità del parto avanzando l’ipotesi che un cesareo avrebbe potuto cambiare in positivo il corso degli eventi.
Morte di Nicole Di Pietro, cosa ha determinato il decesso della piccola? Gli esiti della perizia di parte
Secondo la perizia consegnata dagli esperti, i medici avrebbero dovuto constatare una grave sofferenza fetale della bimba e quindi optare per un cesareo d’urgenza.
La morte di Nicole Di Pietro è dipesa da un “arresto irreversibile delle funzioni vitali consecutivo a grave sofferenza acuta fetale.
Questa la risultanza ultima della perizia promossa dall’accusa.
Tania Egitto, arrivata presso la clinica Gibiino di Catania alla scadenza della sua gravidanza e in una condizione di travaglio fisiologico, potrebbe non essere stata debitamente assistita e questo potrebbe aver concorso alla morte di Nicole Di Pietro. Questo lo scenario che la perizia delinea.
Il tracciato che monitorava il travaglio di mamma Tania sarebbe stato staccato con troppo anticipo e la partoriente non sarebbe stata controllata almeno per un paio d’ore.
Questi i passaggi chiave della perizia come riportati dagli organi si stampa.
La morte di Nicole Di Pietro è avvenuta mentre la neonata era in ambulanza diretta a Ragusa, mancavano posti letto nelle TIN catanesi come a Siracusa.
Ma quel che emerge dal lavoro dei periti è che la neonata fosse in condizioni cliniche terminali già prima della partenza dell’ambulanza.
A quanto pare la causa della morte andrebbe ricercata nel parto stesso, si potrebbe asserire che le condizioni di salute di Nicole si compromisero in utero alcune ora prima del parto.
Un parto operatorio, cioè un cesareo d’urgenza poteva salvare Nicole da quella sofferenza fetale che ne ha determinato la morte? Dal processo tutti si aspettano una risposta a questa domanda. Appare evidente che potrebbero conseguirne persino delle responsabilità gravi.
Del resto il processo sta andando avanti con la compromettente imputazione di omicidio colposo a carico di tre professionisti: la ginecologa di Tania Egitto, un neonatologo e un medico anestesista della Clinica Gibiino, tutti presenti e impegnati al momento della nascita di Nicole.