Jordan Braddock è diventato un angelo a soli 6 mesi, la meningite se l’è portato via in poche ore: il bimbo è stato ucciso dal meningococco B.
Il ceppo di meningococco (B per l’appunto) , contro cui non era vaccinato, ha reclamato la vita del bambino così in fretta da lasciare attoniti tutti, genitori, familiari, amici e persino i medici.
Quella di Jordan è una di quelle morti che la scienza rubrica come evitabili: se il bambino fosse stato vaccinato probabilmente non sarebbe stato ucciso dal meningococco B.
La vaccinazione contro il meningococco non è unica, ciò dipende dal fatto che esistono più ceppi diversi di meningococco.
Jordan Braddock lascia una famiglia devastata, lui era nato e viveva nel sud dell’Australia dove la vaccinazione contro il ceppo B del meningococco è facoltativa e a pagamento.
Dopo aver acquisito, a proprie spese e con un lutto profondissimo, la consapevolezza della gravità della malattia, la famiglia del bambino ucciso dal meningococco B ha dato il via ad una battaglia di sensibilizzazione:
la mamma e il papà chiedono a gran voce che la vaccinazione contro il ceppo B del meningococco sia resa accessibile a tutti gratuitamente.
Questa battaglia andrebbe appoggiata a livello internazionale.
Bambino ucciso dal meningococco B – la mamma, prima che la malattia irrompesse nella sua vita, non aveva idea di quanto mortale fosse, nessuna mamma ne ha idea!
Tuttavia per la virulenza e gli effetti devastanti della stessa, la vaccinazione andrebbe resa di routine e gratuita per tutti i bambini.
La famiglia del bambino ucciso dal meningococco B ha aperto una pagina Facebook votata alla diffusione della consapevolezza sul meningococco.
I genitori si dicono convinti che la morte del figlio non sarà vana solamente se altre morti inutili saranno evitate e la sola strada praticabile è quella della copertura vaccinale.
Jordan Braddock è diventato un angelo domenica 18 marzo, la sera precedente il bambino non mostrava alcun sintomo, aveva mangiato e si era addormentato tranquillamente. La mattinata seguente, domenica, qualcosa non andava in lui: era apatico, affaticato, stranamente svogliato. Quando la mamma e il papà lo portarono in pronto soccorso la situazione non sembrava così tanto gravosa, tuttavia a 30 minuti dalla decisione dei medici di trasferirlo in una specifica struttura ospedaliera Jordan aveva già il corpo ricoperto di pustole. Mentre i medici si preparavano per il trasporto d’urgenza il bambino smise di respirare e non fu più possibile salvarlo.
La vaccinazione è la prima e più efficace forma di tutela che un genitore possa garantire a suo figlio.