La vita del principe George sarà certamente piena di impegni e responsabilità; sarà caratterizzata da una fortissima attenzione mediatica e da una immediata riconoscibilità; sarà la vita di un eletto diverso dalla massa. Pertanto lui, come hanno fatto suo padre e suo zio, dovrà conquistarsi un po’ di normalità. Arriva dall’Inghilterra una notizia che non può lasciare indifferenti le mamme: il principe George non potrà avere un migliore amico a scuola.
I bambini si scelgono e si accompagnano sostenendosi l’un l’altro; reciprocamente si appoggiano nel lungo percorso di crescita che la scuola rappresenta, lo fanno anche sotto l’aspetto emotivo.
Il principe George non potrà avere un migliore amico a scuola, lo vieta il regolamento scolastico
Per regolamento, l’istituto scolastico frequentato dal figlio di Kate e William pretende da ogni studente la coesione con il gruppo classe evitando il consolidamento di rapporti uno a uno.
Tra i bambini, considerati come gruppo, si vuole inibire l’esclusione e la formazione di consessi chiusi, tutto in favore dell’omogeneità di classe.
Il principe George non potrà avere un migliore amico a scuola, è possibile questo o è mera propaganda scolastica?
Il principino frequenta l’istituto Thomas’s Battersea, le immagine del suo ingresso a scuola fecero il giro del mondo, complice anche la “prepotente assenza” della mamma, assenza più che giustificata perché quello era il periodo in cui Kate Middleton, a causa delle nausee, era costretta a rimenare lontana dai riflettori e riguardata.
Fortunatamente nessuno chiamerà George “Sua maestà” né saranno ammessi appellativi regali a scuola; il cognome usato in classe per identificarlo sarà Cambridge. E ciò va esattamente in favore di quella ricerca di uguaglianza che l’altisonante “Windsor” non può garantire.
Alla prestigiosissima scuola londinese Thomas Battersea i rapporti individuali tra allievi sono visti con sospetto perchè, secondo gli educatori, favorirebbero l’isolamento dal gruppo e potrebbero essere forieri di delusioni. Non si possono nemmeno organizzare feste con soli pochi eletti, i party sono ammessi solamente se e quando vengano invitati tutti i bambini.
In realtà è naturale per il bambino la ricerca del rapporto uno a uno. I bimbi si specchiano nei coetanei e hanno bisogno di fortificarsi nei punti di incontro che scoprono di possedere con l’amico del cuore. La delusione, intesa come scoperta delle differenze, piuttosto che come tradimento di un’intesa, è normale, appartiene alla crescita e non va demonizzata.
Avere un migliore amico non vuol dire avere tanti amici e l’una cosa non esclude l’altra.