“Il peggio è di chi resta“, così recita un detto popolare con la saggezza che è propria del tempo.
Quando qualcuno muore, quando qualcuno ferisce, quando qualcuno scappa il peggio è sempre di chi resta. Chi resta è la vittima, la persona offesa o abbandonata.
Antonietta Gargiulo è colei che è rimasta, la sola superstite della strage di Latina.
Un messaggio Facebook rivolto alle “splendide cugine Alessia e Martina” dimostra come sia vivo il dolore di chi sopravvive, ma attesta anche come solo questo dolore possa tradursi in amore, possa testimoniare ancora la famiglia e rappresentare puro affetto. La stampa dà notizia del messaggio di un cugino, il post compare su Facebook ed è rivolto alle vittime della furia omicida di Luigi Capasso:
Le mie splendide cuginette, sarete sempre nel mio cuore!
“Sarete sempre” perché l’impronta di chi se ne va è indelebile, il ricordo è la prima rappresentazione del bisogno che abbiamo di continuare ad amare.
Si diventa grandi anche alimentandosi dell’amore di chi non c’è più e agendo come testimoni di quel bene che deve vivere per sempre.
“Sarete sempre nel mio cuore“, ma anche nei nostri!
Antonietta Gargiulo deve diventare emblema della lotta contro la violenza sulle donne e contro il femminicidio
Lei splendida come le sue figlie, deve rappresentare il diritto di tutte le donne ad essere tutelate sopra ogni vigenza con leggi stringenti e limiti certi.
Siamo tutte Antonietta, una traccia del destino crudele di Antonietta Gragiulo deve rimanere dentro ciascuno di noi, donne e uomini, perché può vivamente rappresentare il bisogno di non negare la violenza, all’opposto di scoprirla, di urlare il male che fa e di combatterla.