Neonata di 5 settimane rifiutata dall’ospedale, è morta 5 ore dopo a casa sua e tra le braccia della mamma. E’ accaduto tutto a Miramichi, cittadina del Canada, situata nella provincia del Nuovo Brunswick. Sotto accusa l’ospedale regionale Miramichi che si difende.
Neonata di 5 settimane rifiutata dall’ospedale, morta in preda a difficoltà respiratorie evidenti – i fatti:
i genitori della piccola hanno fatto presente alla stampa di non essere alla ricerca di danaro, il loro scopo adesso è solo la verità: gli era stato detto di portare a casa la bambina, malgrado la mamma avesse insistito perché fosse ricoverata.
Blayke è morta intorno alle 5:00 del mattino, era il 2febbraio scorso. Appena due giorni prima, il 31 gennaio, la neonata fu indirizzata in ospedale dal pediatra, lì fu sottoposta ad una radiografia e a dei tamponi.
La piccola manifestava difficoltà respiratorie già da tre settimane. In un primo momento i muchi che espettorava furono considerati fisiologici residui del parto; poi fu detto alla mamma che aveva il nasino sporco e di tenerlo pulito; solo col persistere dei sintomi e del deficit respiratorio si pensò a un virus o a una malattia più seria e da valutare debitamente.
Secondo la stampa internazionale, il medico curante avrebbe chiesto gli accertamenti del caso all’ospedale sia per valutare eventuali infezioni virali che per scongiurare gravi patologie, per esempio la fibrosi cistica.
Sta di fatto che Blayke risultò positiva al cosiddetto virus respiratorio sinciziale o RSV. Un virus stagionale che colpisce le vie aeree superiori. L’RSV ha sintomi variabili, in base anche all’intensità della patologia, che vanno dalla rinite alla tosse, dalla febbre all’otite con varie manifestazioni di insufficienza respiratoria.
Per non degenerare, questo virus pretende una diagnosi e pronte cure mediche. Per un bambino può essere pericoloso, anche molto pericoloso.
I risultati, che palesemente attribuivano al virus la condizione della bimba, furono prontamente inviati al pediatra di famiglia, ma nemmeno l’interessamento del medico favorì l’accesso al ricovero. L’ospedale era pieno!
Neonata di 5 settimane rifiutata dall’ospedale perché in sovrannumero di pazienti, era malata da tre settimane e aveva una diagnosi certa
Blayke aveva manifestato sintomi preoccupanti per ben tre settimane consecutive; era stata visitata da almeno cinque medici, incluso il suo pediatra; risultava positiva al virus respiratorio sinciziale e nonstante tutto ciò le venne negato il ricovero.
Il pediatra di famiglia sconsigliò ai genitori di far transitare la piccola per il PS (Pronto Soccorso), lì sarebbe venuta a contatto con molti altri ammalati e ciò l’avrebbe ulteriormente danneggiata. Sulla scorta di questa opinione il medico consigliò alla mamma di portare la bambina a casa e le diede appuntamento per il giorno successivo alle 11.00 del mattino.
Ma Blayke non è mai arrivata a quell’appuntamento perché è morta alle 5:00 dopo una notte in cui respirava a stento.
Gli amministratori dell’Ospedale si difendono sostenendo che se la bambina fosse transitata per il Pronto Soccorso avrebbe ricevuto certamente un ricovero d’urgenza.
Neonata di 5 settimane rifiutata dall’ospedale, la mamma ricostruisce gli accadimenti e cerca le responsabilità di questa tragedia:
La donna racconta che il pediatra, dove lei e suo marito avevano portato ancora una volta la bimba, chiamò l’ospedale di Miramichi proprio davanti a loro; gli fu detto che l’ospedale ospitava il 20% di malati in più rispetto alla sua capienza massima, erano in sovrannumero e non c’era posto. Fu allora che il medico di famiglia sconsigliò di veicolare il ricovero attraverso il Pronto Soccorso.
“Era il mio medico da 34 anni e mi sono fidata di lui“, ha detto la mamma alla stampa.
Neonata di 5 settimane rifiutata dall’ospedale, la mamma non dimenticherà mai il drammatico momento della morte di sua figlia
Quella notte la mamma era distesa accanto a Blayke, teneva la neonata in posizione verticale sulla spalla le toccava la schiena e le asciugava i muchi.
Ad un certo punto la mamma chiuse gli occhi per poi svegliarsi con la sensazione del gelo nella mano: la mania di sua figlia era diventata fredda. Sollevò la piccola, la scosse e incominciò a pregare mentre allettava i soccorsi. I muchi e quel respiro affannoso avevano ucciso la piccola Blayke
“Tenevo la mia figlia morta tra le braccia… non riuscirò mai a togliermi quell’immagine dalla testa“, dice la mamma.
“Non mi perdonerò mai per essermi addormentata, perché se avesse fatto un piccolo rumore mi sarei accorta di quello che stava succedendo. Questo è qualcosa con cui dovrò convivere per il resto della mia vita“, continua piena di rimpianto.
L’ambulanza arrivò cinque ore prima che Blayke tornasse nell’ambulatorio del medico, la mamma è convinta che un ricovero, peraltro necessario, le avrebbe salvato la vita.
La famiglia è in attesa dei risultati dell’autopsia e c’è un’indagine in corso. E ci sono altre tre bimbe da accompagnare nel lutto per la precoce perdita della sorellina.
Fonte immagini CBCNews