Coccolare i neonati non vuol dire viziarli! L’alto contatto, ovvero il facilitato rapporto fisico, quindi tattile, tra genitore e figlio supporta la fiducia nel mondo, facilita l’adattamento alla vita extrauterina, minimizza lo stress neonatale dopo il parto e sostiene persino la mamma nell’instaurare un rapporto empatico col bebè. A queste consapevolezze sulla naturale azione di coccolare i neonati se ne aggiunge un’altra strettamente scientifica:
già da tempo la scienza sosteneva il rapporto reale tra stimolazione tattile e epigenteica, adesso le sperimentazioni scientifiche stanno avvenendo anche sull’uomo con lo scopo di esplorare il rapporto tra stimolazione materna e paterna del neonato e modifiche del DNA.
Intanto cerchiamo di capire cos’è l’epigeanetica e perché questo ramo della scienza genetica sosterrebbe l’alto valore del coccolare i neonati.
Epigenetica e influenze sul DNA dell’atto di coccolare i neonati esercitato con costanza dai genitori.
Epigenetico significa “in aggiunta alla genetica”, sono epigenetici i fattori ambientali, alimentari ed esterni che influiscono sulle modifiche cellulari e incidono sul DNA.
Gli scienziati dicono che l’epigenetica modifica l’epigenoma perché integra le informazioni codificate nel genoma con tutti i segnali molecolari e chimici di origine cellulare, extracellulare e ambientale (fonte definizione: National Institutes of Health della National Library of Medicine)
In pratica i fattori epigenetici integrano il DNA genomico ovvero la sequenza del DNA di un gene.
Il genoma, nello specifico, rappresenta l’insieme completo di informazioni genetiche contenute nel DNA che risiedono all’interno delle cellule di ciascun organismo.
Quindi il DNA genomico dipenderebbe sia da fattori interni al nostro corpo (ereditari) sia da fattori esterni (ambientali) e pertanto avrebbe uno sviluppo sempre unico nel suo genere.
Questo renderebbe diverso ogni individuo e farebbe sì che le condizioni in cui cresce e gli atteggiamenti che lo circondano possano essere determinanti.
Gia la Kangaroo mother care fondava sul potere della stimolazione tattile per accendere risposte biochimiche nell’organismo e aiutare il recupero psicofisico dei nati prematuri.
Adesso è stato esaminato il DNA di un campione di bambini per dimostrare il rapporto tra alto contatto, quindi azioni volte a coccolare i neonati favorendo il rapporto pelle a pelle, tattile e fisico, e lo sviluppo eugenetico dei figli. I risultati dello studio hanno suggerito che il contatto postnatale precoce ha associazioni durature con la biologia infantile.
Coccolare i neonati influenza positivamente l’evoluzione del DNA genomico, ecco spiegato come e perché
I ricercatori della University of British Columbia e del BC Children’s Hospital Research Institute hanno fatto principiare la loro ricerca dalle risultanze dei più classici studi di eugenetica sugli animali: modelli animali di prime interazioni madre-bambino postnatali hanno evidenziato l’importanza del contatto tattile per gli esiti bio-comportamentali, così sentenziano gli scienziati. Questo vuol dire che gli animali da laboratorio più coccolati, per esempio accarezzati, favoriti nel rapporto con la mamma come con l’uomo, si sono dimostrati più forti, resistenti e ingentiliti, ovvero sereni. Le prime sperimentazioni eugenetiche sui ratti si possono far risalire addirittura al 1922.
Sino ad ora (i risultati della ricerca sono stati pubblicati lo scorso novembre – 2017) nessuno aveva spostato sull’uomo questo approccio eugenetico. I ricercatori lo hanno fatto sottoponendo a un centinaio di coppie con neonati di 5 settimane di vita un diario relazionale, alimentare e comportamentale.
In base a uno schema di risposte oggettive (quello che noi chiameremo questionario) alle famiglie campionate dallo studio è stato chiesto di annotare sul diario i comportamenti del neonato: ritmi veglia e sonno, pianto, agitazione, abitudini alimentari, stress, coliche, eccetera. Inoltre i genitori sono stati chiamati ad appuntare le loro reazioni ai comportamenti del neonato: coccole, allattamento, contatto, abitudini di addormentamento, eccetera.
Coccolare i neonati, raccontare favole, cantare ninna nanne, abbracciarli, baciarli, eccetera, sono tutti fattori esterni che incidono sullo sviluppo del bambino.
Il comportamento di mamma e papà verso il figlio incide se non sullo sviluppo eugenetico certamente su quello psicologico e sul carattere del bebè creando i modelli comportamentali ai quali il bambino si ispirerà da adulto.
La ricerca si è conclusa quando i bambini hanno raggiunto i 4 anni e mezzo d’età e sono stai raccolti ed esaminati campioni del loro DNA.
Scientificamente ciò che è stato valutato del DNA di questi bimbi è il cosiddetto livello di metilazione del loro DNA.
La metilazione del Dna è un meccanismo di regolazione epigenetica, in parole semplici rappresenta un fenomeno di modifica che no incide sula struttura dei geni (che è ereditaria) ma piuttosto sulla loro espressione. La metilazione può essere influenzate da condizioni esterne, ambientali, alimentari, sensoriali, abitudinarie.
Dallo studio è emerso che coccolare i neonati determina delle differenze di metilazioneconsistenti.
I bambini più coccolati mostravano segni evidenti di modifiche eugenetiche in particolari modo con riferimento a geni coinvolti nel funzionamento del sistema immunitario e nei meccanismi metabolici.
All’opposto i bambini che avevano godoto di minori opportunità di contatto fisico manifestavano una cosiddetta età epigenetica inferiore.
Siccome non c’è studio antecedente sugli umani, e degli nomali si può dire solo che un potenziamento epigenetico li abbia rafforzati durante le sperimentazioni, non è dato sapere se una maturazione epigenetica più lenta possa o meno indicare problemi nello sviluppo infantile. Quello che è certo è che coccolare i neonati imprime tracce positive anche nel DNA e la scoperta va a tutto vantaggio della filosofia dell’alto contatto.
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