“Non riesco nemmeno a descrivere esattamente come mi sento. Ho il cuore spezzato, non solo ho perduto mio figlio, ma ho detto addio anche al mio migliore amico.”
E’ così che esordisce il papà di Gabe Marshall nel messaggio Facebook con cui annuncia la morte di suo figlio. Il piccolo era affetto da un tumore al cervello, una forma invasiva e aggressiva di cancro. Operato, era rimasto segnato da una vistosa cicatrice sopra l’orecchio destro.
Nel 2016, all’indomani dell’intervento chirurgico, il padre decise di farsi tatuare una cicatrice esattamente uguale a quella del figlio. Il messaggio era un chiaro NO alla discriminazione e all’imbarazzo.
Gabe Marshall divenne così il simbolo dell’amore che sopra ogni male si fa conforto e unione. La cicatrice del papà, tatuata come un simbolo, diventò invece la testimonianza della condivisione, intesa come appartenenza ad una stessa vita, senza resa e senza paura.
Gabe Marshall ha profondamente sofferto nei suo ultimi giorni, il padre racconta tutto il dolore dell’ultima settimana e mezzo di vita del figlio.
I giorni che abbiamo affrontato sono stati un inferno! Pochi giorni prima di morire, Gabe mi ha detto: “Papà, la mia vita fa schifo” e io non potevo che essere d’accordo con lui.
Domenica 28 gennaio Gabe Marshall è arrivato in pronto soccorso afflitto dal dolore: un male lancinante percorreva il suo corpo, partiva dal collo e scendeva giù per tutta la schiena, aveva perso la funzione di tutti il lato sinistro. I medici hanno provato in ogni modo ad aiutarlo a fronteggiare il dolore nell’attesa della fine, tutti sapevano che stava arrivando l’ora senza ritorno.
Già il 30 gennaio la terapia del dolore lo teneva sveglio ma silenzioso e il papà scriveva:
Si sveglia ma è come incosciente e non c’è.
Tra la domenica del dolore e il il post del 30 gennaio, un lunedì che il papà di Gabe Marshall ricorderà per sempre:
quel lunedì il bambino ha affrontato un controllo medico, è stato accompagnato anche da un amico. Era sereno e sorrideva alla vita. Su una sedia a rotelle ma senza smettere di essere un bambino, il papà lo ha portato in un negozio di giocattoli e lì ha trovato una pistola, proprio quella che voleva tanto e una bambola per la sorellina. I genitori hanno comperato i giocattoli, li hanno messi nel carrello e portati a casa.
Durante il tragitto in auto è stata la mamma, Bethany, ad accorgersi che qualche cosa non andava. Il bambino ha sparato un solo colpo della sua nuova pistola e poi si è accasciato sul sedile dicendo di essere stanco. Parcheggiata l’auto fuori casa il papà ha provato a svegliarlo ma era troppo provato, all’improvviso era come se Gab non fosse più lì, si stava spegnendo.
Quel giorno ha passato una splendida giornata, è stato il giorno più bello che ha avuto in quel periodo. Grazie Gab per avermi fatto un ultimo regalo … quel giorno fantastico che vivrà nella mia memoria per sempre!
Così scrive il papà.
Gab Marshall è morto venerdì 2 febbraio 2018 presso l’Hospice House di Hutchinson. Era nato il 4 giugno 2008, aveva appena 9 anni.
Gab ha guadagnato le sue ali alle 12.03
Così ha svelato il papà per comunicare a tutti il più doloroso addio.