Risale a giovedì mattina la tragedia del treno deragliato a Pioltello, il bilancio delle vittime è di 3 vite spezzate, tutte donne. Tra loro Pierangela, la mamma di Lucrezia M., la donna lavorava nell’amministrazione dell’ospedale San Giuseppe mentre la figlia, 18 anni, è una studentessa del liceo linguistico. Erano sul treno l’una accanto all’altra, in piedi; la mamma è morta, la figlia no.
Treno deragliato a Pioltello, Lucrezia è salva forse solo grazie alla sua borsa e ai suoi libri scolastici.
E’ quando si spengono i riflettori che incomincia il vero dolore,
questo l’ho sempre ipotizzato … e scrivo ipotizzato perché nemmeno è pensabile il tormento delle “vittime superstiti“, cioè di tutte quelle persone che hanno sfiorato la morte in tragedie come questa e che poi, giorno dopo giorno, portandosi dentro l’orrore e il buio, devono fare i conti con l’esigenza, assordante e complessa, di ritornare alla vita.
La tragedia del treno deragliato a Pioltello – Lucrezia M. era una delle passeggere del convoglio insieme alla sua mamma, la donna è morta mentre la giovane si è salvata.
Stando a quanto riporta la stampa nazionale, Lucrezia deve la sua vita ai libri che caricavano una borsa scolastica appoggiata al suo fianco e aggrappata alla spalla. Le lamiere del treno hanno letteralmente perforato la borsa e diviso a metà tutti i libri, eccetto gli ultimi due, quelli più prossimi al corpo della giovane, che si sono soltanto piegati. I libri scolastici avrebbero riparato e protetto il fianco della ragazza.