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Jalena Gunther accusa l’ospedale di negligenza: “Mi sento male”

di Maria Corbisiero

25 Gennaio 2018

Una mamma posta la foto della mano della figlia sul suo profilo Facebook per denunciare quanto accaduto alla sua bambina mentre era ricoverata in ospedale.

L’immagine mostra il dorso della piccola manina completamente gonfia ricoperto di vesciche e da un’enorme chiazza di tessuto morto che al centro si presenta bianca e ai bordi violacea.
 

Jalena Gunther accusa l’ospedale di negligenza: “Mi sento male” .

 
Jalena Gunther accusa l’ospedale di negligenza: “Mi sento male”
 
Jalena Gunther è una mamma single di 2 bambini affetti dalla sindrome di Down, Malachi di 3 anni e Emmy di 4. La loro famiglia risiede ad Edmonton, capitale della provincia canadese dell’Alberta situata sul fiume North Saskatchewan.
 
Nata con un difetto al cuore, la piccola Emmy è stata sottoposta lo scorso martedì 16 gennaio ad un intervento chirurgico a cuore aperto presso lo Stollery Children’s Hospital, operazione che per fortuna si è conclusa positivamente.

Tuttavia, alcuni giorni dopo tale operazione, per l’esattezza sabato 20 gennaio, Jalena Gunther ha postato la foto della mano della figlia per raccontare e denunciare quanto accaduto alcune notti dopo l’intervento.
 
Sia nel post che in un’intervista rilasciata alla CBC News, Jalena Gunther racconta che la piccola si stava riprendendo bene dall’ intervento al cuore ma, avendo mangiato poco, i medici decisero di somministrarle dei fluidi per via endovenosa.

Le fu quindi attaccata una flebo alla mano alle ore 18:00 di venerdì 19 gennaio. Circa un’ora dopo la bambina iniziò a piangere e lamentarsi in modo continuo, manifestazioni che inizialmente la donna attribuì al dolore o alla stanchezza per la recente operazione e che tentò di calmare in tutti i modi.
 
Quella stessa sera la donna, che aveva trascorso diversi gironi in ospedale senza riposo alcuno, fu sostituita da sua madre che restò in ospedale a far compagnia ad Emmy per tutta la notte.

Verso le ore 20:30 Jalena Gunther ricevette un messaggio dalla madre che la avvisava che la bambina stava ancora piangendo dal dolore e che aveva chiesto alle infermiere di poterle somministrare qualche farmaco per alleviare la sua sofferenza, riferendo inoltre alle stesse l’intenzione di voler parlare con un medico quanto prima.

“Emmy urlò di dolore dalle 7 di sera fino alle 4:45 del mattino quando alla fine si arrese e cedette alla stanchezza – scrive Jalena Gunther sul suo profilo facebook – Abbiamo chiesto medicine per il dolore, abbiamo chiesto un dottore alle 20:45 e alle 22 abbiamo chiesto se il medico stesse arrivando, abbiamo detto che avevamo bisogno di qualcosa, che Emmy non stava bene”.

Nel postare la foto della mano di sua figlia, la mamma spiega che una paziente come Emmy richiede uno stretto controllo da parte dei medici e delle infermiere e che queste ultime avrebbero dovuto controllarla fisicamente ogni 15 minuti, cosa che quella notte non avvenne.

“Siamo stati fortunati se abbiamo visto l’infermiera 1-2 volte ogni ora. Il protocollo richiede che le flebo vengano controllate ogni ora. Emmy non è mai stata controllata”.

 
 

 
 

Mamma posta la foto della figlia: la denuncia di Jalena Gunther.

Solo la mattina seguente, verso le ore 8:00, poco dopo il cambio turno, si apprese finalmente la verità. Un’infermiera infatti, notando che il letto e il nastro adesivo posizionato sulla mano di Emmy erano bagnati, comprese immediatamente quanto era accaduto.

In poche parole l’ago della flebo non era stato posizionato correttamente nella vena della mano della bambina e tutto il liquido, una miscela di zucchero, potassio e sodio, si era riversato all’interno dei tessuti causandone la decomposizione.
 
Al fine di mostrare a tutti quanto accaduto, Jalena Gunther ha deciso di postare la foto che ritrae la mano della bambina scattata un’ora e mezza dopo che la feblo le era stata finalmente rimossa.
 
Jalena Gunther accusa l’ospedale di negligenza
 
A causa di tutto ciò, un incidente che la donna ha attribuito ad una negligenza delle infermiere, la piccola Emmy è stata successivamente sottoposta ad un primo intervento chirurgico per alleviare la pressione del braccio e della mano, entrambi gonfi a causa del liquido penetrato all’interno dei tessuti.

I medici le hanno tagliato via tutto il tessuto morto della mano e le hanno lasciato la ferita aperta che hanno poi avvolto in una benda.
 
La domenica successiva, ossia il 21 gennaio, la bambina è stata sottoposta ad un secondo intervento chirurgico durante il quale i medici le hanno chiuso la ferita e rimosso il restante tessuto morto.

La bambina è stata quindi costretta a prolungare la sua degenza in ospedale ed a sottoporsi ad un’altra serie di interventi, l’ultimo, il trapianto di pelle, effettuato lo scorso martedì 23 gennaio.

“Credo che sia stata una negligenza – ha dichiarato la Gunther – Non saprei controllare una flebo. Ho pensato che fosse il suo cuore, come l’ha pensato anche sua nonna. Ma è qualcosa che le infermiere hanno imparato a conoscere e il controllo è segnalato nel loro protocollo… Non so perché non lo hanno fatto, quindi per me è una negligenza”.

In seguito alla diffusione delle accuse di Jalena Gunther, un portavoce della Alberta Health Services, l’autorità sanitaria unica della provincia canadese di Alberta, ha dichiarato alla CBC News che provvederanno ad effettuare un’indagine interna per assicurarsi che la bambina abbia ricevuto tutte le cure e l’assistenza necessaria.

“Siamo molto dispiaciuti per la complicazione che questa bambina ha sperimentato. I nostri standard di cura non dovrebbero portare a questo tipo di complicazioni per nessuno dei nostri pazienti. AHS prende seriamente ogni paziente o famiglia in merito alle cure, e stiamo esaminando attentamente le circostanze del caso. Questo include una revisione approfondita delle cure fornite a Emmy e il lavoro a stretto contatto con la famiglia per rispondere a qualsiasi domanda o dubbio che possano avere”.

 

Oggi Jalena Gunther si dice preoccupata per il pieno recupero delle funzionalità della mano di sua figlia.

 
Jalena Gunther accusa l’ospedale di negligenza: “Mi sento male”

 

I muscoli del braccio di Emmy infatti sembrano non aver risentito dell’incidente, tuttavia la bambina ha mostrato una risposta ritardata nel muovere la mano e le dita.

Tale preoccupazione inoltre deriva dal fatto che la bambina utilizza il linguaggio dei segni per comunicare con gli altri e, qualora venga privata dell’uso della mano, avrà maggiori difficoltà nel potersi esprimere.

“Per qualche settimana non sapremo quale sarà l’uso della sua mano – spiega la mamma – Probabilmente avrà bisogno di un fisioterapista, anche perché non l’ha usato per così tanto tempo, ci sarà la riqualificazione di quei muscoli”.

Nell’intervista rilasciata alla CBC News, Jalena Gunther si è detta sorpresa da quanto accaduto e spera che la direzione dell’ospedale intraprenda un’azione disciplinare nei confronti di coloro che hanno commesso quel grave errore.
 
La giovane mamma ha inoltre precisato di aver sempre usufruito dei servizi dell’ospedale e di non aver mai avuto esperienze così negative. Il suo secondogenito, Malachia di 3 anni, è infatti attualmente ricoverato nel reparto di terapia intensiva dello Stollery Children’s Hospital per riprendersi da un’influenza.
 
Jalena Gunther accusa l’ospedale di negligenza: “Mi sento male”
 
Il bambino, anche lui affetto dalla sindrome di Down, ha esigenze mediche complesse che negli ultimi quattro mesi lo hanno costretto a trascorrere ben 70 giorni presso l’ospedale.

Ora tutto quello che Jalena si augura è che l’ospedale garantisca che quanto accaduto non si ripeta più ma soprattutto che la sua bambina possa riacquistare completamente l’utilizzo della sua mano.

 
 
 
Fonte: CBC News

 

 

 

 

 



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