Quando ero piccola e non riuscivo a disegnare provavo un senso di frustrazione perché nella mia mente tutto sembrava chiaro e se immaginavo di tratteggiare un contorno visualizzavo un disegno perfetto che, al contrario, non riuscivo a realizzare nella realtà. Questo accade ad ogni bambino che presto e sulla sua pelle comprende quanto sia difficile imparare a disegnare.
Imparare a disegnare non è un gioco da trascurare, è una di quelle capacità che psicologi, maestre e medici chiamano competenza.
La competenza del bambino al disegno è, in termini più pratici e da mamma, la sua attitudine a gestire la matita, il colore (e in generale il tratto grafico) in modo corretto e conforme alla sua età.
Avere a che fare con i colori e imparare debitamente a disegnare equivale a essere pronti ad impugnare la penna e scrivere. In pratica la capacità di disdegnare e usare i colori influisce sulla buona riuscita scolastica del bambino. E’ per questo che da 0 a 100 anni va favorito il rapporto col colore e col disegno.
Bambini e disegni debbono essere amici per una serie di fattori pratici non lontani dall’importanza della scrittura, dell’ordine e della buona resa scolastica. Concretamente il disegno aiuta il bambino:
- a impugnare bene la penna, la matita o il pastello;
- a muovere correttamente le mani accompagnando lo strumento di scrittura con precisione e determinazione;
- a riconoscere e gestire le proporzioni;
- a organizzare gli spazi nel foglio, a tutto beneficio dell’ordine.
Ma come fa una mamma a insegnare l’arte del tratto grafico ad un bambino che vuole imparare a disegnare?
La risposta che sto per darvi potrebbe stupire qualcuno: la mamma in questo caso non deve fare nulla, il disegno, infatti, è un’attitudine del bambino al quale basterà solo disporre dei giusti strumenti.
Perciò, se proprio volete avere una parte attiva nel buono sviluppo delle competenze del bambino, sappiate che da genitore dovete solo consentirgli di disporre dei giusti materiali e non dovete mai privare vostro figlio dell’accesso ai colori.
Scegliete i colori migliori:
- tenete conto della salute del bambino e pertanto selezionate colori atossici;
- preferite quelli lavabili;
- garantite al piccolo spazi autonomi di gestione.
Nella fase delle aspettative e del perfezionamento, ovvero dai 4 anni in poi, quando il bambino si aspetta di ottenere dalle sue mani disegni migliorati in precisione e struttura, regalate al piccolo giocattoli che facciano scuola.
Mia figlia che è una perfezionista del disegno per migliorare si sta cimentando con il “Proiettore Magico di Mitama“, questo giocattolo educativo è ottimo per imparare a disegnare seguendo un immagine riflessa sul foglio bianco.
- Il bambino dispone del suo foglio;
- di un proiettore con un super focus regolabile che consente al bimbo di centrare e dimensionare l’immagine;
- di matite e colori;
- di un disegno proiettato dalla luce di una lampada rotante e scelto tra una vasta serie di possibili slide montate su dischetti di plastica.
Tutti questi materiali sono parte di un angolo creativo che il bimbo può gestire in autonomia per imparare a disegnare praticamente da solo.
Chi pensa che il cucciolo d’uomo tracci solo le linee proiettate sul foglio ha poca cognizione di ciò che significa gestire il tratto grafico e rispondere agli stimoli di una strumentazione nata per imparare.
Il bimbo grazie al Proiettore Magico si fa capace di gestire gli strumenti del disegno, di orientare le linee e contemporaneamente comprende in modo intuitivo l’importanza delle proporzioni.
Da mamma ho notata che da quando mia figga disegna in questo nodo anche la sua calligrafia è migliorata.
Disegnare per lei non è mai stato così facile. In realtà noi genitori dovremmo riflettere sull’importanza di regalare sempre giochi istruttivi con una portata fortemente educativa e una spinta all’autonomia e alla responsabilità.