Melania Rea: Teramo in Procura ascoltati ancora Vittoria Garofalo, la mamma della vittima, e il proprietario del chiosco, Alfredo Ranelli. Gli investigatori risentono i testimoni già ascoltati nell’imminenza del ritrovamento della Rea. Grande valore hanno le nuove audizioni perchè, rispetto ai primi momenti dell’inchiesta, le indagini si sono molto allargate e gli inquirenti hanno tanti più dati da esaminare e comparare.
A Teramo tornano a parlare, convocati in Procura e dinnanzi ai PM, la mamma di Melania, Vittoria Garofalo, e Alfredo Ranelli, il proprietario del chiosco di Colle San Marco, uditi – separatamente – per ore dagli inquirenti.
La madre di Melania è stata ascoltata ieri, l’abbiamo vista in tv mentre lasciava la procura poco prima delle 14.30, accanto a lei il marito Giuseppe, lo Zio Gennaro ed il figlio Michele.
L’audizione di Vittoria Garofalo è durata quattro lunghe ore, non è dato sapere su cosa sia stata chiamata a parlare, i contenuti del colloquio con i magistrati sono coperti dal più stretto riserbo.
Probabilmente lo scopo di questo colloquio è stato duplice: ricostruire le ultime ore dell’esistenza di Melania e delineare le “caratteristiche” della sua vita familiare e, più specificamente, matrimoniale.
Riguardo al primo punto: ricostruire le ultime ore dell’esistenza di Melania, la testimonianza della signora Garofalo è essenziale perché ella sentì la figlia al telefono poco prima della scomparsa e precisamente prima che la famiglia Rea – Parolisi lasciasse la propria abitazione per recarsi, forse, alle altalene di colle San Marco.
Dinnanzi ai cancelli della Procura di Teramo Michele Rea, fratello della vittima, incalzato dai giornalisti ha ricordato sinteticamente il contenuto dell’ultimo colloquio telefonico tra sua madre e sua sorella. Ed ecco cosa testualmente dichiara Michele: “L’ultima telefonata la conosciamo tutti, Melania dice che va tutto bene, dopo andiamo a fare una passeggiata a San Marco con Vittoria‘”.
Dunque la vittima in quell’ultima telefonata avrebbe confermato alla propria madre che la famiglia era pronta per uscire e che la destinazione doveva essere Colle S Marco.
Tuttavia agli inquirenti probabilmente interessano anche ulteriori dettagli, uno potrebbe essere determinante: il pasto di Melania, cosa ha mangiato la donna e quanto tempo prima della morte?
Mamma Vittoria costantemente si preoccupava della alimentazione di Melania, ciò perché – secondo i racconti della stessa signora Garofalo – Melania mangiava troppo poco, tal volta si sosteneva solo con latte e yogurt. Il motivo della “dieta perenne” della giovane era – sempre secondo nonna Vittoria – uno solo: soddisfare il desiderio del marito di avere una moglie magra. Vittoria Garofalo, dunque si premurava costantemente di chiedere alla figlia se e cosa avesse mangiato; ebbene nel corso di quell’ultima telefonata Melania riferì alla mamma di avere mangiato una piccola piadina e di avere appena bevuto il caffè.
Quel “caffè” potrebbe significare molto nella ricostruzione del delitto perché – stando alle risultanze dell’esame autoptico – la morte della povera Melania è di fatto avvenuta in prossimità dell’ultimo caffè ingerito.
Ed ecco che ritorna sempre la medesima domanda: Melania è stata alle altalene di Colle San Marco, è mai arrivata o passata per quel luogo?
In merito a tale nodo investigativo è essenziale la testimonianza di Alfredo Ranelli, il proprietario del chiosco di Colle San Marco.
Il Ranelli è l’unico teste che afferma di avere visto la famiglia a Colle San Marco nella giornata del 18 aprile scorso. Più precisamente, però Ranelli – che visse i primi momenti della ricerca di Melania e allertò, insieme al marito, le autorità per i soccorsi – giura di avere visto Salvatore e la bimba alle altalene ed in più “una donna abbigliata come Melania”.
Ecco cosa dichiarò testualmente Ranelli: «Ho visto Parolisi far giocare alle altalene la figlia. Accanto a lui c’era una donna vestita come Melania».
Per la difesa di Parolisi, Alfredo Ranelli è il testimone chiave, le sue parole collocano Salvatore, Vittoria ed anche Melania presso le altalene di Colle San Marco prima della scomparsa e nell’immediatezza di essa. Ranelli conferma, cioè, la versione di Parolisi.
Il problema è capire se Ranelli è inaffidabile, se il suo ricordo è lucido e chiaro oppure offuscato e compromesso dalla pressione mediatica sul caso; non è trascurabile che solo un uomo, Ranelli, appunto abbia intravisto una donna; non va trascurato che il teste non dice di avere visto Melania, afferma, invece, di aver incontrato con lo sguardo una donna vestita come Melania.
Per Alfredo Ranelli si è trattato del quinto interrogatorio.
Gli inquirenti starebbero riesaminando il lavoro dei cani molecolari: siccome è stato provato che Melania, Salvatore e Vittoria trascorsero alle altalene di Colle San Marco molte ore solo 8 giorni prima della scomparsa (in occasione di una gita con i colleghi di Parolisi), gli investigatori intendo comprendere se le tracce seguite dai cani molecolari subito dopo la sparizione della donna potessero essere quelle lasciate dalla stessa non il 18 aprile ma il 10 (durante la scampagnata con gli amici).