Le tracce di Denise Pipitone si persero 13 anni fa mentre giocava sul marciapiede davanti all’abitazione della nonna, allora non aveva ancora 4 anni.
Dal 2004 ad oggi Piera Maggio, la coraggiosissima mamma di Denise, si è spinta sempre più lontano nel tentativo di cercare sua figlia, sempre mossa dalla convinzione che Denise sia viva da qualche parte.
Nel tempo sono state molte le segnalazioni, anche fotografiche, che hanno raggiunto Piera Maggio, il suo legale e le competenti autorità impegnate nella ricerca della bambina, nessuna, almeno sin ora, si è rivelata risolutiva e fondata.
Denise Pipitone è scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004, il prossimo 26 ottobre ricorrerà il giorno del suo compleanno.
Piera Maggio confessa ai microfono di “Chi l’Ha Visto” di poter solo immaginare la ragazza di 17 anni che potrebbe essere oggi Denise, non riuscendo, però, a figurarsela con precisione.
Del resto l’immagine di Denise Pipitone è ferma negli occhi di tutti a quel lontano giorno di 13 anni fa ed è l’immagine di una bimba.
Grazie ai software di invecchiamento sfruttati dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri per aggiornare i tratti somatici delle persone scomparse, la ricerca di Denise Pipitone si può avvalere di due immagini della bambina capaci di indicare in modo orientativo come potrebbe essere stata Denise a 8 anni e verso i 12\14.
Queste immagini sono solo orientative, i media, come la signora Maggio e il suo legale, sono molto chiari sull’argomento:
la tecnica dell’invecchiamento fotografico fonda sulla comparazione del volto da invecchiare (in questo caso il volto di Denise Pipitone) con i volti dei familiari prossimi, coloro, cioè, che condivido un certo corredo genetico, e si basa sulla modificazione del volto giovane sugli standard di invecchiamento dei parenti più somiglianti.
E’ chiaro dunque che le foto di Denise Pipitone invecchiata non danno la certezza di com’è oggi, danno, piuttosto, una indicazione di come il suo volto potrebbe essersi evoluto nel tempo.
Laddove gli esperti ci tengono a chiarire che l’invecchiamento sui bambini porta mutazioni molto più difficili da prevedere e mappare rispetto all’invecchiamento sugli adulti.
Le foto di Denise Pipitone, in modo particolare le immagini di come potrebbe essere diventata negli anni, sono tornate in auge perché la redazione di “Chi l’Ha Visto” è stata raggiunta in forma anonima da una fotografia tratta dal web:
è l’immagine di una bambina dell’età apparente di 10\12 anni (anno più anno meno). Il volto presenta tratti somatici identificativi assimilabili a quelli di Denise.
Chi ha inviato la foto sollecita la redazione a una comparazione con Denise Pipitone, ma lo scenario complessivo è articolato.
I giornalisti di “Chi l’Ha Visto” hanno definito le fotografie sovrapponibili, almeno nella parte che concerne il volto. Il corpo, invece, presenterebbe delle criticità: l’immagine potrebbe essere artefatta e il capo potrebbe essere stato ritagliato e posto su un corpo diverso dall’originale.
La ragione di questo camuffamento dell’immagine risiederebbe nella natura del suo uso:
la foto è stata trovata in un pessimo sito, di quelli dediti allo sfruttamento delle immagini di bambini, vittime indifese di una società meschina e di un mondo malato.
Piera Maggio, pur riconoscendo la somiglianza della bambina con Denise, vuole attendere che sulla foto siano fatti tutti gli accertamenti del caso. Ovviamente la segnalazione è stata subito posta all’attenzione della Polizia Postale.
Nel frattempo, il legale e Piera Maggio ha chiesto e ottenuto nuovi accertamenti su alcune impronte repertate durante le prime ricerche di Denise Pipitone. Ed anche questa è una novità di rilievo.
La Procura non dispone di un reperto-campione delle impronte di Denise Pipitone, tuttavia durante le ricerche della bambina sono state rinvenute tracce di impronte di manina ma mai si è potuto stabilire (in assenza del campione d’impronte) se quelle tracce fossero o meno riconducibili alla piccola scomparsa.
Negli anni, però, le tecniche di ricerca del DNA si sono affinate e si è reso possibile estrapolarlo anche dalle tracce parziali di impronte: il collegio legale di Piera Maggio ha chiesto e ottenuto che sulle impronte repertate durante le ricerche di Denis si effettui il DNA. E questo potrebbe aprire nuovi scenari, intanto determina una riapertura del caso per la ricerca del DNA nelle impronte.