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Mamma 23enne uccide figlio autistico di 4 anni: l’orrore

di Maria Corbisiero

09 Ottobre 2017

Chiunque legga questa storia non può fare a meno di pensare che si tratti del copione di uno dei più macabri film dell’orrore.

Purtroppo non è così, questa vicenda dimostra che a volte la realtà può superare di gran lunga la fantasia ma soprattutto accende nuovamente un importante interrogativo:

“Che fine ha fatto l’umanità?”.

Mamma 23enne uccide figlio autistico di 4 anni: l’orrore.

Mamma 23enne uccide figlio autistico di 4 anni: l’orrore

I fatti risalgono al 28 settembre scorso quando, alle ore 7:30 del mattino, i vigili del fuoco di Milwaukee, città statunitense e capoluogo della contea omonima situata nello Stato del Wisconsin, hanno ricevuto una segnalazione, del fumo usciva dalla finestra di un appartamento situato tra la 17th e la Grant.

Giunti sul luogo, i pompieri hanno fatto irruzione nella casa trovandosi di fronte all’orrore ormai compiuto e al quale nessuno avrebbe potuto porre rimedio:

 

un bambino di soli 4 anni era stato trovato senza vita nella vasca da bagno, la maggior parte del suo corpo era bruciato.

 

Giunta sul luogo della tragedia, la polizia, che nel frattempo era stata allertata per la presenza del cadavere, ha identificato quest’ultimo come Antonio Di Stasio, un bambino autistico di 4 anni che viveva da circa 2 mesi in quell’appartamento insieme alla mamma 23enne, Amelia Di Stasio.

Di quest’ultima non si avevano notizie.

 

Secondo il rapporto stilato dalla polizia, non vi era alcun dubbio che in quella casa si fosse consumato un atroce omicidio.

Il corpo del bambino infatti è stato ritrovato con le mani legate con 7 cinture dietro la schiena e sulla testa un sacco della spazzatura annodato stretto dietro il capo. Accanto alla vasca c’era un porcellino d’india annegato nella sua gabbia e nel lavandino era stata posizionata una bottiglia di olio da cucina.

 

Un testimone, una persona residente vicino all’appartamento, ha riferito di aver sentito Antonio gridare la sera prima “Ti prego mamma, fermati. Non lo farò più”, una supplica alla quale la mamma 23enne aveva risposto con un secco “Stai zitto!”.

Un secondo teste ha poi riferito agli investigatori di aver visto la mattina del 28 settembre la mamma 23enne mentre saltava dalla finestra della sua casa poco prima dell’arrivo dei soccorsi.

La polizia ha così deciso di concentrare la sua attività nella ricerca della mamma 23enne che è stata rintracciata quello stesso giorno.

In evidente stato di choc, la donna aveva nella borsa un bigliettino sul quale era annotato il nome ed il numero di telefono di una donna. Rintracciato il numero, la polizia ha raccolto un’ulteriore importante testimonianza.

Mamma 23enne uccide figlio autistico di 4 anni: l’orrore

In quella giornata un uomo ed una donna aveva visto la mamma 23enne ad una fermata dell’autobus. La donna, visibilmente sconvolta, piangeva.

La coppia si è offerta di aiutarla e lei ha chiesto loro se conoscessero un pastore perché aveva bisogno di parlare con qualcuno in quanto aveva “fatto qualcosa di veramente orribile”.

L’uomo si è così offerto di darle il nome ed il numero della moglie che, da buona cristiana, l’avrebbe ascoltata.

Mamma 23enne brucia il figlio: credeva fosse cannibale.

L’autopsia effettuata sul corpo del piccolo Antonio rileverà che il bambino è morto a causa delle gravi ustioni riportate sulla maggior parte del suo corpo.

Si sospetta che la mamma 23enne, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario di primo grado, gli abbia dato fuoco intenzionalmente.

 

Nei documenti ufficiali dell’indagine infatti, è riportato che Amelia aveva effettuato dal suo cellulare particolari ricerche su internet, nello specifico sono state riscontrate parole di ricerca quali “Come muore un cannibale” oppure “Come uccidere un canale”.

Inoltre, nel giorno della tragedia, la mamma 23enne aveva consultato un forum che aveva come oggetto un gioco sui cannibali. Qui aveva trovato suggerimenti del tipo “ucciderli con il fuoco” oppure che i cannibali amano bagnarsi con l’olio, il che spiegherebbe la presenza dell’olio da cucina nel bagno.

La mamma 23enne avrebbe quindi ucciso il figlio credendolo un cannibale.

Ralph Di Stasio, padre di Amelia e nonno di Antonio, ha riferito alla stazione televisiva Fox6Now che la figlia aveva sofferto in passato di disturbi mentali ma che nell’ultimo periodo si era dedicata completamente alla crescita del 4enne autistico al quale aveva insegnato le lettere dell’alfabeto e a contare.

<<È impossibile descrivere un tale dolore, spero che ora Antonio sia in paradiso e prego che Amelia riceva un aiuto se ne avrà bisogno>>.

Intanto oggi, lunedì 9 ottobre, si terrà la veglia funebre per il piccolo Antonio in attesa della sepoltura che avverrà domani.

 

 

 

 

 

 

Fonte: Fox6Now

 



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