Kate Middleton è stata accusata di “spendere il danaro della famiglia reale in maniera non rispettosa”, in modo particolare sono stati presi in considerazione e pubblicamente citati dei maglioncini acquistati dalla Duchessa per un prezzo pari a circa 170,00 euro cadauno.
Emma Dent, neodeputata laburista, ha sottolineato che quella cifra (circa 170,00 euro per ogni capo) equivarrebbe al denaro occorrente per una spesa alimentare sufficiente a sfamare per un’intera settimana una famiglia media.
In pratica Kate Middleton è stata accusata di spendere troppo.
La deputata ha mantenuto toni duri rispetto alla questione del finanziamento pubblico alla famiglia reale, in quest’ottica Kate Middelton è stata accusata di essere “spendacciona” non meno degli altri membri della Royal Family.
Le posizioni pubblicamente esposte da Emma Dent sono quelle dei repubblicani e la neodeputata è dichiaratamente repubblicana. Inoltre la sede in cui ha manifestato le sue idee era politica, infatti, ne ha parlato alla conferenza annuale dei Laburisti, quest’anno tenutasi a Brighton.
Kate Middleton è stata accusata di mantenere un alto tenore di vita. Ma va detto, ad onor del vero, che solo parte delle ricchezze reali vengono dal finanziamento pubblico, questa considerazione non equivale a sminuire la problematica sollevata dalla deputata laburista Emma Den.
A fronte del polverone sollevato durante la conferenza annuale dei Laburisti, va chiarito che la famiglia reale è finanziata pubblicamente (gode cioè di parte del danaro versato sotto forma di tasse dai contribuenti), ma è anche finanziata da privati, in Inghilterra definiscono i finanziamenti non pubblici come “la borsa privata” ed in ultimo gode della grande ricchezza personale della Regina.
E’ altresì inequivocabile che i beni (economici, finanziari e immobiliari) di Sua Maetà siano ex sé produttivi di reddito. Seguendo la logica, non populista ma democratica, della neodeputata, non si può negare che i reali di Inghilterra potrebbero dignitosamente vivere anche sostenendosi solo sulla loro ricchezza privata.