La storia di Kirsty Butler arriva dal Regno Unito e viene diffusa a mezzo stampa a pericolo sventato, ovvero ben 1 anno dopo la scoperta della gravidanza anomala, il suo triste esito e l’intervento.
I fatti, che qui vi racconteremo, si consumarono nell’agosto 2016, la donna li condivide ora per sensibilizzare al controllo delle cisti uterine e della salute riproduttiva.
Kirsty Butler ha rischiato la vita ed è stata estremamente fortunata.
Kirsty stava “ingrassando” o meglio il suo addome si stava gonfiando; quando i colleghi di lavoro incominciarono a chiederle con insistenza se fosse incinta, la donna decise di fare un test di gravidanza, aveva 22 anni.
Dinnanzi all’esito positivo del test, malgrado la giovane età, Kirsty si scoprì felice, piena di speranze e gioiosa, come lei anche Celern, il fidanzato.
A una prima osservazione medica, posta la circonferenza addominale più che accentuata, a Kirsty Butler fu diagnosticato uno stato di gravidanza all’incirca di 30 settimane.
Dopo l’ecografia, però, per la neomamma e il neopapà lo scenario mutò completamente:
il test di gravidanza di Kirsty Butler non era sbagliato, la donna effettivamente aspettava un bimbo ma non da 30 settimane, bensì da sole 6.
La dimensione del ventre non dipendeva dalla camera gestazione e dal bebè quanto piuttosto da una causa anomala e malvagia: una cisti ovarica.
3O cm di diametro, questa la misura della cisti ovarica che era cresciuta nell’utero di Kirsty Butler e che all’atto dell’ecografia schiacciava la camera gestazione e un ovaio.
Mamma Kirsty fu travolta dallo sconforto e subito costretta a prendere una decisine:
la cisti andava rimossa, quello che si poteva limitatamente discutere era la tempistica dell’operazione. Mamma e papà decisero di fissare l’intervento a far data dalla 11esima settimana di gestazione. Secondo i medici, 11 settimane di sviluppo in utero avrebbero aumentato le possibilità del bambino di sopravvivere all’intervento.
Ovviamente nelle more della rimozione delle cisti, Kirsty era tenuta sotto vigile controllo.
Il vero dramma una settimana prima della data dell’asportazione: schiacciato dalla cisti che continuava a crescere il bimbo era morto, non c’era più battito. A rivelare l’aborto in utero un’ecografia di controllo.
Kirsty Butler ha perduto il suo bambino prima dell’intervento e subito dopo la scoperta dell’aborto è stata operata.
Le immagini della rimozione della cisti sono state pubblicate dalla stampa internazionale, sono crude, attestano la data dell’intervento e la veridicità di una storia tristemente emblematica.
Vita da mamma ha deciso di non pubblicare direttamente dette immagini, ma per dimostrare la veridicità dei fatti rinvia alla fonte originale chiunque volesse guardare da vicino gli scatti immortalati nel corso dell’asportazione.
La donna è rimasta ricoverata per molte settimane, la ripresa non è stata immediata nè facile. Fortunatamente, per quanto enorme, la cisti asportata era benigna e l’ovaio superstite gode di buona salute, ciò fa sperare che Kirsty Butler possa un giorno diventare mamma.
Perché Kirsty Butler racconta tutto questo?
Questa donna è certamente animata da grande coraggio, lo conferma anche il fidanzato.
Il suo racconto pubblico vuole rappresentare una esortazione alla cura della salute riproduttiva: anche le donne giovani non possono e non devono esimersi dai debiti controlli.
Fonte immagine di copertina Ingimage con licenda d’uso – ID Image:02J83781