Aggiornamento alle 14:15 del 13 settembre 2017
Il fidanzato di Noemi, la 16enne scomparsa a Specchia, nel Basso Salento, ha confessato di aver ucciso la ragazza ed ha fornito indicazioni sul luogo dove ha nascosto il cadavere della stessa, un pozzo situato a Castrignano del Capo nel quale aveva nascosto il corpo senza vita della giovane studentessa coprendolo parzialmente con dei sassi.
Le ricerche continuano, la speranza è quella di riuscire a trovare Noemi Durini, la 16enne scomparsa a Specchia (LE), al più presto ma soprattutto sana e salva.
Ancora sconosciute le cause del suo allontanamento, anche se gli inquirenti impegnati nelle indagini non escludono altre piste.
16enne scomparsa a Specchia: appello della mamma
<<Sono nove giorni che cerco mia figlia. Non ce la faccio più. Adesso la mia priorità è trovare mia figlia […] Noi l’aspettiamo, tutti. Tutta la famiglia, i parenti, i compaesani, gli amici che le vogliono bene anche chi non la conosce. Noi l’aspettiamo qui per riabbracciarla>>.
Questo l’appello della signora Imma, la mamma della 16enne scomparsa a Specchia circa 10 giorni fa.
Era il 3 settembre scorso quando, alle prime luci dell’alba di quella domenica, Noemi si è allontanata di casa senza portare con sé alcun oggetto personale come la borsa, il portafogli o il cellulare.
Con indosso solo una maglietta, leggins neri e scarpe da ginnastica, ha poi incontrato il suo fidanzato, un 17enne residente ad Alessano (LE), l’ultima persona ad aver visto la ragazza prima della sua scomparsa.
L’incontro è stato ripreso da una videocamera di sorveglianza, immagini che hanno spinto gli inquirenti a sottoporre il ragazzo ad un lungo interrogatorio lo scorso lunedì 11 settembre.
Il giovane ha sì ammesso di aver incontrato Noemi in quella circostanza ma di averla successivamente lasciata nei pressi del campo sportivo di Specchia e di non conoscere il motivo per cui non è rientrata a casa dopo il loro incontro.
<<Quando si arrabbiava diceva ora me ne vado, ma non durava mai così tanto>>
ha spiegato la nonna materna della 16enne scomparsa a Specchia, chiarendo così il motivo per cui la madre della ragazza abbia aspettato 2 giorni prima di denunciarne la presunta fuga.
Il sentimento che legava Noemi al suo ragazzo era spesso motivo di litigi familiari – i suoi genitori non erano favorevoli a quella unione, non vedevano di buon occhio il 17enne – diverbi che portavano la giovane ad allontanarsi spesso da casa.
16enne scomparsa a Specchia: le indagini e le diverse ipotesi di reato.
Pur restando valida l’ipotesi di allontanamento volontario, la Procura di Lecce, ai fini delle indagini, ha iscritto nel doppio fascicolo inerente il caso della 16enne scomparsa a Specchia l’ipotesi di sequestro di persona.
Non si esclude tuttavia che il caso possa trasformarsi in un omicidio con occultamento di cadavere.
In altre parole gli agenti stanno seguendo ogni possibile pista, nulla viene tralasciato, vagliata anche la presenza di possibili indagati tra cui il fidanzato della 16enne scomparsa a Specchia.
Il suo nome potrebbe infatti comparire nel registro degli indagati, una procedura quasi obbligatoria che consentirà agli inquirenti di poter effettuare più approfonditi accertamenti, in primis sulla Fiat 500, l’auto sulla quale è salita Noemi prima della sua scomparsa.
Nell’attesa si continua a cercare in ogni zona di Specchia e Alessano, comprese le gole di Barbarano, l’area archeologica di Macurano, l’ex mattatoio Fattore, le grotte, le cave dismesse ed i pozzi, sia quelli censiti che non.
Impegnati nel ritrovamento della 16enne scomparsa a Specchia i vigili del fuoco, gli operatori della Protezione Civile ma anche i concittadini della ragazza e i suoi familiari, comprese la madre e la sorella.
<<Noi l’aspettiamo, tutti – ripete mamma Imma – Se poi è stata la classica bravata non importa, va bene così però deve tornare a casa. Noi tutti le vogliamo comunque bene>>.
E speriamo che Noemi possa tornare presto a casa.
Fonte: Bari Repubblica – Quotidiano di Puglia