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Primo giorno di scuola: 6 frasi da non dire a tuo figlio

di Federica Federico

12 Settembre 2017

Il primo giorno di scuola è un momento importante tanto per la mamma quanto per i bambini.

Non c’è età che tenga, dagli 0 ai 18 anni vale sempre la stessa emozione: ritornare a scuola significa rimettersi in gioco rispetto a se stessi (perchè la scuola è misurare le proprie forze, emotive oltre che intellettuali) e rispetto al gruppo sociale (perchè la scuola è confronto in un contesto allargato e variegato, estraneo e diverso rispetto alla famiglia).

 

Il primo giorno di scuola è il giorno delle speranze, delle energie recuperate e radunate, delle paure e delle aspettative, dei desideri e delle intenzioni.

primo giorno di scuola emozioni

Per gli studenti le emozioni dell’esordio scolastico sono molteplici, talvolta persino difficili da sintetizzare e esprimere.

Cara mamma, ricordi il tuo primo giorno di scuola?

Io sì, e più di ogni altra cosa ricordo l’emozione che ad ogni primo giorno si ripeteva: quella mescolanza di sentimenti in cui la paura aveva una larga parte.

 

Confronto, prova, esperienza sono palestre di vita che in ogni animo in formazione scatenano angoscia, ansia da prestazione e bisogno di conforto.

Abbiate cura dei vostri bambini e nel loro primo giorno di scuola siate genitori portatori di speranza e fiducia. In quest’ottica ci sono almeno 7 cose da non dire mai ad un figlio con lo zainetto sulle spalle e il cammino di un intero anno scolastico dinnanzi a sé.

Ecco le 6 frasi vietate dal primo giorno di scuola all’ultimo:

1 – Finalmente te ne vai a scuola, un po’ di tranquillità anche per me!

Il bambino che sta per riprendere o incominciare la scuola non può godere di un grande senso dell’umorismo perché è carico di emozioni importanti e quindi è pienamente concentrato su se stesso e sul suo sentire.

 

Tuo figlio, come ogni bambino, ha bisogno di avvertire la casa come il luogo sicuro dove tornare, il rifugio, il porto o il nido. Se dal genitore ottiene un messaggio di “rifiuto” (e se, com’è probabile, non ne coglie l’ironia) potrebbe essere portato a chiudersi al dialogo, potrebbe essere reticente a manifestare le sue emozioni, a raccontare le sue conquiste come le disillusioni ,a tutto danno di un atteggiamento sereno verso la scuola.

Mi mancherai, anche se sei un gran casinista! Il silenzio che la tua assenza lascia in casa già non mi piace. Quando tornerai voglio sapere tutto ma proprio tutto quello che hai fatto a scuola!

E’ questa la frase 1 da preferire nel primo giorno di scuola di tuo figlio e da ripetere spesso nel corso dell’anno.

primo giorno di scuola

2 – Vai e rendimi fiera di te!

Il bambino, piccolo o grande, non deve andare a scuola pensando di assolvere un dovere verso i genitori e nemmeno deve credere che lo studio gli serva a soddisfare un’aspettativa di mamma e papà.

 

La vita scolastica attiene al percorso del bambino e la scuola è una palestra di autonomia, tuttavia affinché nostro figlio possa esprimersi con piena personalità e al meglio è fondamentale che si senta libero. In tal senso il bambino va liberato anche dal vincolo delle aspettative dei genitori.

 

3 – Devi essere il più bravo della classe.

La classe è una squadra (o almeno dovrebbe esserlo) e come tale non dovrebbe vivere di emozioni negative. Il motore della vita scolastica dovrebbe essere l’apprendimento come linfa vitale di ogni bimbo e come percorso personale.

 

La scuola è inficiata ancora dai voti che, malgrado gli sforzi di docenti e insegnanti, continuano a rappresentare un limite all’apprendimento libero, condiviso e lontano dal confronto competitivo.

 

Da genitori dobbiamo sforzarci di non alimentare la competizione negativa identificando il buon apprendimento non come la conquista del voto più alto ma come l’affermazione di sé stessi. Dobbiamo andare in questa direzione sin dal primo giorno di scuola!

Studiare ti farà conoscere tante cose, sarà un’avventura bellissima! Ti tufferai nel passato e imparerai a vedere oltre le apparenze!

E’ questa la giusta frase 3 per un buon esordio scolastico.

 

Con le vostre frasi provate sempre a stuzzicare l’interesse del bambino verso lo studio spostando il problema dell’apprendimento dal piano dottrinario a quello emozionale.

 

4 – Prendi esempio da “Luigi”, “Maria”, “Anna”, “Tizio o Caio”.

I bambini non vanno messi l’uno contro l’altro nell’opposizione dell’esempio, questo li rende ostili, li irrigidisce e li demoralizza. L’equazione che il bambino sintetizza nella sua mente è semplice:

“Se lui è più bravo di me, io non sono bravo e quindi sono cattivo”.

Questi parallelismi ingenerano pensieri negativi, decadenti e non proficui nella mente del bambino e i risultati sono pessimi.

primo giorno di scuola

5 – “Quest’anno non darmi problemi” oppure “Non voglio rogne, comportati bene” o “Non farti riconoscere subito, fai il bravo”.

Dietro ciascuna di queste frasi c’è lo stesso presupposto, presupposto che non passa inosservato al bambino: la mamma identifica il bambino come un problema, possibile pericolo per la sua tranquillità di genitore. Il bambino ha bisogno di nutrirsi della sensazione opposta ovvero deve sapere che se avrà una qualunque difficoltà troverà nei genitori degli alleati per superarla (il che, sia chiaro, non equivale a giustificare le azioni del figlio quanto piuttosto ad esaminarle attentamente e criticamente).

 

6 – “Tanto a scuola ci devi andare per forza, quindi fattela piacere!

Il bambino non deve sentirsi a scuola come in carcere costretto ad una pena “detentiva” ma del bimbo deve fiorire la gioia della conoscenza.

primo giorno di scuola

A partire dal primo giorno di scuola non focalizzate l’attenzione sull’obbligo quanto, piuttosto, sul risultato:

“Grazie alla scuola potrai fare nuove amicizie e studiando potrai diventare una persona migliore, aspirare a un buon lavoro, essere stimata e sensibile”.

Nel primo giorno di scuola seminate l’amore per il sapere, fatelo oggi e per sempre.

Il suggerimento che va ad ogni genitore è quello di vivere la cultura anche fuori dal contesto scolastico, avvicinate i bambini alla scienza, all’arte, alla conoscenza e ai saperi anche in modo alternativo perché prima di studiare i bimbi devono imparare a coniugare praticamente il verbo “imparare”.


 

Fonte immagini Ingimage con licenza d’uso



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