I tatuaggi rappresentano una forte attrattiva soprattutto per i bambini ai quali, per ovvie e ben motivate ragioni, non è consentito effettuarlo.
Per tale motivo, al fine di potere accontentare in qualche modo anche i più piccoli, spesso i genitori ripiegano puntano su diverse alternative come i classici tatuaggi per bambini, disegni colorati che si applicano alla pelle con un po’ d’acqua.
Per Madison, una bambina di 7 anni, e suo fratello Sebastian, di 9 anni, l’alternativa loro proposta sembrava essere ancor più allettante, un tatuaggio hennè nero, un’esperienza che purtroppo si è rivelata essere un vero e proprio incubo.
Tatuaggio hennè nero: bimba gravemente ustionata.
Lo scorso luglio la famiglia Gulliver ha trascorso quella che aveva sperato essere una fantastica e spensierata vacanza ad Hurghada, in Egitto, nota meta turistica nel Mar Rosso.
Purtroppo all’inizio della seconda settimana di villeggiatura Sylvia, mamma 43enne di Madison, è stata ricoverata in ospedale per un’infezione alla vescica.
Tutta la famiglia, compresi i due figli, hanno trascorso due giorni in ospedale con lei per non lasciarla sola.
Per premiare il loro eccellente comportamento, il padre, il 50enne Martin Gulliver, aveva deciso di concedere ad entrambi il permesso di farsi fare un tatuaggio hennè nero, del tutto inconsapevole dei possibili rischi ai quali stava esponendo i suoi figli.
Come ha raccontato l’uomo, il tatuaggio hennè nero è stato effettuato all’interno del salone di bellezza dell’hotel a quattro stelle presso il quale alloggiavano:
<<Loro sostengono che non è l’hennè ma la pelle dei miei figli. Lei ha tante bolle che vanno dal dito al gomito. Non eravamo completamente al corrente dei pericoli e penso che dovrebbero avvisare di ciò nelle loro brochure. Penso che sia in parte colpa mia perché non ne sapevo, ma anche colpa del salone perché stanno usando prodotti chimici pericolosi sui bambini. Ora vogliamo far arrivare questo messaggio ad altre persone>>.
Poco dopo aver ultimato il tatuaggio hennè nero, Sebastian ha iniziato ad avvertire prurito proprio nella zona dove era stato effettuato il tattoo temporaneo, un fastidio che l’ha costretto a rimuoverlo immediatamente.
Madison invece è riuscita a resistere fino al loro ritorno a casa quando, il 25 luglio scorso, i suoi genitori hanno notato diverse bolle sotto il tatuaggio hennè nero.
<<Abbiamo notato che c’era una piccola macchia sulla parte superiore del tatuaggio che si era sollevata ma non abbiamo potuto vedere alcun arrossamento. La mattina successiva tutto il tatuaggio cominciava a darle prurito quindi lo abbiamo lavato e abbiamo rilevato un rash cutaneo sul contorno del tatuaggio>>.
Alla comparsa delle prime bolle e vesciche nella zona dove prima si trovava il tatuaggio hennè nero, preoccupati i genitori decidono di chiedere un primo consulto medico. Viene loro consigliata l’applicazione di una crema steroidea che tuttavia non arrecò alcun beneficio alla piccola.
L’aumento costante delle vesciche costrinse la famiglia Gulliver a rivolgersi al pronto soccorso.
Dopo aver effettuato ben 5 visite presso il St Mary’s Hospital, dove i medici avevano dato loro diverse creme e pomate per eliminare le bolle formatesi sulla mano e sul braccio di Madison senza però ottenere alcun buon risultato, venero contattati gli specialisti in ustioni del Salisbury District Hospital.
Questi ultimi hanno analizzato il liquido contenuto nelle bolle della bambina rilevando un elevato livello di PH, condizione che indicava che vi fosse un’ustione chimica in atto.
L’unico modo per consentire alla piccola di guarire era tagliare le bolle e le vesciche che crescevano nella zona del tatuaggio hennè nero al fine di raggiungere la pelle bruciata e poterla trattare al meglio.
La bambina dovrà ora sottoporsi per almeno sei mesi ad una serie di trattamenti con lo scopo di ridurre al minimo le cicatrici dovute all’ustione chimica provocata dal tatuaggio temporaneo.
Tatuaggio hennè nero: che cosa è successo.
Da diversi anni si parla della possibile pericolosità del tatuaggio hennè nero.
Già nell’aprile del 2015 il National Health Service (NHS), sistema sanitario nazionale del Regno Unito, rendeva note le possibili conseguenze derivate dall’uso dei tattoo “black henna o neutral henna”, ossia il tatuaggio hennè nero.
Disponibile perlopiù all’estero, nei luoghi di villeggiatura, su bancarelle e/o durante feste o fiere, ma reperibile anche online, il tatuaggio hennè nero può contenere una sostanza chimica, la parafenilendiammina (PPD – paraphenylenediamine), i cui livelli troppo elevati possono rappresentare un grave rischio per la pelle.
Solitamente usata per la realizzazione di tinture per capelli – in tal caso i livelli sono ben ponderati e controllati – tale sostanza viene utilizzata anche per la realizzazione del tatuaggio hennè nero per conferirgli quel caratteristico colore scuro, molto simile ad un vero tattoo.
Quest’ultimo però considerato è considerato illegale proprio perché il diretto contatto tra la pelle ed il colorante chimico può rivelarsi altamente tossico.
<<Il PPD è utilizzato in modo sicuro e legale nei coloranti permanenti per capelli di cui vengono fornite istruzioni chiare e dove il livello massimo è controllato dalla legge – spiega il dottor Chris Flower, direttore generale della Cosmetic, Toiletry and Perfumery Association – ma l’hennè nero spesso contiene PPD ad alti livelli al fine di dargli rapidamente un colore scuro>>.
Gli esperti dunque invitano tutti coloro che vogliono effettuare questo particolare tattoo temporaneo a diffidare del tatuaggio hennè nero ed a controllare bene la colorazione dell’hennè che, quando è naturale e puro, ha tonalità più o meno forti del marrone, del rosso e dell’arancione.
Fonte: Daily Mail – NHS
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