Quando partorii per la prima volta mi venne chiarito subito che il sonno del bambino rappresenta un delicato momento di fisiologica crescita pertanto è necessario non svegliare il neonato mentre dorme. Questa regola prevede una sola eccezione in relazione alla crescita del bebè, ovvero è ammesso svegliare il neonato solo in ragione di esigenze nutrizionali rispetto alle quali entreremo nello specifico tra poco.
Non svegliare il neonato mentre dorme né per cambiargli il pannolino né perché è l’ora del bagnetto e nemmeno perché questo o quel parente in “missione visita di cortesia” è estremamente curioso di vedere il colore dei suoi occhi.
1- Il sonno del bambino risponde a esigenze fisiologiche, in primis risponde al bisogno del neonato di crescere.
Di fatto il neonato che dorme sta concedendo al suo corpo e al suo cervello la possibilità di svilupparsi; all’opposto nei momenti di veglia il bebè mette alla prova le sue funzionalità, anche quelle nuove e ottenute crescendo (qui si potrebbe anche dire: “ottenute dormendo e quindi crescendo per effetto diretto del sonno”).
Le ore di sonno di un neonato variano da bambino a bambino e risentono di istinti fisiologici soggettivi. Se, per esempio, un bimbo ha le colichette il suo sono potrebbe essere meno sereno e più disturbato di quello di un coetaneo che non le ha.
Non si può stabilire una regola base del sonno del bebè, tuttavia, anche rispetto alla necessità di giustificare scientemente l’affermazione di principio “non svegliare il neonato mentre dorme”, si può genericamente partire dall’assunto che un bebè nei primi mesi di vita potrebbe anche solo “mangiare e dormire”.
Rispetto alla singolarità di ogni bambino è scientificamente comprovato che al termine del 6° mese di vita il bisogno di dormire diminuisce di un’ora e al compimento del 12° mese di un’ulteriore mezzora.
In pratica un bimbo di un anno ha complessivamente la capacità di rimanere sveglio circa un’ora e mezza in più rispetto al ritmo di sonno che manifestava intorno ai 3 mesi. Resta salvo che i ritmi di sonno e veglia sono soggettivi per cui ci saranno bimbi più dormiglioni e altri che dormiranno poco, per tutti si registrerà una progressiva diminuzione del sonno (e della abitudine a fare pisolini) con l’aumentare dell’età.
2 – Non svegliare il neonato mentre dorme perché potresti alterare la sua naturale capacità di autoregolazione.
A parte alcune consapevolezze sull’alimentazione, di cui ci occuperemo tra poco, la mamma deve genericamente fidarsi delle innate capacità di autoregolazione del bebè.
Il bambino percepisce la fame e la sete, avverte caldo o freddo e sente il disagio del pannolino bagnato, in tutti questi casi si sveglia e col pianto reclama il suo bisogno.
Pertanto, in linea generale, non è necessario svegliare il bambino per cambiarlo perché sarà lui ad avvisare la mamma di un sopravvenuto bisogno.
3 – Non svegliare il neonato mentre dorme perché potresti innervosirlo.
Un risveglio non fisiologico interrompe il naturale processo del riposo e può, pertanto, arrecare un danno emotivo al bambino scatenando in lui una reazione avversa, ovvero può renderlo irritabile.
“Mio figlio non dorme nemmeno due ore di fila”;
“Mio figlio si sveglia di continuo”;
“Mio figlio piange ogni mezz’ora”.
Sono molte le mamme che pazientemente devono assistere ad un lento recupero dei ritmi di sonno e veglia dei loro bambini.
Il bimbo costruirà lentamente le sue abitudini del sonno, se tuo figlio si sveglia molto spesso potrebbe non avere ancora assestato la sua alternanza tra riposo e veglia, per fare in modo che lo faccia con maggiore facilità e serenità tu:
- non svegliarlo quando dorme;
- non disturbare il suo sonno con rumori o interferenze;
- non cambiargli il pannolino durante il riposo;
- fallo dormire in un ambiente tutelato dalla luce, abbastanza scuro se non del tutto buio;
- controlla che non sia né troppo coperto né troppo scoperto e che riposi in un ambiente confacente ovvero in una culletta sicura e sufficientemente confortevole.
Evitate di far dormire il bambino sul letto matrimoniale, su poltrone e divani, nell’ovetto o sulla sdraiata, per diversi motivi il luogo del sonno può interferire col riposo del bebè e solo la culletta è sicura per la ninna del tuo bambino.
In linea tendenziale alle mamme si può dire che un bambino di tre mesi difficilmente dormirà per 6\8 ore di seguito, comunemente non supera le 5 ore (al massimo arriva a 6) prima di reclamare pappa e cambio pannolino.
4 – Non svegliare il neonato mentre dorme perché nel sonno del bebè si massimizza la sua crescita fisica e cerebrale.
Dal punto di vista fisico è scientificamente dimostrato che l’ormone della crescita si sviluppa principalmente mentre il neonato e il bambino dormono.
E’ stato comprovato che picchi di sonno e sonnellini anomali, ovvero fuori dalle abitudini comuni dei bambini, corrispondano a scatti di crescita fisica.
Dal punto di vista cerebrale, invece, il sonno ha un valore rigenerativo che come tale è indispensabile se si pensa alla esponenziale crescita del cervello di un bebè:
nei primi tre anni di vita il cervello di un neonato è chiamato a produrre miliardi di cellule e a creare centinaia di migliaia di miliardi di sinapsi, ovvero di connessioni tra queste cellule.
Ogni volta che il neonato dorme il cervello si sta ripulendo dalle scorie, sta sistemando e catalogando le informazioni e contemporaneamente sta aumentando il volume delle sue funzionalità ovvero sta crescendo.
Pertanto non svegliare il neonato mentre dorme perché rischieresti di interrompere l’attività funzionale e fisiologica del suo cervello.
Se è vero che il sonno del neonato non va disturbato è altrettanto vero che rispetto a un bebè dormiglione è indispensabile controllare e considerare il fattore crescita e alimentazione.
5 – Non svegliare il neonato mentre dorme, ma attenzione al fattore crescita e alimentazione.
Diciamo subito che il latte di mamma è altamente digeribile, inoltre i bebè nutriti al seno si autoregolano pertanto i ritmi di sonno di un bambino nutrito naturalmente potranno essere anche brevi o brevissimi ed è sempre bene fornire il nutrimento materno a richiesta.
Tuttavia le prime 24 – 48 ore di allattamento possono essere cruciali per più motivi:
più il bimbo ciucca più latte la mamma produce e la stimolazione “subitanea” dell’allattamento può favorirlo nel tempo;
il bebè ha bisogno di abituarsi alla suzione ed è bene che nelle prime poppate arrivi al seno serenamente stimolato.
Pertanto se sei mamma di un neonato e tuo figlio manifesta poco interesse al seno nelle prime 24-48 ore perché dorme molto, tu prova a stimolarlo all’allattamento.
Ecco come svegliarlo con dolcezza favorendo la nutrizione:
- sdraialo sul tuo seno in modo che possa sentire l’odore del latte e cercare il capezzolo.
Tieni conto che la ricerca del seno è un istinto naturale tu, da mamma, puoi favorirlo e devi assecondarlo.
- Accarezza delicatamente la guancia del bebè, questa stimolazione della bocca portare il piccolo ad aprirla e a cercare il seno per la suzione.
- Eventualmente lascia cadere qualche goccia di latte sulle labbra di tuo figlio.
Diverso è il discorso se il bebè è alimentato artificialmente: i bambini nutriti col biberon potrebbero dormire di più rispetto ai coetanei allattati al seno perché il loro panconi si svuota più lentamente.
Per sua natura e composizione, il latte artificiale è meno digeribile di quello materno e pertanto rimane più a lungo nello stomaco.
Svegliare un bimbo alimentato con latte artificiale perché è l’ora della poppata non è corretto, almeno non lo è in liane tendenziale e logica:
se il bambino cresce bene e manifesta interesse e trasporto verso la bottiglia, lasciarlo dormire è un bene e si tradurrà in un naturale rispetto della sua fisiologia perché se sta dormendo è probabile che non abbia ancora digerito, ovvero che abbia il pancino ancora pieno.
Quindi, cara mamma, anche se allatti tuo figlio col biberon non svegliare il neonato mentre dorme; attendere il suo naturale risveglio e aspettare che lui stesso chieda la bottiglia equivale a dargli il tempo di digerire completamente e serve a prevenire stipsi e sovralimentazione.
Tutto ciò vale, ovviamente, laddove il bebè cresca bene e non presenti problemi fisiologici di alimentazione.
Ricordate che per digerire un biberon di latte il neonato impiega mediamente 4 ore e, in linea di principio, il bambino allattato artificialmente non dovrebbe essere lasciato senza mangiare per più di sei ore con una media di 6 pasti al giorno.
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