In qualsiasi modo si muoia c’è sempre qualcuno che ha il diritto e la speranza di piangere su un corpo, nella storia del mondo si è curata la sepoltura sin dall’antichità perché essa incarna il rito dell’addio. Questo basta a capire come possa apparire raccapricciante la vicenda di cronaca del misterioso ritrovamento di due gambe in un cassonetto dei rifiuti.
E’ ovvio che gli arti inferiori rinvenuti tra il pattume siano le parti di un cadavere sezionato.
E’ accaduto a Roma quartiere Parioli: ieri, intorno alle 20:00, sono state rinvenute due gambe in un cassonetto dei rifiuti, le parti di un cadavere sezionato non hanno ancora un identità, lo stesso sesso della vittima resta, per ora, incerto.
Al momento del loro rinvenimento, gli arti inferiori erano chiusi in una cassa di metallo; a fare la macabra scoperta una donna che rovistava tra i rifiuti. Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, la donna che ha ritrovato le gambe recise dal corpo si è sentita male, sotto choc ha allertato le autorità.
Le fonti stampa non identificano concordemente lo strumento con cui sono state tagliate le gambe, c’è chi parla probabilmente di un’ascia e chi probabilmente di una sega.
Due gambe in un cassonetto, ma manca il resto del cadavere
Il cassonetto dell’orrore è sito nei pressi di Villa Glori, precisamente in viale Maresciallo Pilsudsky. In queste ore gli inquirenti stanno passando al setaccio tutte le telecamere che potrebbero aver inquadrato qualche cosa di sospetto e contemporaneamente stanno vagliando i profili delle persone scomparse.
Gli indizi per la soluzione del giallo sembrano essere veramente pochi: due gambe in un cassonetto significa avere una vittima ma non un cadavere, equivale a non avere né volto né protesi dentarie e nemmeno impronte, persino per la determinazione del sesso si attenderanno gli esami di laboratorio ed è difficile anche fare una stima probabile dell’età.
Al momento, nel pieno dell’attività di indagine, si ipotizza soltanto che le gambe appartengano ad una donna.