Le meduse sono tra i “pericoli marini” più comuni, talvolta sono in grado di raggiungere silenziosamente la riva colpendo di sorpresa la povera preda, di frequente bambini, più spensierati e distratti nel muoversi in acqua.
In natura esistono diverse specie di meduse alcune delle quali non velenose, altre invece, per lo più presenti in altri mari, conosciute per la loro pericolosità. In caso di puntura di medusa con poche semplici azioni è possibile praticare un primo soccorso per contrastare l’azione del veleno emesso dall’animale.
Puntura di medusa. Cause, sintomi e rimedi.
Le meduse sono animali marini planctonici, cioè fanno parte del plancton (che indica tutti gli organismi acquatici che si lasciano trasportare dalle correnti senza aver alcun rapporto con il fondo) e sono tra le prime specie che hanno popolato il nostro pianeta. Le meduse possono differire per forma, colore e dimensione.
Il corpo dell’animale è costituito per il 98% da acqua, per la maggiore assume una colorazione trasparente rendendosi quasi invisibile agli occhi dei bagnanti siccome si mimetizza perfettamente con le acque del mare.
C’è da premettere che le meduse né mordono né pungono ma, tra le due definizioni, è da preferire la seconda. Tutte le meduse sono dotate di tentacoli lunghi e sottili dai quali, in alcune specie, si sprigiona una sostanza urticante che irrita fortemente la pelle.
Per avere reazioni cutanee non è necessario che la medusa si poggi direttamente sulla pelle, ma è sufficiente che la cute entri in contatto con la sostanza velenosa.
La puntura di medusa è l’azione di difesa dell’animale se si sente braccato. Quando la medusa marina si imbatte in un oggetto o in una persona, anche se questi sono completamente noncuranti della sua presenza, si sente in pericolo e quindi si difende annientando la preda con il liquido urticante.
Di frequente, sono i bambini ad essere colpiti dalla puntura di medusa .
Questo non perché vi sia una particolare preferenza dell’animale, piuttosto perché i bimbi in acqua sono più distratti, si abbandonano a giochi e movimenti senza accorgersi dell’eventuale presenza di meduse marine.
In caso di puntura di medusa, una volta che il veleno penetra i tessuti cutanei, si avverte un senso di prurito forte accompagnato da bruciore o addirittura dolore, la zona colpita si gonfia arrossandosi intensamente.
Meno comuni sono i sintomi come febbre, nausea, spasmi muscolari, difficoltà respiratoria, lacrimazione, vertigini.
Puntura di medusa: cosa fare quando il bambino viene attaccato.
Le punture delle meduse che abitano i nostri mari non sono letali e possono essere curate, sin dal primo momento. Gli effetti che produce la puntura di medusa, in genere, perdurano per circa 15-20 minuti, dopodiché il fastidio comincia ad attenuarsi.
1. La prima cosa da fare in caso di puntura di medusa è tranquillizzare la persona colpita invitandola ad una respirazione lenta e pacata. Se l’attacco si verifica nei pressi della riva è meglio uscire fuori all’asciutto, se invece ci si trova a largo è meglio accompagnare la persona che è stata punta sul bagnasciuga o, se sono coinvolte più persone, chiedere aiuto ad altri bagnanti.
Successivamente, è bene verificare che non vi siano residui della medusa attaccati alla pelle ed, eventualmente, eliminarli delicatamente con l’ausilio di una una tessera di plastica rigida, per poi risciacquare abbondantemente con acqua di mare al fine di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata nel tessuto cutaneo.
E’ meglio evitare l’acqua corrente perché anziché aiutare potrebbe favorire la diffusione delle neurotossine.
2. A questo punto sarebbe opportuno applicare un gel astringente a base di cloruro di alluminio in modo tale da bloccare la diffusione delle tossine ed alleviare nell’immediato il forte senso di prurito. In alternativa si potrebbe impiegare una pomata a base di cortisone, anche se ha effetti più ritardati.
Se le lesioni cutanee si estendono e compaiono altri sintomi come vomito, nausea, difficoltà respiratorie o pallore è meglio chiamare il 118.
Cosa non fare in caso di puntura di medusa.
- Grattare l’area interessata, anche se oggetto di un intenso e fastidioso prurito.
- Evitare rigorosamente medicazioni e risciacqui con soluzioni alcoliche, a base di ammoniaca, aceto, succo di limone (o anche la pipì) perché aggravano l’infiammazione.
- Applicare bendaggi, perché favoriscono la quantità di veleno iniettata.
- Strofinare la zona colpita con sabbia o pietra tiepida perché è vero le tossine si disabilitano con il calore ma, per fare ciò, bisogna raggiungere temperature altissime che si aggirano intorno ai 50°centigradi (si rischierebbe l’ustione).
E’ necessario proteggere la zona colpita dalla puntura di medusa anche nei giorni successivi.
Siccome la zona cutanea interessata diviene sensibile ai raggi solari ed inoltre tende a scurirsi molto rapidamente, è necessario applicare una protezione solare alta nei giorni seguenti.
Questo breve decalogo che aiuta a neutralizzare gli effetti provocati dal contatto con una medusa, può essere attualizzato anche qualora la vittima sia un soggetto adulto. A differenza di questo, però, il bambino necessita di una maggiore attenzione volta anche ad evitare che si spaventi eccessivamente per l’accaduto.
In generale, il consiglio è di portare sempre con sé in vacanza pomate o medicinali che permettano di fronteggiare “scomodi imprevisti” come quello della puntura di medusa.
Fonte Immagine: Ingimage ID Immagini: 02E64235- 02E78485