<<È una vicenda triste che abbiamo voluto portare a conoscenza dell’opinione pubblica perché serva da insegnamento>>.
Così il vice questore aggiunto Elena Jolanda Ceria ha spiegato la diffusione della notizia della violenza al parco di cui è stata vittima una bambina di appena 11 anni.
Un ulteriore monito all’attenzione nonché la spiacevole constatazione di quanto sia facile per chi commette tali deplorevoli atti sui minori guadagnarsi la fiducia dei bambini, privi di ogni malizia, per poterli adescare facilmente.
Violenza al parco: vittima una bimba di 11 anni.
I fatti sono stati resi noti dalla stampa nazionale nelle ultime ore ma risalgono allo scorso 27 luglio.
Come sua abitudine, un gesto compiuto quotidianamente, nelle ore che precedono il tramonto estivo, la bimba di 11 anni, la cui identità non è stata rivelata per rispetto della privacy, ha portato a spasso il suo cane nel parco della Bolognina, un rione di Bologna.
Qui, nel giorno sopra indicato, è stata chiamata da un uomo seduto su una panchina, un italiano 51enne pluripregiudicato senza fissa dimora, che le ha chiesto se poteva accarezzare l’animale.
Conquistata così la fiducia della piccola, l’uomo ha messo in atto la violenza al parco.
Con la scusa di farle vedere una medicina, quasi come fosse un gioco, il molestatore ha mostrato alla 11enne un profilattico verde che lui stesso ha poi indossato dopo aver portato la bambina dietro ad un muretto, al riparo da occhi indiscreti.
Qui le ha preso la mano e ha fatto in modo che lo toccasse.
Una volta tornata a casa, la piccola vittima di violenza al parco ha raccontato tutto alla madre che ha immediatamente chiamato la polizia.
Sopraggiunti tempestivamente sul luogo, gli agenti hanno raccolto la testimonianza della bambina e, insieme a quest’ultima e alla madre della stessa, sono poi scesi nel parco affinché la piccola mostrasse loro il luogo dove era stata molestata.
Ciò ha consentito ai poliziotti di poter arrestare l’aggressore passato dinnanzi alla panchina proprio durante la loro perlustrazione. Vedendolo infatti la bambina lo ha subito riconosciuto.
Interrogato, il pluripregiudicato ha negato di esser stato l’autore della violenza al parco ma alcune sue dichiarazioni risultavano discordanti.
Totalmente coerente invece è stato il racconto della bambina che per ben 3 volte – prima alla madre, poi agli agenti accorsi sul luogo ed infine allo psicologo della polizia che l’ha ascoltata in un ambiente protetto – ha ripetuto l’esatta dinamica dei fatti.
Il Gip del Tribunale di Bologna ha così convalidato il fermo dell’uomo, arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
Lo stesso era già stato condannato per il medesimo crimine nel 1993 e nel 2001 e per atti osceni nel 1999. Su di lui anche una condanna per furto che aveva finito di scontare lo scorso 26 giungo, giorno in cui è uscito di prigione.
<<Queste persone spesso hanno la capacità di carpire la fiducia delle loro vittime>> ha spiegato Ceria, il vice questore aggiunto che ha condotto l’indagine.
Come già accennato in apertura di articolo, benché il caso della violenza al parco sia stato risolto nell’immediato, gli agenti hanno deciso di diffondere la notizia affinché si comprenda quanto sia facile per tali individui avvicinare i bambini.
Gli animali rappresentano per loro un ottimo spunto di conversazione ed il sistema più semplice e veloce per poter avvicinare i minorenni.
A dimostrazione di ciò, alcuni anni fa lo youtuber Joey Salads, esperto di scherzi, aveva ideato un esperimento sociale chiamato “CHILD ABDUCTION” durante il quale mostrava ai genitori come fosse facile per lui, un perfetto sconosciuto, avvicinare e portar via i loro figli.
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Fonte: Messaggero – Repubblica
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