<<Il nostro bellissimo bambino se ne è andato, siamo così orgogliosi di te, Charlie>>.
Questo il breve l’annuncio che ieri sera hanno diffuso Chris Gard e Connie Yates, genitori del piccolo Charlie che, fino a pochi giorni fa, hanno portato avanti la loro battaglia legale affinché il piccolo potesse avere una speranza di vita.
Charlie Gard è morto, il prossimo 4 agosto avrebbe compiuto un anno.
È la notizia che in tanti attendevano anche se mai avrebbero voluto sentire, il mondo intero ha pregato per lui, lottato per lui e sperato per lui.
Il piccolo Charlie Gard è morto sconfitto dalla malattia genetica rara – solo 16 casi in tutto il mondo – la sindrome da deplezione del Dna mitocondriale con deficit del gene RRM2B, dalla quale era affetto.
La sua storia è stata raccontata negli ultimi mesi attraverso i giornali che hanno seguito la battaglia legale portata avanti dai suoi genitori aggrappati ad un’unica speranza, una cura sperimentale americana.
Su quest’ultima si è dibattuto molto dentro e fuori dal tribunale, non avendo alcun protocollo medico perché non testata sugli esseri umano o su cavie da laboratorio quali i topi, ma effettuata solo tramite test in vitro, e sull’eventualità di trasferire il bambino negli USA per ricevere tale trattamento.
Charlie Gard è morto dopo esser stato visitato proprio dal neurologo della Columbia University di New York Michio Hirano, l’esperto americano che avrebbe dovuto sottoporlo alla cura sperimentale.
Questi infatti, dopo aver visto di persona il piccolo, non ha potuto far altro che constatare l’irreversibilità dei danni cerebrali e muscolari del piccolo.
Persa anche l’ultima speranza, afflitti e affranti nel dover rinunciare al loro bambino, Chris Gard e Connie Yates avevano annunciato la fine della loro battaglia legale lo scorso giovedì.
<<Lo lasceremo andare con gli angeli […] Ci dispiace tanto per non essere riusciti a salvarti>>.
Charlie Gard è morto dopo il trasferimento in un hospice per malati terminali, come deciso dall’Alta Corte inglese, sentenza confermata poi dalla Corte d’Appello, dalla Corte Suprema e dalla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, i medici hanno provveduto a spegnere i macchinari che lo tenevano in vita.
Buon viaggio piccolo Charlie.
Fonte: Daily Mail