<<Non cerco compassione o risposte. Condivido questa storia affinché anche una sola donna si senta meno sola e utilizzi questo messaggio per ricordarsi che c’è speranza dopo tanto dolore>>.
Queste le parole di Emily Christine una donna che, come molte altre, è diventata mamma di un piccolo angelo, scomparso prima ancora che lei potesse vederlo.
La 25enne parla del suo aborto spontaneo attraverso un lungo post pubblicato lo scorso gennaio sul suo profilo facebook, privo di limitazioni della privacy e quindi visibile a tutti.
Uno sfogo condiviso da molte altre donne che, come lei, vivono con una cicatrice simile impressa sul cuore.
25enne parla del suo aborto spontaneo.
Sposata dal luglio del 2013 con il pilota Dylan Fauver, Emily Christine, residente nello stato della Louisiana (USA), ha scoperto di aspettare il loro primo figlio nell’autunno scorso.
Il 14 novembre del 2016, incinta di 8 settimane, ha effettuato la sua prima ecografia, quella che le avrebbe finalmente permesso di vedere il piccolo o la piccola che cresceva dentro di lei.
Un evento da molte future mamme descritto come il più bello ed emozionante che per lei si è trasformato in un vero e proprio incubo.
<<Dovevo andare al bagno ma non mi hanno lasciato andare. Hanno detto che avevo bisogno di avere la vescica piena perché sarebbe stato più facile vedere il bambino durante l’ecografia. Ricordo di essermi sentita così frustrata non solo per la mia vescica piena ma perché dovevo riempire quello che mi sono sembrate 50 pagine di documenti prima di poterla svuotare e vedere il bambino che avevo aspettato di vedere per 8 settimane>>.
La 25enne parla del suo aborto spontaneo, di come ha appreso la notizia arrivata come un vero e proprio fulmine a ciel sereno in un giorno da lei tanto atteso.
La prima ecografia è per ogni futura mamma un momento che potrei definire quasi “magico”, vedere materializzarsi davanti ai propri occhi quello che a primo impatto sembra essere un semplice puntino ma che in realtà è la piena dimostrazione di un piccolo miracolo.
La giovane futura mamma descrive l’eccitazione provata in quel momento che lei e il marito attendevano da oltre un anno, una felicità che aveva contagiato coloro che le stavano intorno.
Una gioia che si è purtroppo spenta poco dopo.
<<L’ecografia è iniziata e ho visto le immagini proprio di fronte a me. Il cuore mi batteva fuori dal petto […] Ma quelle immagini erano diverse da quelle che avevo visto su Facebook, quelle pubblicate dalle mie amiche, c’era qualcosa di sbagliato. Non vedevo niente perché il mio corpo poche ore dopo avrebbe abortito spontaneamente>>.
Due mesi dopo quel doloroso evento – come specificato in precedenza la visita è stata effettuata il 14 novembre mentre la pubblicazione del post è stata effettuata il 18 gennaio 2017 – la 25enne parla del suo aborto spontaneo, del suo stato di sofferenza ed incredulità ma soprattutto della solitudine provata.
Benché molto frequente tra le donne – la 25enne parla del suo aborto spontaneo affermando che accade ad una donna su 4 – è un argomento spesso poco trattato, vuoi perché considerato “intimo e privato” o più semplicemente per paura di non essere compresi.
Emily Christine racconta di aver cercato di trattenere le lacrime anche dopo il responso del medico che, dopo averle spiegato la procedura “tecnica”, l’ha lasciata andare a casa nell’attesa che il suo corpo seguisse il suo naturale percorso.
A sorprenderla è stato poi l’aspetto emotivo, sensazioni contrastanti che nessuno prima ad ora le aveva spiegato.
La 25enne parla del suo aborto e spiega:
<<Quello di cui mi aveva avvisata era tutto ciò che sarebbe accaduto dopo che il mio cuore è andato in pezzi. Non mi ha detto che mi sarei ricordata della cosa per settimane perché il mio corpo ci avrebbe messo del tempo per “pulirsi”. Non mi ha detto che avrei dovuto guardare mio marito piangere. Non mi ha detto che il mio corpo avrebbe continuato a pensare che fosse incinta nelle settimane successive>>.
E ancora la giovane donna ripensa a quanto sia stato duro dover fingere di stare bene quando in realtà il suo cuore stava soffrendo ma soprattutto mai avrebbe immaginato che sarebbe stato così difficile accettare la perdita di qualcuno che non aveva mai incontrato.
Questo perché una mamma inizia ad amare il proprio bambino sin da quando quest’ultimo è un semplice desiderio racchiuso nel suo cuore, un sogno costruito sull’amore e la speranza di poterlo donare a quella minuscola creatura tanto attesa.
Emily ha imparato tutto ciò a sue spese ed ha voluto rendere pubblica questa sua esperienza nella speranza di riuscire ad alleggerire il suo cuore oppresso da quel dolore, nonché aiutare chi, come lei, si è sentita sola, scoraggiata ed afflitta.
La 25enne parla del suo aborto e nella parte finale si rivolge a tutte le donne che hanno o che si ritroveranno a dover far rimarginare la sua stessa cicatrice.
Chiarisce che il tempo purtroppo non guarisce quelle ferite ma che parlarne potrà aiutarle ad andare avanti perché non più sole.
<<Questa è la mia speranza per te…
Spero che non ti senti sola.
Spero che tu pianga.
Spero che vedrai la luce alla fine del tunnel.
Spero che anche se la tua fede sarà messa a dura prova, sarai forte.
Spero che tu trovi la pace.
Spero che tu non abbia paura di riprovare.
Spero che tu non ti addossi alcuna colpa.
Spero che i tuoi amici ti abbraccino un po’ più forte.
Spero che tu riesca a dare a qualcun altro la speranza di superare le difficoltà.
Spero che tu sia una luce nel più buio del tempo.
… e spero che celebrerai la vita di quel bambino tanto quanto farai con quella di chi viene dopo perché non importa quanto breve sia una vita, tutte la vite meritano di essere celebrate e tutte le perdite devono essere piante>>.
Non abbiate paura di raccontare il vostro dolore, sappiate che non siete le sole.
Fonte notizia e foto: Instagram – Huffingtonpost