Un’immagine, complessivamente considerata può essere sintetizzata dalla mente umana e pertanto può trarre in inganno. Per esempio, quella postata a corredo di questo articolo può essere percepita come una foto di famiglia e non tutti noteranno subito che c’è una mano di troppo.
La mente guarda complessivamente la fotografia e perde i dettagli nel momento in cui la cataloga dandole una definizione sintetica.
Tuttavia in quest’immagine si nasconde un dettaglio che non può passare inosservato: c’è una mano di troppo!
L’ultima bimba a sinistra della foto è “abbracciata” da una mano che compare sul suo braccio e ce non può provenire da nessun membro dell’immagine.
E’ ovvio che la mano di troppo sia stata aggiunta meccanicamente con un trucchetto fotografico ad arte, ma non è questo quel che conta.
Rileva, piuttosto, la comune difficoltà ad individuare i dettagli che si uniformano alla sintesi visiva e in essa si camuffano.
Se hai visto la mano subito e con facilità probabilmente hai una mente matematica, ovvero un tipo di pensiero portato a scomporre la realtà e ad analizzarla; viceversa se non l’hai vista immediatamente è probabile che il tuo sia un pensiero di sintesi, ovvero che tu sia portato a fotografare la realtà e a catalogarla velocemente e per impressioni complessive.
Questo secondo atteggiamento, quello di chi non vede immediatamente la mano di troppo, è il più comune e di per sé non incarna nessun deficit. E’ anche il risultato di una realtà sovraccarica di informazioni, calce di indurci a sintetizzare e archiviare velocemente quello che vediamo e incontriamo.