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Blackout mentale dei genitori: bambini abbandonati in auto e morti

di Federica Federico

26 Luglio 2017

La foto che accompagna questo scritto è l’immagine di una tragedia che merita memoria perché altri drammi come questo non si consumino: quella immortalata nell’immagine è una bambina di un anno, deceduta dopo essere rimasta sola, senza acqua né cibo, per ben cinque ore sul sedile posteriore dell’auto del papà, intrappolata nell’alloggiamento del suo sediolino da viaggio. Vittima di un blackout mentale dei genitori, è diventata un piccolo angelo.

Ve la mostriamo come monito all’attenzione, alla responsabilità e alla sensibilizzazione, ma ne oscuriamo il viso per rispetto della sua persona e della sua memoria.

 

Sono ancora troppe le morti per blackout mentale dei genitori che dimenticano i bambini in auto e se ne ricordano improvvisamente, e dopo lunghe ore in cui erano stati convinti di averli portati al sicuro (al nido o dalla babysitter).

 blackout mentale dei genitori

Spesso il ricordo è suscitato da un richiamo della memoria esterno: una telefonata, una fotografia, una domanda fatta da qualcuno.

 

Intanto le piccole vittime del blackout mentale dei genitori muoiono o rischiano la vita per diverse cause, tutte riconducibili, in ultima analisi, all’ipertermia:

la bambina ricordata nell’immagine che accompagna questo scritto è morta per asfissia, questo il risultato degli accertamenti autoptici sul suo corpicino.

Blackout mentale dei genitori che dimenticano il bambino in auto e asfissia, c’è un nesso e una concausa.

Il caldo può determinare svenimenti e il corpo abbandonato a se stesso e senza forze si rilassa; complice la posizione dei bimbi piccoli nell’alloggiamento per il trasporto in auto, il capo può cadere in avanti compromettendo il respiro, da qui la morte per asfissia.

 

All’interno di un’autovettura parcheggiata al sole e completamente serrata, l’aumento della temperatura è esponenziale. In conseguenza di ciò, un bambino vittima del blackout mentale dei genitori può morire già dopo 20 minuti e raramente sopravvive più di due ore in un’auto chiusa e lasciata al sole.

 

Maggiore è la temperatura esterna e l’esposizione al sole più importante è il calore che si sviluppa all’interno dell’abitacolo, complici i componenti plastici della macchina e i vetri, che di per sé favoriscono la diffusione del calore e il surriscaldamento.

L’immagine che accompagna questo scritto proviene dalla Malesia, la bimba, presumibilmente vittima di un blackout mentale del papà, viveva a Kulai e si è spenta nel settembre del 2016 proprio a seguito di una lunghissima permanenza in auto da sola, senza acqua né assistenza alcuna, chiusa nell’abitacolo e imprigionato nel sediolino da viaggio.

Le fonti internazionali hanno fatto sapere solo che il padre, all’epoca dell’incidente, presentò alla polizia una versione dei fatti che lo discolpava, liberandolo persino dall’ipotesi di quello che noi abbiamo definito un blackout mentale dei genitori:

il papà dichiaro che fu la moglie a sistemare la bambina sul sedile posteriore dell’auto affinché l’uomo la portasse dalla babysitter. Tuttavia il papà uscendo di casa non si sarebbe avveduto della presenza della bimba e sarebbe andato a lavorare totalmente ignaro del fatto che nella vettura vi fosse sua figlia.

L’allarme anti blackout mentale dei genitori in questo caso scattò solo quando il papà fu raggiunto da una telefonata della babysitter che intendeva sincerarsi del fatto che la bimba, che non le era stata consegnata al mattino, steste bene.

 

Inutile la corsa verso la macchina, dove il padre raccolse tra le sue braccia la figlia, come flaccida e senza forze; e inutile il pronto intervento dei soccorsi, un altro piccolo angelo era oramai già in cielo.

 

Si sa che il papà è stato indagato, in base alle leggi nazionali della Malesia il suo comportamento ha incarnato una fattispecie giuridica di abbandono, più precisamente definita come trascuratezza a danno dell’infanzia.

 

Come si fa a a prevenire ed evitare i blackout mentali dei genitori?

  • Ponete la borsa da lavoro o il telefonino vicino al sediolino auto del bambino;
  • installate uno specchietto retrovisore (come QUESTO) puntato sul sediolino auto, per istinto sarete portati di tanto in tanto al controllo e più facilmente potreste farlo prima di uscire dall’abitacolo;

specchietto auto retrovisore

  • all’interno della coppia stabilite l’abitudine di scambiarvi una telefonata dopo aver lasciato il bambino dalla tata o al nido. La telefonata non sminuisce il vostro ruolo di genitore ma, al contrario, aumenta la collaborazione tra mamma e papà considerati come coppia.


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