La tonicità muscolare è essenziale per la buona salute complessiva del corpo umano, senza tono muscolare, infatti, l’individuo vede pregiudicate le più elementari funzioni di movimento. Per l’assenza di tono muscolare (ipotonia, in gergo medico) anche il linguaggio può subire un pregiudizio e il problema complessivo sarà tanto più grande quanto maggiore è l’insufficienza nella gestione del proprio corpo.
L’ipotonia, ovvero la mancanza di tono muscolare, può essere più o meno grave, può essere sintomo di un’altra malattia e può essere una condizione originaria o derivata. In questo senso l’assenza di tonicità muscolare si può diagnosticare alla nascita o può essere rilevata più tardi nel corso della vita del paziente.
Una grave ipotonia corrisponde a una incapacità di gestione autonoma del corpo con conseguenze invalidanti sulla vita quotidiana.
Un’amica di Vita da Mamma ha portato il problema dell’ipotonia alla nostra attenzione scrivendoci in messaggio privato per raccontarci della sua esperienza di mamma:
“Mio figlio fino al 4° mese cresceva benissimo, ma già al 5° la pediatra ha cominciato a capire che qualcosa non andava nei suoi movimenti: non puntava più bene i piedi, non alzava le braccia, non sorreggeva bene la testa.
Ogni mese mi diceva come fare per stimolarlo, come aiutarlo a prendere le cose, per esempio.
Il bambino risultava sempre indietro rispetto ai mesi anagrafici e ora, ad un anno, è come un bambino di 8/9 mesi.
Abbiamo affrontato la visita dalla neuropsichiatria infantile che ha riscontrato una ipotonia generalizzata.
L’ipotonia è una patologia che colpisce i muscoli del bambino e che lo rende più lento nell’apprendimento motorio.
Psicologicamente è anche molto sveglio, ma ad un anno non ha nemmeno l’equilibrio e non si regge in piedi da solo. Sta seduto ma se è coricato non accenna ad alzarsi nemmeno sulle braccia. Usa prevalentemente il braccio destro, non si passa gli oggetti da una mano all’altra. Non allunga le braccia verso le persone (nemmeno verso di me) e non si porta le cose alla bocca (solo una volta ha mangiato un suo biscottino tenendolo lui).
È dura perché la volontà c’è ma fisicamente non ce la fa.
Incomincerà la fisioterapia ma non so cosa aspettarmi. La fisiatra mi ha rassicurata, ma a volte mi prende lo sconforto e mi sento un po’ giù. So che esistono cose peggiori purtroppo, ma quale mamma non ha tenerezza per le difficoltà del proprio figlio?
Per il resto è un bambino sano, è un mangione e dormiglione, ma non è come dovrebbe essere …”,
questo il messaggio della nostra utente e concordemente con lei abbiamo deciso di tradurre in articolo divulgativo la storia del suo bambino, lo scopo è far conoscere la patologia (partendo dai sintomi), e possibilmente vorremo dare modo alle mamme con questo problema di non sentirsi sole.
Come si evince dalla testimonianza della nostra amica mamma, perché il pediatra possa diagnosticare un’ ipotonia del bambino non è sufficiente un generico lassismo muscolare o una banale pigrizia, è necessaria, invece, una condizione patologica rispetto alla quale l’impulso cerebrale del bambino non è sorretto da una forza e capacità fisica.
I sintomi nel bambino sono quelli banalmente sintetizzabili dal genitore in un “ritardo”:
- insufficiente propensione al camminare;
- incapacità di puntare i piedi e assumere posizione eretta facendo leva sulle braccia;
- inadeguato sostegno del collo e della colonna vertebrale;
- incapacità di allungare le braccia verso gli oggetti e le persone;
- incapacità di passare dalla posizione coricata a quella seduta;
- manipolazione non corretta degli oggetti;
- mancata tendenza ad afferrare il biberon o il cibo per gestirli in autonomia. Tutto ciò nel mancato rispetto della età anagrafica e del correlato sviluppo.
Quando la diagnosi di ipotonia riguarda un neonato o un bambino la prima visita specialistica sarà quella neurologica.
Siccome il disturbo investe un’ampia serie di funzionalità, i medici e i professionisti di riferimento saranno diversi. Potrà essere necessario l’aiuto e\o la consulenza di logopedista, fisioterapista e eventualmente un un chirurgo ortopedico.
L’anamnesi familiare e della gravidanza è importante, secondo alcune fonti mediche l’epoca gestazione della nascita, problemi neurologici diagnosticati all’atto del parto o crisi epilettiche dopo la nascita, traumi da parto,anormale pH del sangue del cordone ombelicale fetale, presentazione podalica, eccesso o difetto di liquido amniotico, possono essere considerati come indicatori di rilievo.
Quali sono i primi esami clinici e accertamenti che potrebbe eseguire il neonato o il bambino a cui venga diagnosticata l’ ipotonia?
E’ probabile che insieme alla visita neurologica il pediatra chieda un emocromo completo, ovvero un esame del sangue.
L’emocromo può rilevare anomalie e difetti ematici di carattere pure biochimico e falle anche banali come carenze vitaminiche o minerali.
Sovente si indaga la salute tiroidea e\o metabolica del paziente. Come la presenza di infezioni specifiche, per esempio infezione del cervello o meningi (encefalite o meningite).
Anche i livelli di creatinina possono intervenire sulla tonoicità muscolare.
E’ possibile che si rendano necessari una TAC oppure un EEG (elettroencefalogramma) o una risonanza magnetica (MRI) per scoprire se sussistano anomalie o danni del sistema nervoso centrale.
I medici potrebbero anche richiedere indagini genetiche volte a scongiurare malattie a carattere ereditario, l’ ipotonia è, per esempio, propria della sindrome di Down.
La possibilità di guarire dall’i potonia o di recuperare rispetto alla tonicità muscolare deficitaria dipende dalle cause sottese al disturbo è per questo che la diagnosi è determinante.
Fonte immagine di copertina Ingimage – Image ID:02B00012