L’autostima è un valore importante nella vita di ogni persona, adulto o bambino che sia. Una buona autostima infatti consente di affermare il proprio essere nel mondo, garantisce fiducia in se stessi, preserva dalla sopraffazione e permette di resistere agli urti della vita. Già questo basta a comprendere come sia importante l’ autostima del bambino.
Un bambino che cresce stimando se stesso sarà un bimbo capace di mettersi in discussione nel contesto sociale, di vivere il confronto con i coetanei e con le figure di riferimento, con buona probabilità riuscirà a presto ad esaminare criticamente la vita e i suoi accadimenti senza rimanere mortificato dalle sconfitte.
All’opposto, quando l’ autostima del bambino é bassa il piccolo tende a chiudersi in se stesso.
Un bambino con una scarsa autostima sarà portato alla mortificazione e avrà difficoltà a superare le fisiologiche sconfitte e i normali ostacoli della vita.
L’autostima del bambino è un valore ma anche un dono che i genitori fanno a figlio educando o al rispetto di se stesso e al potenziamento dei suoi talenti.
Il percorso di recupero che deve compiere chi sia cresciuto senza avere la fortuna di sviluppare una buona autostima nell’infanzia può essere difficile è doloroso. Al contrario, il percorso di crescita che compie il bambino dotato di buona autostima può essere più sereno di quello dei coetanei i cui genitori non abbiano riconosciuto valore al principio dell’amore verso se stessi.
Come si fa ad educare un bambino in nome dell’amore verso sé stesso e in modo tale che sviluppi una buona autostima?
L’autostima del bambino parte dal riconoscimento del sé come essere indipendente, meritevole di diritti e amabile.
Questo è, in sintesi, l’assunto base da cui parte la psicologia e la pedagogia moderna. Una summa pratica di questo principio è stata sinteticamente espressa nel testo “I segreti dell’autostima“, firmato da Rosette Poletti (specialista in assistenza psichiatrica e guarigione interiore del bambino) e barbara Dobbs (specialista in approcci psico-spirituali alla cura della salute, nonchè studiosa del “bambino interiore”).
L’ autostima del bambino, intesa anche come diritto ad esistere e ad essere amato nella propria soggettività, va tutelata sin dalla gestazione.
La mamma che parla alla pancia è colei che parla a suo figlio! Del resto non solo è dimostrato che il bambino sente e riconosce la voce della mamma ma é dimostrato anche che il figlio, a cui viene rivolta la parola già mentre sta crescendo nel ventre materno, beneficia sin da subito dell’amore che la gestante esprime attraverso il dialogo.
Da 0 a 6 mesi, invece, i genitori accrescono l’ autostima del bambino quando imparano a decodificare i suoi bisogni e a rispondere ad essi.
In questa fascia d’età frasi come: “Sono felice che tu sia qui ; sei importante per me; ti voglio bene; amo prendermi cura di te” hanno, tutte e ciascuna, un senso assoluto perché riescono a trasmettere al bambino non solo un’attestazione d’amore ma anche un riconoscimento di incondizionata accettazione, accoglienza e presenza.
Tra i 6 e 18 mesi l’accrescimento dell’ autostima del bambino passa attraverso il riconoscimento del diritto ad esplorare.
Il genitore deve far comprendere al piccolo di amarlo indipendentemente dal suo progressivo allontanamento dalle figure di cura, ovvero indipendentemente dalla sua conquista del mondo.
Il messaggio recepito dal bambino deve essere: “Tu puoi esplorare, io ti proteggerò e ti guarderò crescere mentre impari.”
Tra i 18 mesi e i 3 anni e l’ autostima del bambino deve crescere senza scontrarsi con i limiti sociali.
In altre parole il bimbo deve imparare ad essere se stesso rispettando le regole del vivere civile. Perché ciò sia possibile la vita del piccolo deve essere sottolineata da un sistema di regole quotidiane, precisamente vigenti in casa, chiare, precise e metabolizzate. Vivere in un sistema regolamentato consentirà al bambino di accettare anche le norme sociali senza subirle e senza rimanerne schiacciato.
Come Educare Bene i Figli: Consigli Pratici per Genitori
In particolare tra i 3 anni e i 6 anni il bambino dovrà imparare anche a temperare il suo diritto di critica con le regole del mondo.
Regola e autostima si incontrano e si scontrano nella misura in cui si incontra e si scontra la stima di se stesso e la naturale necessità di convivere con gli altri nella società civile.
Avere molta stima di sè non significa non rispettare le regole e nemmeno equivale ad essere spocchiosi, arroganti o a tentare di sopraffare gli altri.
Tra i 3 e i 6 anni frasi come: “Tu hai il diritto di pensarla diversamente ma devi rispettare il tuo prossimo; tu hai il diritto di provare a fare in modo diverso ma sempre senza scavalcare gli altri; accetto che tu non sia d’accordo ma devi comprendere le regole del mondo e trovare una soluzione mediana” rappresentano affermazioni di educazione civica e civile, essenziali affinché il bambino abbia a sua disposizione dei canovacci su cui organizzare il proprio comportamento.
Un genitore debole che si abbatte, che rinuncia, che non combatte per ciò in cui crede, che si lascia sopraffare dagli altri non è un buon esempio di autostima per il bambino.
Mamma e papà dovrebbero sempre ricordare che l’ autostima del bambino si potenzia con il buon esempio e con un’educazione dialogante concentrata sul rispetto di sé in armonia con il rispetto degli altri.
Un errore comune che fanno in molti è quello di confondere l’autostima con l’arroganza e la sopraffazione.
Un bambino dotato di una buona autostima sarà anche un bambino rispettoso degli altri perché la sua visione del mondo partirà dalla considerazione della soggettività come importante e degna di rispetto.
All’opposto un bulletto difficilmente è un bambino con una grande stima di sé, piuttosto è spesso un bimbo abituato a reagire con la violenza e ad agire secondo i criteri della sopraffazione, laddove violenza e sopraffazione sono linguaggi che si apprendono in famiglia.
Senza una buona autostima non si può vivere una vita di qualità
(citazione da “I segreti dell’autostima“).
Vita da Mamma consiglia a tutte le mamme e a tutti i genitori di considerare l’ autostima del bambino come un importante traguardo educativo.
Tra i moltissimi testi dedicati all’argomento, ce n’è uno che in modo in modo particolare ha ispirato questo articolo: “I segreti dell’autostima”, già citato nel testo, ed edito da Edizioni Il Punto d’Incontro. A differenza di tanti testi teorici questo piccolo libricino è una guida pratica alla traduzione dell’ideale dell’autostima in un criterio educativo per sollecitare nel bambino la fiducia in se stesso e la considerazione del proprio “Io” come un dono prezioso e speciale.
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