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Amanda Knox assolta

di Mamma Simona

05 Ottobre 2011

Amanda Knox e Raffaele Sollecito dopo la sentenza

I processi non accontentano mai tutti, inevitabilmente ci sono perdenti e vincitori, a seguito del dibattimento che vede la contesa delle due parti, accusa e difesa.
Il processo in appello che ha visto Amanda Knox e Raffaele Sollecito, rei di una condanna per omicidio a 25 e 26 anni, e assolti in appello per non aver commesso il fatto, lascia amaro in bocca ad innocentisti e colpevolisti.
L’impianto accusatorio è stato smontato dalla difesa punto per punto, l’indagine della Polizia Scientifica è stata riconosciuta essere viziata da errori grossolani.
La sentenza di condanna di primo grado, fondava le ragioni sull’acquisizione di perizie scientifiche ritenute valide, decisive e fondamentali per l’individuazione dei colpevoli.
Riaperto il dibattimento la difesa ha dimostrato la contaminazione degli elementi probatori (il reggiseno di Meredith), che fa decadere la rilevanza che l’individuazione del DNA aveva avuto nella prima sentenza, ormai da cestinare.
Anche le dichiarazioni dei testi, in particolare del clochard Curatolo, che aveva dichiarato di aver visto Amanda e Raffaele nei pressi dell’abitazione in cui si è consumato l’omicidio, viene smentita, elementi riportati non corrispondono al vero e dunque decade la sua validità.
Dopo 4 anni di carcerazione Amanda e Raffaele sono liberi di far ritorno a casa, rispettivamente a Seattle e a Bisceglie. I prossimi giorni serviranno loro per riprendere contatto con la quotidianità negata in questi anni di carcere…poi li attende il business, interviste, trasmissioni hanno già fatto dei due, personaggi popolari.
La perplessità circa il processo si fonda sull’unica certa verità: la morte di Meredith Kercher di cui è stato individuato un solo colpevole, Rudy Guede, che sta scontando una pena di condanna di anni 16.
Bugie, false dichiarazioni, ritrattazioni, accuse vicendevoli tra gli imputati, errori di procedura scientifica, eccessiva ingerenza e pressione dei media sul caso, tutto ha pesato in questa amara sentenza.
I due imputati ricorsi in appello sono stati dichiarati innocenti, ma il caso non è stato risolto.
Le parti ricorreranno all’appello in Cassazione, la difesa per chiedere il riesame della condanna per calunnia che pende su Amanda, l’accusa contro la sentenza di assoluzione che scarcera i due studenti.
I familiari della studentessa uccisa, vittima del cruento delitto, dichiarano la loro fiducia nella giustizia italiana ma non comprendono la sentenza. Chiedono che si cerchi la verità, che siano individuati i complici di Rudy Guede.
La compassione per questa famiglia, cui forse non è stato dato il giusto spazio, togliendo dignità al loro dolore, è un sentimento comune.
La ricerca della verità è ancora lunga e il percorso rinnova la ferita per la perdita di Mez nei familiari.


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