E’ più di un dato di fatto che i colori facciano bene ai bambini, che la manualità li sorregga nell’apprendimento della scrittura e dei saperi e che la creatività serva, come un filtro, per crescere e interpretare la realtà. Rispetto all’uso dei colori come strumento di crescita noi genitori abbiamo, però, almeno due problemi che ci poniamo troppo spesso: associamo il colore solo agli strumenti canonici (pennarelli, matite, pastelli a cera, eccetera) e cerchiamo costantemente di metterà a disposizione dei bambini questo o quell’accorgimento perché possano colorare senza sporcare.
Ancorare il colore a penne e pennarelli e costringere i bambini a colorare senza sporcare e sporcarsi può essere un limite.
Il bambino deve toccare il colore e può gestire un suo spazio autonomo senza necessariamente impiastricciare tutto il mondo intorno a lui!
Il colore è crescita e possibilità, gestire forme di colore alternative e avere spazi creativi autonomamente sfruttabili sono possibilità che il genitore può realmente dare al bambino.
Sì può colorare fantasiosamente, con le mani e con tecniche naturali e alternative e al contempo si può colorare senza sporcare gestendo, con responsabilità e autonomia, uno spazio proprio.
E’ compito del genitore facilitare l’approccio del bambino al colore e consentirgli di fare sperimentazione (che vuol dire, tra l’altro, crescere creativamente). Qui di seguito Vita da Mamma vi propone quattro idee per colorare in modo alternativo:
- colori alimentari,
- cipolle usate come spugne;
- patate usate come timbrini;
- bustine di camomilla utilizzate come tamponi.
Un’idea per colorare senza sporcare:
non utilizzate inceratine di plastica, il bambino scivola e se si bagnano diventano piste di pattinaggio per i gomiti oltre a non arginare il flusso dell’acqua che finisce a terra;
potete stendere fogli e fogli di carta di giornale ma si inzupperanno creando da soli quel pasticcio che volete evitare;
il vero segreto è utilizzare una tovaglietta da gioco.
Personalmente la mia ricerca di una tovaglietta da gioco lavabile e sicura è stata una lunga avventura:
le tovagliette comuni non garantiscono atossicità, non hanno piena stabilità sul piano d’appoggio, si macchiano facilmente in modo indelebile, non hanno bordi sollevati che garantiscano il contenimento dei materiali (sopratutto quelli liquidi).
Da mamma creativa (per non dire pasticciona) cercavo una tovaglietta:
- atossica,
- lavabile e in un materiale “antimacchia” o meglio resistente allo sporco,
- capace di creare uno “spazio di sacra autonomia” in cui il bambino possa autogestioni,
- in grado di aderire al tavolo e di contenere i materiali, compresi quelli liquidi che accidentalmente possono cadere (cosa che accade spesso).
Ad un certo punto della mia ricerca ho pensato di insegue l’impossibile, almeno l’ho creduto sino all’incontro con The Play Mat.
Come colorare senza sporcare? Io ho la risposta: la tovaglietta da gioco e creativa The Paly Mat, per una Vita da Mamma colorata e all’insegna della crescita.
Che vogliate o no imitare me e mia figlia, permettetemi di dirvi una cosa: i bambini hanno bisogno di spazi di autonoma gestione dei materiali. Questa scelta concorre alla loro crescita ed è anche parte della filosofia educativa montessorina.
Avere materiali sicuri e strumenti di gioco capaci di mettere alla prova l’autogestione dei mezzi equivale a diventare grandi.
I coloranti alimentari permettono al bambino di dipingere anche con le dita, può farlo persino il bambino piccolissimo perché il rischio di tossicità è ridotto a zero;
una patata, se incisa con una semplice formina per biscotti si può trasformare in un timbrino 100% naturale;
la cipolla se intinta nel colore dà sui fogli un effetto spugna e le bustine di camomilla tamponate sulla carta creano effetti variegati.
Ma dove e come il bambino può gestire tutto questo per colorare senza sporcare?
Al bimbo va data la disponibilità dei materiali su un piano di lavoro sicuro (evitate assolutamente di acquistare tovagliette non garantite e sinceratevi che i materiali siano sicuri e atossici). The Play Mat è al 100% in silicone ed è garantita come ipoallergenica.
Selezionate materiali che aderiscano al tavolo e minimizzino i rischi di scivolamento e caduta.
Personalmente ho scelto questa tovaglietta anche per la sua capacità di aderire al piano di lavoro dove resta letteralmente “incollata” grazie alla natura e alla qualità de materiale.
Create intorno al bambino uno “spazio sacro di autonomia” e non disturbatelo mentre sta crescendo, ovvero mentre lavora giocando!
Il bambino autonomo è meno capriccioso, più capace di razionalizzare un problema e di risolverlo da solo, più tranquillo e persino più propenso alla sperimentazione delle cose de mondo. Questo basta a favorire l’autonomia, mamme fatelo anche attraverso il gioco!
Per chi volesse imitarmi, patate, cipolle e camomilla a parte, la tovaglietta per bambini è disponibile in rete, io l’ho trovata su Bimbosmart (fonte anche della foto di copertina)