Aggiornamento al 4 luglio 2017:
Cagnolina italiana condannata a morte in Danimarca: il suo nome è Iceberg ed è un Dogo argentino di 2 anni, il suo unico reato è essere nata della razza dei Dogo argentini e la sua sfortuna è aver passato la frontiera senza che nessuno informasse il padrone del fatto che in terra danese questa razza canina è bandita.
Salviamo Iceberg, la cagnolina Italiana condanna a morte in Danimarca.
Una petizione è stata aperta su change.org, a promuoverla Rinaldo Sidoli, responsabile nazionale Verdi nel settore tutela e salute degli animali.
Iceberg è una cagnolina nata e cresciuta in Italia, ha seguito il suo padrone in Danimarca; per ragioni di lavoro, Giuseppe, il legittimo proprietario di Iceberg e chef di professione, è emigrato. Originario di Avellino, oggi Giuseppe lavora e vive in Danimarca insieme alla sua compagna, che per altro è in attesa del loro primo figlio.
Qualcuno do voi immaginava che i Dogo argentini sono bollati come “cani vietati” in terra danese? Io no. E non mi sento di giudicare Giuseppe per non essersi informato in merito al diritto di Iceberg di seguirlo. Da amante dei cani non mi sognerei mai di immaginare che il mio possa essere bandito da questo o quel paese.
Purchè un cane sia regolarmente registrato, sia vaccinato e stia bene in salute, dovrebbe avere il diritto di seguire ovunque la sua famiglia.
Perché la cagnolina italiana condannata a morte in Danimarca potrebbe essere “legittimamente” soppressa?
La cagnolini italiana condannata a morte in Danimarca è stata sequestrata in base alla Breed Specific Leigislation, una vera lista nera delle razze canine considerate pericolose. In base alla legge danese gli esemplari delle razze canine ricomprese in questa lista devono essere sequestrati dalle autorità e soppressi.
Giuseppe ha viaggiato con Iceberg regolarmente e all’aeroporto di Copenhagen la cagnollina è stata lasciata passare senza mai essere bloccata.
Iceberg è stata “arrestata” e condannata alla soppressione dopo una zuffa con un altro cane. Come si legge sulla petizione, entrambi i cani non hanno riportate ferite, una persona che è intervenuta per dividere gli animali ha, invece, riportato, invece, un graffio di tre millimetri. La misura non è casuale nè irrilevante, essa attesta la lievissima entità dei fatti ed è indicata con precisione nel rapporto della polizia danese, almeno ciò è quanto sostenuto nella petizione in favore della cagnolina italiana condannata a morte.
Firmando la petizione si chiede che Iceberg possa tornare in Italia sfuggendo alla soppressione, ciò anche in virtù del fatto che è stata condotta in Danimarca senza sotterfugi né inganni e in assoluta buona fede.
Cagnolina italiana condannata a morte in Danimarca, qui la PETIZIONE