Melania Rea: il caso di cronaca nera che “avvince” l’Italia, l’omicidio che tutti aspettiamo di vedere risolto, la morte che ha turbato gli italiani e di cui incessantemente si parla da più di 5 mesi.
Parolisi è il marito in carcere con l’accusa di avere ucciso la giovane moglie, l’uomo nero, il traditore ed il bugiardo … ma è veramente un assassino?
Gli inquirenti continuano a concentrare le indagini sugli abiti di Parolisi, essi sono un nodo importante delle indagini perché se Salvatore è stato alle altalene di Colle San Marco con la famiglia, se ha smarrito la moglie e non l’ha più rivista in vita o se egli stesso ha ucciso Melania le tracce di tali eventi (tanto più le tracce del delitto) non potrebbero non essersi “fermate” sui vestiti che portava indosso.
Lo scenario su cui si muove il caso di Melania Rea ha dimostrato di essere assolutamente complesso.
È un caso che affonda le sue origini in una “comune” vita familiare.
Penso a Melania, rifletto sulla normalità di questa donna – mamma, e considero le altre figure femminili che questa vicenda indirettamente coinvolge …
… mi sorprendo nello “scoprire” che per parte mia finisco col pensare che il caso Rea di fatto racconti, velatamente ma con crudele realtà, una vecchia “storia femminile”:
quella della moglie tradita e triste che poggiandosi alla famiglia ed alle amiche cerca di farsi forza, “difendendo” il marito ed il matrimonio.
Ma questa è solo una personale e modesta opinione, rappresenta soltanto la mia interpretazione della vicenda.
Secondo i parenti più prossimi e le amiche care Melania conosceva il tradimento del marito ma lo sottovalutava (per parte mia c’è da vedere quanto in cuor suo sapesse … magari non riteneva opportuno esprimere tutto il suo dolore, considerando il tradimento un problema pur sempre superabile).
Nell’ultima puntata di quarto grado dedicata al caso Rea parla l’amica Imma: chiarisce che Melania non celava nessun mistero, il fantomatico segreto che – secondo i media – la vittima le avrebbe dovuto o voluto rivelare non è mai esistito, le due non avevano mai fatto riferimento a una qualche verità scottante o pericolosa.
È, invece, vero che Imma, dopo la scomparsa di Melania, è stata contatta da Salvatore, il marito della migliore amica, quell’uomo che Imma conosceva attraverso i racconti della donna.
Nella conversazione intercorsa tra Parolisi ed Imma il primo ha un tono indagatore ma il vero elemento grigio di quella telefonata è sopratutto uno: Imma e Salvatore prima di allora non si erano mai sentiti telefonicamente.
Melania era triste! L’amica la descrive come una donna provata ma che cercava di recuperare il proprio matrimonio, ricucendo lo strappo di vecchi tradimenti, risalenti almeno ad un anno prima.
Ed ecco che riemerge la versione della famiglia della vittima: Melania non era a conoscenza della relazione amorosa di Parolisi con la soldatessa, credeva che il marito si fosse concesso solo qualche “scappatella”.
La mamma di Melania racconta di un rapporto incrinato in cui la figlia tendeva a sacrificarsi per il marito. Melania si sacrificava, a detta della madre, anche per mantenere un aspetto fisico piacente, mangiava poco, sino ad apparire sciupata nelle ultime foto accanto all’amica Imma, secondo la signora Rea la figlia perseguiva un modello di magrezza che da lei “pretendeva” il compagno.
La nonna Vittoria, madre di Salvatore Parolisi, accusa e condanna il figlio per i tradimenti ma con tenacia ne sostiene l’innocenza:
<<La scappatella è una cosa il delitto altra>> – afferma la donna.