E’ accaduto tutto durante una gita scolastica allo zoo, secondo la fonte “Al Quds” un bambino della scolaresca si sarebbe avvicinato a una gabbia con l’intento di dare qualche cosa da mangiare all’animale che l’abitava ma l’orso ha azzannato il piccolo al braccio.
I fatti sono avvenuti a Qalqilya nell’unico zoo della Cisgiordania, la stampa italiana, nel riportare la notizia, titola: orso sbrana bambino al braccio.
“Al Quds” parla di un’amputazione parziale ovvero non di tutto l’arto ma di 9 centimetri di una mano, quella destra. Tuttavia le informazioni circa l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto il bambino non sono ancora dettagliate.
Orso sbrana un bambino al braccio, l’attacco è avvenuto dinnanzi ai compagni di scuola ed è stato improvviso.
Dopo l’intervento dei chirurghi il piccolo è in condizioni stabili, è stato ricoverato e operato nell’ospedale a-Najah di Nablus. (Fonte foto TgCom24)
Le autorità locali hanno aperto un’inchiesta assicurando che i responsabili dello zoo di Qalqilya intendono garantire la massima sicurezza dei bambini indi per cui, prima di decidere sul da farsi, sarà accertata l’intera dinamica della vicenda.
Sarebbe sempre buona norma redarguire i bambini dalla tentazione di accudire gli animali ospiti di parchi e zoo, nel rispetto delle disposizioni indicate al pubblico.
Lo sfortunato protagonista di questa vicenda ha 9 anni, un’età in cui i bambini dovrebbero essere ben consci dei pericoli discendenti dal contatto ravvicinato con animali non mansueti o peggio feroci e – o aggressivi.
L’educazione al rispetto delle diverse specie viventi è, in certi casi, come può essere quello della visita a uno zoo, un presidio di sicurezza che genitori e insegnanti debbono garantire ai bambini. In generale è sempre un bene educare i bimbi al rispetto delle regole sopratutto fuori dagli ambienti a loro noti, in quei contesti estranei e potenzialmente pericolosi. Chiarite ai vostri ragazzi che i cartelli e gli avvisi affissi nei luoghi pubblici non sono mai casuali, che vanno letti e rispettati perchè dietro c’è sempre una ragione di sicurezza.