Nessun cane “agisce” senza aver prima lanciato dei segnali, è più probabile, invece, che gli uomini non comprendano il linguaggio non verbale dell’animale oppure che lo educhino male favorendone l’aggressività a discapito del rapporto con gli esseri umani.
Cattiva interpretazione del linguaggio animale e cattiva educazione sono le ragioni che più spesso stanno alla base di incidenti tragici come quello consumatosi martedì al parco Sarajevo di Montecchio di Vallefoglia (Pesaro).
Lì un pitbull ha azzannato alla testa un bambino di 6 anni.
La dinamica dei fatti non è chiara, non è dato sapere da cosa sia stato attratto e\o infastidito il cane né in che modo sia sfuggito al controllo del padrone. Il dato di fatto è che un pitbull ha azzannato alla testa un bambino in un parco pubblico, è accaduto martedì e il proprietario del cane sarà denunciato per lesioni colpose e omessa custodia.
Quest’ultimo capo d’accusa (ovvero l’omessa custodia) sarebbe rafforzato dalla condizione in cui era il cane: secondo le fonti stampa l’animale era tenuto libero ovvero era senza guinzaglio. Va detto, ad onor del vero, che le indagini sono in corso e che la ricostruzione della vicenda è nelle mani degli inquirenti.
Il bambino ha riportato profonde lesioni alla testa, al momento è ricoverato all’ospedale San Salvatore di Pesaro. Complessivamente le sue condizioni sono serie ma fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita. Questo piccolo bimbo deve la salvezza alla pronta reazione dei familiari e all’intervento di una pattuglia dei carabinieri presente in zona.
Il bambino che il pitbull ha aggredito era al parco con la mamma e alcuni familiari, la quiete della sua giornata e la spensieratezza della sua vita sono state profondamente turbate. L’augurio è che il bambino possa guarire le ferite del corpo quanto quelle dell’anima.
Un pitbull ha azzannato alla testa un bambino, non è la prima volta che notizie come queste scuotono l’opinione pubblica.
La cultura della cura del cane, inteso come essere vivente che con l’uomo può pacificamente interagire, è cosa di fondamentale importanza. Si deve diffondere una rinnovata considerazione rispetto alla scelta di adottare un cane: l’animale è un compagno di vita e come tale va rispettato. Troppo spesso si sceglie l’animale non per amarlo ma come status symbol o per ragioni di difesa personale, talune volte l’aggressività del cane diventa un vanto, tali altre l’animale viene abbandonato a se steso o semplicemente educato con canoni non pacifici.