Quando si parla di condivisione delle foto (personali e familiari) su Facebook, Instagram o altre piattaforme social la scelta di ciascuna mamma è altamente personale. Qui non vogliamo dibattere sulle ragioni che inducono i genitori a pubblicare le foto dei bambini su Facebook, intendiamo, piuttosto, chiarire dei presupposti e delle conseguenze che raramente sono oggetto di dibattito tra le mamme e i papà e altrettanto raramente sono tema di personale riflessione.
Ci sono 6 cose che una mamma deve sapere prima di pubblicare le foto dei bambini su Facebook:
Tutto quello che viene pubblicato su una rete social lascia delle tracce, è in questo senso che si dice difficile se non impossibile la totale cancellazione delle immagini da internet. Pertanto prima di postare una foto sul proprio profilo Facebook o Instagram è bene aver raggiunto un pieno convincimento sul contenuto selezionato. E ciò vale anche per i video postati su Youtube.
Chiunque abbia aperto un account Facebook o Instagram oppure un canale Youtube si convince di possedere un proprio spazio in rete.
Di fatto, però, quel profilo, aperto sì a nostro nome, non rappresenta una proprietà privata, una “cosa nostra” a cui nessuno può accedere senza consenso.
Esso è un luogo virtuale al quale abbiamo accesso a nostro nome ma dietro autorizzazione di altri e previa accettazione di regole pre-imposte: la nostra pagina o il nostro profilo restano, cioè, uno spazio Facebook, Instagram o Youtube, uno spazio che noi gestiamo in autonomia accettando le condizioni d’uso dettate da chi ne fornisce il servizio.
In poche parole, che la pagina Fb ci appartenga, come l’account Instagram o il canale Youtube, è solo un’illusione! Prima di pubblicare le foto dei bambini su Facebook dovremmo tenerne conto.
Facebook dà a ogni utente la possibilità di settare il livello di privacy desiderato, in assenza di limitazioni alla privatezza di un’immagine questa sarà fruibile da chiunque.
Attenzione ai Tag inseriti nelle foto:
il Tag porta l’immagine sul profilo di coloui che vi è stato taggato (ovvero direttamente inserito), lì l’immagine, per quanto personale, sarà assoggetta ai regimi di limitazione propri del profilo dello stesso amico taggato, si aprirà quindi a nuovi orizzonti di visibilità e circolazione.
Vi sono fotografie apparentemente divertenti che, però, possono urtare la suscettibilità dei figli. Prima di pubblicare le foto dei bambini su Facebook o su ogni altra piattaforma social, è bene che l’adulto si chieda se e in che misura l’immagine tutela l’integrità morale del bambino.
La domanda da porsi è questa: “Oggi o domani, mio figlio guardando questa foto, potrebbe vergognarsi (di sé o dei propri cari)?”
La polizia postale indica come accortezza generale la tutela della riconoscibilità del bambino: il suggerimento più restrittivo sarebbe quello di non pubblicare immagini in cui il bimbo sia fisicamente riconoscibili.
Tuttavia, se proprio non riuscite a resistere alla condivisione, sappiate che è opportuno e preferibile evitare la circolazione di dati sensibili: nomi, numeri di cellulare e indirizzi. In questo senso evitate la condivisione delle immagini che vi colleghino strettamente a un luogo, come pure sarebbe bene evitare di diffondere attraverso i social quelle che sono le proprie abitudini.
Rispetto ai bambini evitate di far sapere sul web com’è cadenzata la loro vita: dove vanno a scuola, che orari fanno, dove si trova la loro palestra, quando la frequentano e sopratutto se e quando rimangono da soli in casa.